WAY e la parità di genere: una cultura aziendale che guarda al futuro

“Vai Teresina, non c’è nessuno”: la strada aperta dalla prima donna al volante di un camion

C’era una volta una ragazza che, a 21 anni, guidava un camion per le strade sterrate del Piemonte. Teresina Bruno, classe 1929, fu la prima donna italiana a ottenere la patente C. Lavorava come corriere tra Settimo Torinese e Torino. Portava pantaloni (scandalo per l’epoca), maneggiava la frizione meglio di tanti uomini e si guadagnava il rispetto degli operai che, al suo arrivo, aprivano i cancelli dicendo: “Fate largo, arriva la signorina”.

Una pioniera, una partigiana, una donna pratica che, quando la madre protestava per i pantaloni, rispondeva: “Devo portarli per lavoro”. E così iniziava la sua giornata, con la madre che scendeva in strada per darle il via: “Vai Teresina, non c’è nessuno”.

Non cercava di fare la storia, la stava già cambiando.

WAY e la parità di genere: l’innovazione parte dalle persone

Nel 2025, è facile pensare che certi traguardi siano ormai conquistati. Ma nelle aziende – anche e soprattutto in quelle tecnologiche – il vero cambiamento passa dai modelli organizzativi, dai valori praticati ogni giorno e da come le persone vengono messe in condizione di esprimere il proprio talento.

WAY, realtà italiana che sviluppa soluzioni digitali per la gestione evoluta di flotte, mezzi, persone e merci, ha integrato la parità di genere nel suo DNA organizzativo, ispirandosi alle linee guida della UNI/PdR 125:2022 – la prassi italiana che struttura e misura l’equità nei luoghi di lavoro.

Un modello che non si dichiara, si costruisce

WAY ha adottato una politica chiara e misurabile sulla parità di genere, basata su:

• cultura inclusiva e governance trasparente

• parità nelle selezioni e nei percorsi di crescita

• equità retributiva e attenzione al work-life balance

• presenza femminile nei ruoli tecnici e manageriali

• supporto alla genitorialità e formazione continua

Un percorso non improvvisato, ma integrato in una visione aziendale che guarda al futuro: non una “certificazione da esporre”, ma un sistema per generare valore umano e organizzativo.

Innovazione inclusiva: la normalità che vogliamo costruire

WAY progetta tecnologie per semplificare la mobilità e rendere più efficiente la logistica. Ma sa che non esiste vera innovazione se chi la realizza non lavora in un ambiente equo, inclusivo e valorizzante.

In quest’ottica, WAY si propone come partner non solo tecnologico, ma culturale: un’azienda che crede nel talento senza etichette, dove ognuno – come Teresina – può sentirsi dire: “Vai, non c’è nessuno. La strada è tua.”