Car sharing e Covid-19: impatti rilevanti solo nel periodo marzo-aprile 2020

La mobilità dei veicoli in car sharing ha complessivamente tenuto durante l’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia nel corso del 2020.

L’unico periodo di forte calo si è registrato nei mesi di marzo e aprile, in cui nel paese era in vigore uno stato di lockdown particolarmente severo. Nel dettaglio, la mobilità del car sharing a marzo 2020 è calata di circa -50% rispetto al mese precedente, quando non erano ancora in vigore misure di contrasto significative per combattere il Covid-19. Ulteriore, profonda, caduta della mobilità ad aprile, che fa registrare un -40% rispetto a marzo e addirittura quasi un -70% se paragonato con febbraio.

Questo quanto emerge dai dati contenuti nell’Osservatorio privilegiato di Targa Telematics, tech company specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali nel campo della telematica, della smart mobility e delle piattaforme IoT per operatori di mobilità, che monitora oltre mezzo milione di asset.

Forti le differenze che si evidenziano tra il primo lockdown di inizio 2020 (marzo-aprile) e le misure restrittive più soft di ottobre-novembre alla vigilia della “seconda ondata” della pandemia, quando la mobilità dei veicoli in car sharing è stata superiore di circa il +130%. In questo contesto, il mese di settembre 2020 si è particolarmente distinto per una percentuale di utilizzo dei veicoli in car sharing quasi piena, complici le riaperture delle scuole e una maggiore presenza negli uffici post periodo estivo, con una mobilità addirittura in crescita del +8% rispetto a gennaio 2020, in cui ci si trovava in una situazione di normalità.

“Sono innegabili gli impatti subiti dal car sharing a causa delle necessarie misure restrittive per affrontare l’emergenza sanitaria, tuttora in corso”, ha commentato Carlo Stefanelli, CTO di Targa Telematics. “Tuttavia, nel complesso, i dati di mobilità in nostro possesso evidenziano uno scenario incoraggiante, nonostante il massiccio ricorso al lavoro da remoto e alla didattica a distanza, che riducono le occasioni di spostamento urbano. Inoltre, abbiamo evidenza dell’affermazione di nuove abitudini di mobilità, con l’avvento di nuove e mutevoli esigenze, da soddisfare con soluzioni innovative, flessibili e sostenibili”.