Chiusura d’anno per il mercato automotive

In calo da settembre, il mercato rivede a dicembre il segno positivo, chiudendo tuttavia negativamente il complessivo del 2018 con 1.910.000 immatricolazioni oltre 60.000 in meno rispetto al 2017.

Secondo i dati del Ministero dei Traporti si è quindi fermata la ripresa della domanda di vetture, che aveva toccato nel 2013 1,3 milioni di unità, il 47,7% in meno rispetto al livello ante-crisi (2007). Dopo un fase di stabilizzazione nel 2014, gli acquisti sono cresciuti del 16% nel 2015 e nel 2016 e dell’8% nel 2017.
I risultati del 2018 hanno visto un secondo semestre condizionato da forti anticipi degli acquisti fino ad agosto, mentre da settembre in concomitanza con le nuove norme WLPT per l’omologazione dei veicoli si è verificato un forte rallentamento dovuto anche da minore disponibilità di prodotti in base alle nuove norme da parte di varie Case.
Ulteriori effetti negativi per il lentissimo rinnovamento del parco circolante (età media 10,8 anni) sono certamente dovuti all’immotivata isteria avverso il diesel e conseguente confusione e calo della domanda di sostituzione, alla riduzione del PIL e dei livelli di fiducia di imprese e privati nonché alle incertezze delle politiche governative che hanno visto l’approvazione di imposizioni aggiuntive anche su modelli molto diffusi.

Altro record nel noleggio
Il noleggio, reduce da una fase di forte espansione ininterrottamente in atto dal 2014, chiude il 2018 con il record storico di immatricolazioni pari a 435.000 unità. Una crescita comunque ridotta rispetto alle iniziali aspettative, su cui hanno molto influito da settembre i tempi più lunghi nella consegna dei veicoli dalle Case. Dicembre peraltro segna un incremento del 6,9%, portando il settore al 22,6% del mercato, e vede la piena disponibilità di veicoli in regola con la WTPL: fattore che influirà positivamente fin dal mese di gennaio.
In decisa riduzione a dicembre (-21,8%) gli acquisti in proprietà ed in leasing da parte delle società, che nell’intero anno vedono un calo del 9,3%, diminuendo al 20,5% di quota, principalmente per la flessione delle autoimmatricolazioni, canale che aveva avuto un forte impulso nel 2017.
Le vendite ai privati sono state instabili con una flessione complessiva del 2,4%, arrivando ad un livello del 56,9% del totale.

Sempre in calo il diesel
Riguardo le motorizzazioni le vendite vedono il diesel diminuire a dicembre del 19% (in particolare a privati e società), scendendo di 11 punti percentuali e attestandosi come quota al 46,4% del totale. Una flessione delle vendite nel 2018 pari al 12,3%, con una rappresentatività sul mercato del 51,5% (-5 punti percentuali rispetto al 2017).
Secondo UNRAE e Federauto le difficoltà che stanno incontrando le motorizzazioni diesel emergono anche dall’analisi dello stock di autoimmatricolazioni per alimentazione che, al 31 agosto 2018 (dato ad oggi consolidato), su un totale di oltre 178.000 unità, erano costituite per il 69,1% da vetture diesel, quota che sta registrando progressivi aumenti
In aumento la benzina, che segna in dicembre un forte incremento del 40,4%, grazie ai privati e al noleggio, con una quota a fine anno del 35,3%. Assestamento del Gpl che chiude al 6,5% di quota. In crescita il metano, 14,3% nel totale anno e 1,9% di quota sul totale, le vetture ibride, +30% nel totale 2018, arrivando ad una quota del 4,5%.
Grazie al noleggio, aumento dell’elettrico (+148%)
Decisa crescita delle vetture elettriche, grazie agli acquisti di tutti i canali di vendita (in primis del noleggio), che nel mese e nel totale anno si attestano sullo 0,3% di quota, superando la soglia delle 5.000 vetture complessivamente immatricolate (5.010).
Come conseguenza del tipo di motorizzazioni acquistate, continua a salire la CO2 media ponderata che in dicembre segna un incremento del 7,1% (a 120,6 g/km) e a fine anno dell’1,8% a 114,4 g/km, rispetto ai 112,4 dell’anno precedente.
Le carrozzerie a fine anno si presentano quasi tutte in territorio negativo, con risalto degli aumenti a doppia cifra di crossover e fuoristrada, che nel complesso rappresentano nel 2018 il 38,6% delle vendite di autovetture (+8 p.p.).

Prime previsioni sul 2019
Secondo il Centro Studi Promotor la situazione dell’economia, con una possibile riduzione del Pil anche nell’ultimo trimestre 2018, non solleciterà il mercato automobilistico. Occorre inoltre considerare l’effetto dei provvedimenti introdotti dal Governo con la Legge di Bilancio, che prevedono, come è noto, bonus per l’acquisto di vetture ecologiche e penalizzazioni per l’acquisto di altre vetture con emissioni di CO2 medio-alte o alte.
L’aggravio di costo, variabile da 1.100 a 2.500 euro, peserà su molti modelli, anche di fascia media, diffusi sul mercato determinando un’ulteriore flessione dell’immatricolato rispetto ai volumi 2018, non compensata dagli acquisti di auto elettriche ed ibride che beneficeranno, invece, del bonus governativo. Secondo il Centro Studi Promotor il saldo tra maggiori acquisti di vetture ecologiche e i minori acquisti di altre vetture dovrebbe essere negativo di 100.000 unità
Dataforce prevede 1.920.000 immatricolazioni, con una quota dei privati in leggera crescita, un recupero del noleggio a lungo termine, un calo del comparto del noleggio a breve con una possibile leggera flessione del rent-to-rent, mentre i canali delle vendite aziendali dirette e delle auto-immatricolazioni di case auto e concessionarie diminuiranno i loro volumi rispettivamente del 4,7% e del 3,7%.