Prosegue lo stop and go dell’attività produttiva in Italia

Si conferma a doccia scozzese l’andamento della produzione industriale nel 2015. E’ questa la valutazione del Centro Studi Promotor sui dati diffusi oggi dall’Istat. Se si osservano infatti le variazioni congiunturali dell’indice mensile destagionalizzato (cioè le variazioni sul mese precedente) nel 2015 si sono susseguite con una certa regolarità variazioni positive e variazioni negative. Il dato diffuso oggi fa registrare in novembre un calo su ottobre dello 0,5%, mentre in ottobre si era registrato un incremento su settembre dello 0,5%.

L’andamento complessivo dell’annata è comunque abbastanza positivo. Confrontando infatti il periodo gennaio-novembre 2014 con lo stesso periodo del 2015, si registra un incremento dell’1,1%. Questo non è però un tasso di crescita soddisfacente, se si considera che rispetto al massimo ante-crisi dell’aprile 2008 l’indice di novembre è inferiore di ben il 24%.

La produzione industriale nel corso del 2015 si è quindi mantenuta poco al di sopra del 75% dei valori ante-crisi o, se si vuole usare una metafora automobilistica, sta ancora marciando a tre cilindri. Il riferimento all’automobile cade a proposito anche perché dai dati diffusi oggi dall’Istat emerge che la modesta crescita dei primi undici mesi del 2015 è sostenuta soprattutto dal comparto della fabbricazione di mezzi di trasporto in cui la produzione industriale è cresciuta del 17,4% grazie soprattutto all’industria dell’automobile.

Secondo il Centro Studi Promotor, il dato diffuso oggi è compatibile con le previsioni di crescita del prodotto interno lordo per il 2015 formulate dal Governo, ma l’indice non è ancora uscito dal canale di stagnazione in cui si è collocato dalla fine del 2012 con valori compresi tra 90,2 e 92,8. Il nostro apparato produttivo non ha dunque ancora ricevuto un impulso che induca a ritenere che la strada della ripresa è stata decisamente imboccata.

Fonte: Centro Studi Promotor