L’Italia esce dalla recessione ed entra in stagnazione

Nel primo trimestre 2019 il prodotto interno lordo italiano è aumentato rispetto al trimestre precedente dello 0,2%. La prima stima dell’Istat diffusa oggi ha così confermato le numerose e ripetute anticipazioni della Banca d’Italia. Con il dato diffuso oggi viene scongiurato (almeno per ora) il pericolo che il Paese sia in recessione conclamata. Questo è indubbiamente un fatto positivo - commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - anche se quella che si delinea è una situazione di stagnazione che resta assolutamente preoccupante. Il prodotto interno lordo italiano sta infatti ristagnando sul livello del 2018, che si è collocato al di sotto del 4,3% rispetto alla situazione ante-crisi, cioè al dato del 2007.

Per l’Italia la crisi del 2007 è quindi ancora ben lontana dall’essere stata superata. Nell’Unione Europea peggio dell’Italia sta facendo soltanto la Grecia in cui Pil del 2018 è inferiore a quello del 2007 di ben il 27,9%. Tutti gli altri paesi dell’Unione sono da tempo al di fuori dalla crisi ed hanno superato il Pil del 2007. In particolare, come mostra il grafico, la crescita sul 2007 della Germania è stata del 14,5%, quella del Regno Unito del 13,1%, quella della Francia del 9,6%, quella della Spagna del 5,5% e quella media dell’Unione del 10,8%.

Per uscire dalla difficile situazione economica attuale l’Italia avrebbe bisogno di interventi di politica economica di grande incisività che non si vede come possano esere realizzati nel contesto attuale. Vi è quindi il pericolo, che il Centro Studi Promotor ha da tempo segnalato, che per l’Italia la crisi del 2007 che è già durata undici anni segni un’inversione della tendenza secolare alla crescita che ha caratterizzato l’Italia dall’Unità fino al 2007.

Fonte: Centro Studi Promotor