Lieve segnalo positivo dal mercato dell’auto

In agosto in Italia sono state immatricolate 70.307 autovetture con con una crescita del 1,51% sul livello molto depresso dell’agosto 2010. La lieve crescita del mese scorso non deve trarre però in inganno. La situazione del mercato automobilistico rimane difficile. Il consuntivo dei primi 8 mesi dell’anno chiude infatti a quota 1.222.431 con una contrazione del 11,96% e la previsione del Centro Studi Promotor GL events per l’intero anno non supera 1.785.000 unità con un calo sul 2010 del 9%.

La lieve crescita di agosto potrebbe indicare che il mercato automobilistico italiano ha raggiunto livelli così bassi da non essere ulteriormente comprimibili, e ciò tenendo anche conto anche della spinta alla sostituzione di un parco circolante di oltre 36 milioni di unità. Va tuttavia sottolineato che le immatricolazioni di agosto sono nella stragrande maggioranza frutto di ordini raccolti in luglio e nei mesi precedenti. Il risultato del mese scorso non è quindi ancora influenzato dalla tempesta che si è abbattuta sull’economia e sui mercati nel mese scorso e dai caotici tentativi del nostro Paese di far fronte all’emergenza finanziaria. Le vicende di agosto hanno invece pesato in maniera rilevante sul clima di fiducia dei consumatori che, secondo le rilevazioni dell’Istat, ha subito nel mese scorso un calo di oltre tre punti portandosi al livello del marzo 2009. E’ lecito ipotizzare che il calo del clima di fiducia e l’impatto di manovre finanziarie che non tengono in alcun conto le esigenze della crescita possano avere ripercussioni negative anche sulla domanda di auto in settembre e nei prossimi mesi, tanto più che dall’inchiesta congiunturale condotta a fine agosto dal Centro Studi Promotor GL events emerge tra l’altro una crescita (sia pur lieve) rispetto a luglio della quota di concessionari che si attendono ulteriori cali della domanda, quota che si attesta sul 53%, mentre il 43% degli interpellati prevede stabilità delle vendite intorno ai depressi livelli attuali e soltanto il 4% ipotizza una ripresa nei prossimi tre-quattro mesi.

D’altra parte va anche segnalato che dall’inchiesta citata emergono anche lievi segnali di minor negatività per quanto riguarda l’andamento delle consegne e degli ordini, il che potrebbe confermare che le immatricolazioni hanno toccato livelli ormai incomprimibili, a patto tuttavia che la pressione fiscale sull’auto non subisca ulteriori inasprimenti e che Governo e Parlamento sappiano trovare soluzioni per conciliare l’esigenza del pareggio del bilancio pubblico richiesta dai mercati finanziari con quelle della crescita assolutamente imprescindibili per evitare che nel nostro Paese si apra una nuova fase recessiva.

Fonte: Centro Studi Promotor