Nuova crescita per il mercato europeo dell’auto

Accelera ancora il mercato delle autovetture dell’Unione Europea. Dopo una crescita del 5,7% nell’intero 2014, gennaio era cresciuto del 6,7% e febbraio cresce del 7,3%. Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, a trainare il recupero del mercato della UE sono in particolare i Paesi più penalizzati dalle politiche di austerity dell’Eurozona. Guida la classifica di febbraio il Portogallo (+35,6%), seguito da Spagna (+26,1%), Irlanda (+24,3%), Italia (+13,2%) e dalla ipertartassata Grecia (+12,4%). Tutti i grandi mercati dell’Unione sono comunque in crescita. La Germania vede le sue immatricolazioni aumentare del 6,6%, la Francia cresce del 4,5% e il Regno Unito mette a segno il 36° incremento mensile (+12%) grazie ad una politica ispirata alla razionalità piuttosto che all’ideologia. Nonostante il recupero importante dei Paesi della fascia meridionale dell’Unione, secondo un copione consolidato da anni, il complesso della zona euro cresce comunque meno (+6,6%) del complesso dei paesi dell’Unione che non hanno adottato l’euro (+10,9%).

Per quanto riguarda in particolare il mercato italiano - sostiene il Centro Studi Promotor nella sua nota a commento dei dati europei - dopo una crescita del 10,9% in gennaio, le immatricolazioni in febbraio aumentano, come si è detto, del 13,2%. Queste crescite sono state attribuite essenzialmente alle immatricolazioni per noleggio, mentre i dati relativi alle vendite a privati hanno avuto incrementi più contenuti. Occorre tuttavia considerare che, anche se non esiste ancora una stima ufficiale, da molte indicazioni emerge che è in crescita anche il noleggio a lungo termine a privati. Ne consegue che la domanda dei privati potrebbe essere stata sottostimata. Si tratta di un aspetto importante perché, per parlare di una vera ripresa del mercato italiano, occorrono significativi incrementi anche della domanda dei privati, oltre che di quella delle aziende.

“Il mercato dell’Unione Europea - secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - è però ancora lontano dai livelli ante-crisi. Nel 2014 il gap era del 19,4%. Per recuperare il terreno perduto in tempi ragionevolmente brevi occorrerebbe che il tasso di crescita delle immatricolazioni nell’Unione fosse decisamente più elevato di quello attuale e l’auspicio è che la spinta al recupero venga soprattutto dai Paesi della fascia meridionale dell’Unione i cui mercati hanno subito le perdite più consistenti nella lunga crisi che, forse, ci stiamo lasciando alle spalle”.

I dati diffusi oggi dall’Acea si riferiscono anche ai piccoli mercati della zona Efta con crescite in febbraio del 27,7% per l’Islanda, del 2,1% per la Svizzera e con un calo del 5% per la Norvegia.

Accelera ancora il mercato delle autovetture dell’Unione Europea. Dopo una crescita del 5,7% nell’intero 2014, gennaio era cresciuto del 6,7% e febbraio cresce del 7,3%. Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, a trainare il recupero del mercato della UE sono in particolare i Paesi più penalizzati dalle politiche di austerity dell’Eurozona. Guida la classifica di febbraio il Portogallo (+35,6%), seguito da Spagna (+26,1%), Irlanda (+24,3%), Italia (+13,2%) e dalla ipertartassata Grecia (+12,4%). Tutti i grandi mercati dell’Unione sono comunque in crescita. La Germania vede le sue immatricolazioni aumentare del 6,6%, la Francia cresce del 4,5% e il Regno Unito mette a segno il 36° incremento mensile (+12%) grazie ad una politica ispirata alla razionalità piuttosto che all’ideologia. Nonostante il recupero importante dei Paesi della fascia meridionale dell’Unione, secondo un copione consolidato da anni, il complesso della zona euro cresce comunque meno (+6,6%) del complesso dei paesi dell’Unione che non hanno adottato l’euro (+10,9%).

Per quanto riguarda in particolare il mercato italiano - sostiene il Centro Studi Promotor nella sua nota a commento dei dati europei - dopo una crescita del 10,9% in gennaio, le immatricolazioni in febbraio aumentano, come si è detto, del 13,2%. Queste crescite sono state attribuite essenzialmente alle immatricolazioni per noleggio, mentre i dati relativi alle vendite a privati hanno avuto incrementi più contenuti. Occorre tuttavia considerare che, anche se non esiste ancora una stima ufficiale, da molte indicazioni emerge che è in crescita anche il noleggio a lungo termine a privati. Ne consegue che la domanda dei privati potrebbe essere stata sottostimata. Si tratta di un aspetto importante perché, per parlare di una vera ripresa del mercato italiano, occorrono significativi incrementi anche della domanda dei privati, oltre che di quella delle aziende.

“Il mercato dell’Unione Europea - secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - è però ancora lontano dai livelli ante-crisi. Nel 2014 il gap era del 19,4%. Per recuperare il terreno perduto in tempi ragionevolmente brevi occorrerebbe che il tasso di crescita delle immatricolazioni nell’Unione fosse decisamente più elevato di quello attuale e l’auspicio è che la spinta al recupero venga soprattutto dai Paesi della fascia meridionale dell’Unione i cui mercati hanno subito le perdite più consistenti nella lunga crisi che, forse, ci stiamo lasciando alle spalle”.

I dati diffusi oggi dall’Acea si riferiscono anche ai piccoli mercati della zona Efta con crescite in febbraio del 27,7% per l’Islanda, del 2,1% per la Svizzera e con un calo del 5% per la Norvegia.

Accelera ancora il mercato delle autovetture dell’Unione Europea. Dopo una crescita del 5,7% nell’intero 2014, gennaio era cresciuto del 6,7% e febbraio cresce del 7,3%. Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, a trainare il recupero del mercato della UE sono in particolare i Paesi più penalizzati dalle politiche di austerity dell’Eurozona. Guida la classifica di febbraio il Portogallo (+35,6%), seguito da Spagna (+26,1%), Irlanda (+24,3%), Italia (+13,2%) e dalla ipertartassata Grecia (+12,4%). Tutti i grandi mercati dell’Unione sono comunque in crescita. La Germania vede le sue immatricolazioni aumentare del 6,6%, la Francia cresce del 4,5% e il Regno Unito mette a segno il 36° incremento mensile (+12%) grazie ad una politica ispirata alla razionalità piuttosto che all’ideologia. Nonostante il recupero importante dei Paesi della fascia meridionale dell’Unione, secondo un copione consolidato da anni, il complesso della zona euro cresce comunque meno (+6,6%) del complesso dei paesi dell’Unione che non hanno adottato l’euro (+10,9%).

Per quanto riguarda in particolare il mercato italiano - sostiene il Centro Studi Promotor nella sua nota a commento dei dati europei - dopo una crescita del 10,9% in gennaio, le immatricolazioni in febbraio aumentano, come si è detto, del 13,2%. Queste crescite sono state attribuite essenzialmente alle immatricolazioni per noleggio, mentre i dati relativi alle vendite a privati hanno avuto incrementi più contenuti. Occorre tuttavia considerare che, anche se non esiste ancora una stima ufficiale, da molte indicazioni emerge che è in crescita anche il noleggio a lungo termine a privati. Ne consegue che la domanda dei privati potrebbe essere stata sottostimata. Si tratta di un aspetto importante perché, per parlare di una vera ripresa del mercato italiano, occorrono significativi incrementi anche della domanda dei privati, oltre che di quella delle aziende.

“Il mercato dell’Unione Europea - secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - è però ancora lontano dai livelli ante-crisi. Nel 2014 il gap era del 19,4%. Per recuperare il terreno perduto in tempi ragionevolmente brevi occorrerebbe che il tasso di crescita delle immatricolazioni nell’Unione fosse decisamente più elevato di quello attuale e l’auspicio è che la spinta al recupero venga soprattutto dai Paesi della fascia meridionale dell’Unione i cui mercati hanno subito le perdite più consistenti nella lunga crisi che, forse, ci stiamo lasciando alle spalle”.

I dati diffusi oggi dall’Acea si riferiscono anche ai piccoli mercati della zona Efta con crescite in febbraio del 27,7% per l’Islanda, del 2,1% per la Svizzera e con un calo del 5% per la Norvegia.

Accelera ancora il mercato delle autovetture dell’Unione Europea. Dopo una crescita del 5,7% nell’intero 2014, gennaio era cresciuto del 6,7% e febbraio cresce del 7,3%. Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, a trainare il recupero del mercato della UE sono in particolare i Paesi più penalizzati dalle politiche di austerity dell’Eurozona. Guida la classifica di febbraio il Portogallo (+35,6%), seguito da Spagna (+26,1%), Irlanda (+24,3%), Italia (+13,2%) e dalla ipertartassata Grecia (+12,4%). Tutti i grandi mercati dell’Unione sono comunque in crescita. La Germania vede le sue immatricolazioni aumentare del 6,6%, la Francia cresce del 4,5% e il Regno Unito mette a segno il 36° incremento mensile (+12%) grazie ad una politica ispirata alla razionalità piuttosto che all’ideologia. Nonostante il recupero importante dei Paesi della fascia