Alle grandi flotte aziendali l’ibrido piace più dell’elettrico

Nonostante gli eco-bonus previsti dal Governo nel corso del 2019, l’offerta di vetture elettriche continua a non sfondare anche nel settore delle grandi flotte aziendali. Limiti di autonomia, rete infrastrutturale insufficiente e scarsa conoscenza del prodotto frenano i driver che preferiscono affidarsi ancora a veicoli diesel per i propri spostamenti. Migliora la percezione delle motorizzazioni elettriche nei fleet manager: 2 su 10 sono pronti ad ampliare la flotta di veicoli elettrici nei prossimi 12 mesi. Piace l’ibrido, soluzione già oggi affidabile ed efficace, strategica per la transizione verso la svolta elettrica.

Sono questi i principali trend contenuti nella ricerca “Mobilità alla spina 2019: l’auto elettrica e ibrida nelle flotte aziendali”, promossa da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende, in collaborazione con Sumo Publishing, e presentata oggi a Milano nel corso dell’evento “Soluzioni sostenibili per le flotte aziendali”, promosso in Assolombarda.
La ricerca, alla sua terza edizione (2016-2018-2019) ha preso in considerazione una flotta campione di 100 aziende appartenenti a diversi settori (alimentare, chimica e petrolchimica, costruzioni, logistica, linee aeree, trasporti, energia, grande distribuzione, telefonia, etc…) per un totale di oltre 85.000 veicoli in flotta, il 90% dei quali gestito in noleggio a lungo termine.

Come vengono utilizzati i veicoli elettrici (EV) presenti nelle grandi flotte aziendali?
Il potenziamento delle batterie e l’aumento dell’autonomia dei modelli più recenti consente oggi una maggiore flessibilità d’uso e, quindi, un incremento della percentuale di EV assegnati in fringe benefit, che nell’ultimo anno è passata dal 17% al 27%. La maggior parte dei veicoli elettrici, però, viene utilizzata in pool, per consentire la ricarica in sede, anche al di fuori degli orari di lavoro.

Nel 2019 si è registrata, inoltre, una crescita dell’ utilizzo dell’auto elettrica fuori città, segnalato dal 53% del campione. Le aziende sono quindi interessate ad allargare il campo di azione dei veicoli elettrici, nonostante permanga il problema della carenza delle infrastrutture di ricarica al di fuori dei contesti urbani.
Guardando ai prossimi 12 mesi, i fleet manager mantengono un approccio razionale e piuttosto attendista nei confronti dell’auto elettrica con il 68% che ancora non ha le idee chiare sul possibile ampliamento del proprio parco auto elettrico. Contestualmente cresce l’interesse: il 22% dei gestori di flotte (era il 10% nella survey del 2018) ha intenzione di aumentare il numero degli EV nel prossimo anno. Resta uno zoccolo duro (15%) non favorevole alla sperimentazione.

La survey, come lo scorso anno, ha preso in considerazione anche l’offerta di mobilità ibrida per le flotte aziendali. I dati dimostrano che l’ibrido viene già oggi considerato un’alternativa concreta ai motori tradizionali: le Full-Hybrid convincono maggiormente rispetto alle Phev, perché non occorre «ricaricarle alla spina», mentre scarso interesse riscuotono le Mild-Hybrid. Quasi il 90% delle auto ibride viene assegnato in fringe benefit. L’interesse per questa tecnologia appare evidente anche analizzando le prospettive di acquisto per i prossimi 12 mesi: il 40% del panel è convinto di aumentare il numero di questi veicoli (nel 2018 era il 33%) in flotta.

Fonte: Top Thousand