“Se la primavera porterà una ripresa della fiducia”

Nel 2013 il mercato italiano delle autovetture potrebbe risalire a 1.550.000 immatricolazioni con un incremento del 10,7% sul livello estremamente depresso del 2012, ma con un calo del 34% sulla media annua del periodo ante-crisi. Questa previsione è stata presentata da Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor GL events, nella conferenza stampa di apertura del 37° Motor Show di Bologna e, naturalmente, è legata al verificarsi di determinate ipotesi. In particolare, fermo restando l’impatto negativo dei principali fattori di freno della domanda di auto oggi operanti, Quagliano ha ipotizzato che, se dalle elezioni di primavera scaturirà una situazione in grado di rassicurare, non solo i mercati finanziari, ma anche i consumatori si potrà determinare un moderato recupero di fiducia che dovrebbe consentire una modesta ripresa delle vendite di auto.

L’ipotesi formulata parte dalla constatazione che il mercato dell’auto ha subito un calo molto più forte di quello dell’economia reale. Dalla conferenza stampa citata è emerso infatti che a fine 2012 il mercato auto ritornerà sui livelli del 1979, mentre la produzione industriale scenderà ai livelli della seconda metà degli anni ‘80. Entrambe le cadute sono drammatiche, ma sui dati ante-crisi il calo del mercato dell’auto sarà del 44% e quello della produzione industriale sarà del 22%. Il differenziale negativo di ben 22 punti dipende soprattutto dalla caduta della fiducia dei consumatori, caduta che è stata innescata a metà 2011 dagli attacchi dei mercati finanziari al debito sovrano italiano, dal pericolo di default dell’economia e dall’adozione di una politica economica severa e recessiva.

In particolare per il mercato dell’auto la caduta della fiducia, ha indotto molti potenziali acquirenti a rinunciare a sostituire le loro auto, non tanto per mancanza di risorse, quanto per la scelta di risparmiarle in vista di un futuro che si presentava estremamente incerto. La caduta della fiducia si è però arrestata nel luglio scorso grazie all’allontanarsi del pericolo di default del Paese per i successi ottenuti nel placare le ansie dei mercati finanziari e dei paesi “virtuosi” dell’area Euro. Se la situazione non dovesse nuovamente peggiorare ed, anzi, se dopo le elezioni di primavera si delineasse una ripresa della fiducia - sostiene il Centro Studi Promotor GL events - anche il mercato dell’auto potrebbe trarne qualche limitato beneficio quantificabile in un recupero del 10-11% sulle immatricolazioni del 2012. Sarebbe una boccata di ossigeno. Perchè si delinei tuttavia un vero e consistente recupero per le vendite di auto non sarà però sufficiente un miglioramento del “morale” dei consumatori, ma occorrerà - secondo Quagliano - una ripresa dell’economia. Questa potrà delinearsi se la politica economica della zona Euro privilegierà non più le esigenze della finanza, ma soprattutto quelle dell’economia reale, uniformandosi alle politiche in atto nel resto del mondo ed in particolare negli Stati Uniti, politiche che stanno favorendo non solo l’economia reale, ma anche il mercato dell’auto che oggi è in crescita in tutto il mondo tranne che nella zona Euro.

Fonte: Centro Studi Promotor