Lo sviluppo del noleggio a breve termine nel 2016

Il noleggio a breve termine nel 2016 ha vissuto un altro anno di sviluppo ben equilibrato in tutte le sue componenti di business.

Il giro d’affari del settore ha addirittura superato l’annata record 2015, con un’ulteriore crescita del 4,9%, che ha portato il fatturato a sfiorare 1,2 mld di euro.

2016

2015

Var. %

Fatturato (mln di €)

1.171

1.116

+4,9%

Giorni di noleggi

32.459.696

30.912.393

+5%

Numero di noleggio

4.923.576

4.577.793

+7,6%

Flotta media

116.875

108.975

+7,2%

Durata media noleggio (gg)

6,6

6,8

-2,4%

Fatturato per giorno di noleggio (€)

36,1

36,1

0%

Immatricolazioni

99.839

94.287

+5,9%

Veicoli acquisiti in noleggio o leasing

49.911

44.668

+11,7%

Utilizzo medio della flotta

76,1%

77,7%

-1,6 pp

 

 

 

 

 

 

 

Più noleggi con durate leggermente inferiori. Si spiega così la crescita a due velocità dei contratti di noleggio (quasi 5 milioni e +7,6% vs 2015) e dei giorni di noleggio (32,5 milioni e +5%).

Nel 2016, prevedendo una domanda in rialzo, gli operatori hanno scelto di aumentare il numero dei veicoli disponibili presso le stazioni di noleggio, attestando la flotta media a quasi 117.000 veicoli, con una crescita del 7% rispetto al 2015. L’ingresso in flotta di tali veicoli è avvenuto attraverso il ricorso alle immatricolazioni dirette (in crescita del 5,9%), ma anche attraverso altre forme di acquisizione, come il noleggio al lungo termine oppure il leasing dei veicoli. Questo fenomeno, noto come rent-to-rent, è apparso in deciso aumento rispetto al 2015 (+12%) e ha visto l’acquisizione di quasi 50.000 veicoli con questa modalità.

Anche nel 2016, la leva del prezzo è stata utilizzata per aumentare i volumi: nonostante la durata media sia diminuita del 2,4%, passando da 6,8 a 6,6 giorni, il fatturato per giorno di noleggio è infatti rimasto stabile a 36,1 euro anziché aumentare come sarebbe stato naturale. Il fatturato per singolo noleggio è invece passato dai 244 euro del 2015 ai 238 euro nel 2016, con un decremento percentuale del 2,5% dovuto quasi interamente alla diminuzione della durata media.

Dall’analisi dei canali distributivi, emerge come i clienti che noleggiano direttamente hanno pesato per il 30% sul giro d’affari complessivo (nel 2015 rappresentavano il 33%) e sono stati l’unico canale che si è contratto (-3,8%) nel confronto con l’anno precedente. E’ cresciuta del 3,5%, invece, la quota di ricavi generata dalle convenzioni con le aziende clienti, pari a 271 milioni di euro. Il fenomeno più significativo da alcuni anni a questa parte riguarda però il progressivo aumento della quota generata da intermediari (broker, tour operator e on-line travel agency), passata dal 31% del 2012 al 38% del 2016. Questo canale, che attinge visibilmente alla domanda B2C e ha registrato nel 2016 la crescita più alta fra tutti i canali (+14,3%), si sta consolidando come anello di distribuzione strategico per lo sviluppo della componente leisure del noleggio, in quanto ha il vantaggio specifico di raggiungere milioni di potenziali clienti, che altrimenti non sarebbero intercettabili dal singolo operatore con le proprie risorse.

Ultimo, ma non meno importante, il segnale che è arrivato dal noleggio dei veicoli commerciali leggeri con un aumento di rilievo del fatturato (+13,5%), che ha raggiunto i 57 milioni di euro. Dal punto di vista dei volumi nel 2016 gli operatori hanno realizzato quasi 178.500 noleggi di VCL, con una crescita del 7% rispetto al 2015, probabilmente legata in buona parte alla diffusione dell’e-commerce, che ha generato un maggior bisogno di mezzi commerciali leggeri e agili per districarsi tra le strade cittadine per la consegna delle merci.

I veicoli che le società di noleggio a breve termine hanno venduto a fine vita sul mercato dell’usato sono stati oltre 106.000, di cui 85.000, l’80%, sono stati restituiti alle case auto attraverso contratti di buy-back. Il tempo di permanenza in flotta dei veicoli si è ridotto: 8,7 mesi per le vetture (nel 2015 era di 9,2 mesi), 18,5 mesi per i mezzi commerciali (era di 19,8 mesi nel 2015).

Buone notizie, infine sul fronte dei furti: nel 2016 è migliorato il tasso di recupero dei veicoli rubati, passato dal 39% al 46%; basti pensare che nel 2013 era pari solo al 18%. I furti nel 2016 hanno comunque generato un danno per gli operatori pari a 7,3 milioni di euro.