Allarme furti di auto a noleggio: nel sud Italia crescono del 40%

I furti di auto a noleggio nelle regioni meridionali hanno superato ogni possibile livello di tolleranza. Se il trend non cambierà nei prossimi mesi saremo costretti ad abbandonare le località a maggiore rischio (Sicilia, Campania e Puglia), con evidenti ricadute per i servizi di mobilità per i turisti, per i livelli occupazioni di queste aree e, non ultimo, per l’immagine del nostro Paese all’estero. Chiediamo l’attivazione immediata di un tavolo sulla sicurezza che coinvolga amministrazioni locali e centrali che definisca modalità di collaborazione con le Forze dell’Ordine al fine di i8ndividuare efficaci contromisure per arginare il fenomeno.

E’ questo il grido d’allarme lanciato daANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici, che rappresenta all’interno di Confindustria il settore del noleggio veicoli (a lungo e a breve termine e in fleet management), per un fatturato complessivo di oltre 5 miliardi di euro, 7.000 addetti diretti (21mila indiretti) e 2 miliardi di entrate fiscali garantite all’Erario ogni anno.

Da sempre i “topi d’auto” e le organizzazioni criminali hanno mostrato una particolare predilezione per le vetture a noleggio, ma negli ultimi mesi si è registrato un vero e proprio exploit che mette a serio rischio la redditività delle attività di renting in alcune zone della nostra Penisola.

Lo scorso anno i furti di auto a noleggio a breve termine (quello turistico e per business) sono cresciuti in Italia di quasi il 40% (passando da 879 a 1.224 vetture) rispetto al 2012. Ogni giorno oltre 3 auto vengono sottratte alle aziende del settore. Il danno economico complessivo supera i 20 milioni di euro e nei primi mesi del nuovo anno il trend sembra addirittura in ulteriore crescita.

La classifica delle Regioni più colpite dal fenomeno vede la leadership incontrastata della Campania (485 contro i 364 del 2012), seguita della Puglia, dove i furti di auto a noleggio del rent-a-car sono cresciuti lo scorso anno addirittura del 64%: da 146 a 246 vetture.

In terza posizione si rafforza la Sicilia (+60% nel 2013, dai 103 casi del 2012 ai 168 furti); in quest’area un caso unico è rappresentato da Catania dove nel 2013 si è concentrato l’80% del totale furti della Regione (132). Queste tre Regioni da sole costituiscono il 73% dei furti totali nazionali, con 899 episodi.

Situazioni sopra i livelli di guardia si registrano anche nel Lazio (117 furti) e in Lombardia (119) dove, però, il dato si spiega per l’elevato flusso di attività che gravita soprattutto intorno alle aree metropolitane di Roma e Milano.

Tutto ciò accade senza che le istituzioni centrali e locali riescano a contrastare il fenomeno, più volte segnalato dall’Associazione, e rischia di costringere i grandi operatori multinazionali e nazionali del noleggio a breve termine a ritirarsi da aree strategiche per l’offerta turistica del nostro Paese, mettendo a rischio oltre 1.000 posti di lavoro nelle sole tre Regioni; senza considerare l’incalcolabile danno di immagine per il nostro Paese visto l’approssimarsi dei mesi caldi, considerato che in tutti i siti web internazionali il blocco delle prenotazioni in queste zone avrebbe una eco deflagrante.

Da mesi, dichiara il Presidente ANIASAFabrizio Ruggiero, stiamo provando a sensibilizzare le istituzioni sul fenomeno, ma il trend è in costante peggioramento. Siamo la categoria più colpita dal fenomeno dei furti e in alcune Regioni, in cui portiamo servizi, mobilità e occupazione, ci sentiamo oggi quasi abbandonati dalle istituzioni”.