Mobilità: quando l’autonoleggio aiuta l’ambiente

BUONE NOTIZIE DAL SETTORE

La crescita negli ultimi anni della flotta delle auto a noleggio a lungo e breve termine e in sharing nel nostro Paese (oggi oltre il milione di veicoli in circolazione sulle strade italiane) costituisce una buona notizia anche per l’ambiente.

I veicoli a nolo, infatti, oltre ad essere di recente immatricolazione e quindi più sicuri, sono anche i più green e testimoniano sul campo i passi in avanti compiuti dalle Case Automobilistiche sul fronte della lotta alle emissioni inquinanti e climalteranti.

Secondo uno studio realizzato da ANIASA con il Centro Studi Fleet&Mobility le auto a noleggio oggi emettono meno della metà (se a benzina) e due terzi in meno (se diesel) di monossido di carbonio, mentre le emissioni di ossido di azoto sono addirittura dimezzate rispetto alla media del parco circolante.

Inoltre, il particolato emesso dalle vetture diesel a noleggio è inferiore dell’85% rispetto alla media del parco circolante, mentre gli idrocarburi incombusti sono inferiori del 70%.


LE DIFFERENZE DIMOSTRABILI

Il parco circolante vetture italiano è tra i più anziani a livello europeo, secondo per “vecchiaia” media solo al Portogallo.

A metà dello scorso anno delle oltre 38 milioni di auto presenti sulle nostre strade oltre il 31% era ante Euro4 e quasi il 60% dall’Euro4 in giù. Il restante 40% era Euro5 oppure Euro6. Un dato significativo, soprattutto alla luce delle forti riduzioni di emissioni determinate dal passaggio alle ultime motorizzazioni.

In tale contesto emissivo il noleggio costituisce una realtà virtuosa, con la flotta di oltre 1 milione di vetture già tutte Euro6 a fine 2019, con tagliandi e controlli documentati nonché attestazione dei reali chilometri percorsi. Le vetture del noleggio a lungo termine vantano oggi un ciclo di vita di 3-4 anni (prima di essere immesse sul mercato dell’usato), quelle del breve termine addirittura di 6-8 mesi.

CRESCE ANCHE L’ELETTRICO

Due vetture su tre del noleggio a lungo termine sono diesel di ultima generazione, motorizzazione che negli ultimi 12 mesi ha perso 10 punti percentuali, anche a seguito delle campagne di demonizzazione e dei blocchi alla circolazione che lo hanno colpito.

Tale calo è stato bilanciato quasi interamente dalla crescita delle motorizzazioni a benzina e una parte residuale si è trasferita sulle alimentazioni “alternative”, tutte in crescita: ibride +9%, GPL +19% ed elettrico +42%.
Nel 2019 quasi la metà dei veicoli elettrici è stata immatricolata dagli operatori del noleggio che possono rappresentare un volano per la diffusione di questo tipo di alimentazione.