Il noleggio tiene anche nel momento “caldo” dell’anno: +10,4%

Secondo i dati diffusi dalla Motorizzazione sono state immatricolate ad agosto 59.203 autovetture, una variazione di +10,65% rispetto ad agosto 2014, durante il quale ne furono immatricolate 53.505 (nel mese di luglio 2015 sono state invece immatricolate 132.096 autovetture, con una variazione di +15,07% rispetto a luglio 2014, durante il quale ne furono immatricolate 114.794). E nel periodo gennaio-agosto 2015 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 1.065.556 autovetture, con una variazione di +15,03% rispetto al periodo gennaio-agosto 2014, durante il quale ne furono immatricolate 926.362. Situazione del mercato.

Un mercato quindi che pur in un periodo di minor attività come agosto continua a dare segnali di una certa vivacità, grazie anche alle iniziative commerciali intraprese da tempo da Case auto e concessionari. Peraltro da un’analisi più dettagliata risulta che le vendite ai privati hanno confermato il rallentamento della domanda segnando in agosto una crescita del 13,6%, incremento inferiore a quello dei primi 8 mesi (+16,4%), con 40.817 unitavendute, raggiungendo il 68,5% del totale mercato.

Un aumento derivante principalmente dal calo di rappresentatività di noleggio e società. In effetti ad agosto la domanda di auto a società è cresciuta solo dello +0,6% (+5,5% nel cumulato), per una quota di quasi 2 punti inferiore, ferma al 18,9% (15,7% negli 8 mesi). Le immatricolazioni di auto a società di noleggio, invece, segnano un andamento in linea con il mercato, grazie alla crescita sia del breve che del lungo termine.

Negli 8 mesi l’incremento è stato del 18,2%, con una incidenza sul totale del 22,1%. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, il noleggio nel suo complesso sia per il breve termine (+18,6%) che per il lungo termine (+17,9%), come del resto evidenziato nei mesi precedenti, continua a confermare un ruolo sempre più incisivo nel mercato dell’auto, con oltre 36.000 unità in più rispetto al 2014. Crescita a doppia cifra in agosto per le motorizzazioni a benzina, diesel, ibride ed elettriche, mentre cedono il 15,3% dei propri volumi quelle a GPL e il 18,7% quelle a metano, scendendo rispettivamente ad una quota del 7,6% e del 4,6%, a favore del diesel e, ancor piu’, della benzina con quasi 3 punti percentuali, che supera il 30% del totale mercato. Sotto il profilo dei segmenti, le city car, utilitarie e le medie registrano una crescita nel mese, mentre cedono i segmenti D, E e l’alto di gamma.

Stasi “stagionale” dell’usato
Resta allineato ai livelli di un anno fa il mercato dell’usato, che totalizza 233.338 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari ad agosto 2015, in leggera flessione (-0,8%) rispetto allo stesso mese del 2014.

Nello stesso periodo di gennaio-agosto 2015 sono stati registrati 2.924.144 trasferimenti di proprietadi auto usate, con una variazione di +7,91% rispetto a gennaio-agosto 2014, durante il quale ne furono registrati 2.709.895.

Indicazioni dei Centri Studi Automotive
Osservato che agosto è mese atipico, con dati non particolarmente significativi, il consuntivo dei primi otto mesi chiude comunque a quota 1.065.556, un incremento sullo stesso periodo 2014 del 15%. Secondo il Centro Studi Promotor se il tasso di crescita si mantenesse fino alla fine dell’anno, il 2015 chiuderebbe con un volume di immatricolazioni intorno a 1.560.000, un valore decisamente migliore di quello del 2014 (1.359.767 immatricolazioni), ma ancora molto lontano dai livelli ante-crisi.

La ripresa in atto sul mercato italiano dell’auto è stata trainata nella prima parte dell’anno soprattutto dagli acquisti delle aziende. Questa componente della domanda ha tuttavia rallentato con il passare dei mesi, mentre si rafforzavano gli acquisiti dei privati stimolati dalle promozioni delle case automobilistiche, dalle attese di ripresa dell’economia e soprattutto dalla necessità per molte famiglie di sostituire vetture ormai da tempo mature per la rottamazione. Modesto è stato comunque finora l’impatto sulla domanda della ripresa dell’economia che timidamente si sta affacciando, come emerge dai dati sull’incremento congiunturale del Pil nella prima parte del 2015 che l’Istat ha oggi rettificato.

Nel primo trimestre la crescita è stata infatti dello 0,4% (0,3% nella prima stima) e nel secondo trimestre dello 0,3% (0,2% nella prima stima). Le due crescite consecutive indicano con chiarezza che il ciclo economico si è invertito e che è iniziata la ripresa. Va però segnalato che il tasso di recupero è ancora decisamente modesto, soprattutto se si considera che il prodotto interno lordo nel secondo trimestre 2015 accusa ancora un calo del 9% sui livelli ante-crisi e si è portato addirittura sui valori dell’inizio del secolo, cioè di quindici anni fa.