60° Anniversario ANIASA - Muoviamo il futuro

60º anniversario ANIASA - Muoviamo il futuro

Presentazione 24° Rapporto ANIASA

PRESENTAZIONE 24° RAPPORTO ANIASA

Una piattaforma comune per rilanciare il settore dell’automotive in tutta Italia

“Sforbiciata” ai canoni

Dati ANIASA-Dataforce su Radio 24

Radio 24

Mobilità digitale - Intervista al Presidente Viano

Riparte l’Italia

La ripresa c’è

ANIASA 9 ottobre 2025

La tecnologia WAY al servizio della mobilità elettrica e della sostenibilità

L’adozione dei veicoli elettrici è una delle misure chiave previste dall’Unione Europea per ridurre le emissioni di CO₂ nel settore dei trasporti, responsabile di circa il 25% delle emissioni totali in Europa, secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA). Il trasporto su strada da solo contribuisce per oltre il 70% di questa quota. In Italia, i trasporti generano il 26,6% delle emissioni totali di gas serra (dati ISPRA 2022) e il 91,5% è attribuibile al traffico su strada. Tra il 1990 e il 2021, le emissioni totali italiane sono calate del 23%, ma quelle specifiche del trasporto stradale sono aumentate del 2%, dimostrando quanto il settore sia ancora distante dagli obiettivi climatici. Per centrare i target del pacchetto Fit for 55, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) considera l’elettrificazione del trasporto stradale una priorità strategica. Soluzioni come biometano, idrogeno verde e combustibili sintetici saranno invece riservate ai settori meno elettrificabili, come il trasporto marittimo e aereo.

Soluzioni tecnologiche per una mobilità elettrica efficiente

WAY si posiziona come un attore chiave nella gestione intelligente delle flotte aziendali, offrendo soluzioni per una migliore efficienza, anche in ottica di sostenibilità, dal più piccolo furgone ai parchi veicolari aziendali di grandi dimensioni.

L’ecosistema tecnologico WAY, basato sulla piattaforma in cloud WAY4Web, offre una soluzione completa per la gestione di flotte aziendali, corporate car sharing, noleggio veicoli a medio e lungo termine e trasporto merci, con un focus sull’ottimizzazione dell’ultimo miglio.

Il monitoraggio in tempo reale dello stato della batteria, dell’autonomia residua e dei consumi consente alle aziende di migliorare l’efficienza operativa e ridurre l’impatto ambientale.

WAY4Web: controllo dettagliato per una gestione efficiente

La piattaforma WAY4Web è il cuore dell’ecosistema tecnologico di WAY. Permette di monitorare i consumi e l’evoluzione delle emissioni di CO₂ dei veicoli (sia elettrici che endotermici), trasformando dati telemetrici in informazioni fruibili.

In particolare, permette di monitorare l’evoluzione della CO2 prodotta dai veicoli, un aspetto fondamentale per tenere sotto controllo l’andamento delle emissioni e misurare i progressi nella loro riduzione. Questo strumento diventa così indispensabile per rispondere agli obiettivi ambientali e per il bilancio di sostenibilità dell’azienda.

Per i veicoli a combustione interna, la piattaforma fornisce un quadro dettagliato sui consumi e sulla percorrenza, permettendo al gestore della flotta di ottimizzare le attività e ridurre i costi operativi. Il sistema visualizza informazioni fondamentali per la gestione efficiente del mezzo, oltre al consumo di carburante:

autonomia del veicolo, con indicazione della capacità del serbatoio, il livello attuale in litri e in percentuale, e la stima della distanza residua percorribile;

dati di percorrenza, tra cui chilometri percorsi, litri di carburante consumati, rendimento in km/l e il tempo di motore acceso, sia durante il viaggio che nelle soste a motore acceso.

impatto ambientale, con la quantità di CO₂ prodotta, per una valutazione più consapevole della sostenibilità della flotta.

Per le flotte elettriche, il sistema accede ai dati del Battery Management System (BMS) tramite CAN Bus per monitorare in tempo reale stato di carica, autonomia residua, consumo medio e altri KPI strategici.

Sulla piattaforma web sono visualizzabili le informazioni relative alle flotte di veicoli endotermici e, in modo simile, quelle dei veicoli elettrici.

Viene fornita un’analisi dettagliata dei rifornimenti e dei consumi per i veicoli endotermici e delle ricariche e dei consumi per i veicoli elettrici con la visualizzazione su mappa con Street View della stazione di servizio o del punto di ricarica.

Questo permette di ottenere una panoramica completa per monitorare i rifornimenti e le ricariche e pianificare le soste in modo più efficiente.

WAY4Web è in grado di elaborare e integrare informazioni provenienti dai veicoli, indipendentemente dal tipo di alimentazione, siano essi a combustione interna o elettrici. Questo permette di fornire una visione completa e dettagliata, fondamentale per supportare decisioni operative e strategiche.

Tali funzionalità non solo aiutano a ottimizzare le risorse, ma contribuiscono anche al raggiungimento degli obiettivi legati alla sostenibilità ambientale, rispondendo alle esigenze di un mercato sempre più orientato a ridurre l’impatto ecologico.

La capacità di WAY4Web di adattarsi a diverse tipologie di flotte e alimentazioni la rende una soluzione ideale per aziende che vogliono coniugare efficienza operativa e sostenibilità in modo concreto e strategico.

Bene ma non benissimo

Le immatricolazioni a noleggio del terzo trimestre

Adn Kronos, Radiocor, Askanews, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Motori online, Strade e Autostrade, Euroborsa, Il Giornale dell’Aftermarket, Insurance Trade, La Sicilia, Il Secolo xix, Insider Tremd, Intermedia Channel, Asefi Brokers, Fleetime, Le Strade dell’Informazione, Mobilità News

Il noleggio al 27 delle immatricolazioni veicoli nel terzo trimestre

La Repubblica, La Stampa, Il Messaggero, Il Mattino, Leggo, ANSA, Askanews, Teleborsa, Radiocor de Il Sole 24 Ore, Borsa Italiana, Motori online, Motor1, Motori.it, Autoblog, Fleet Magazine, Mission online, Euroborsa, Car Carrozzeria, IoCarrozziere, La mia finanza, Adriaeco, HD Motori, Quotidiano di Puglia, Il Gazzettino, Corriere Adriatico

Il paradosso del mercato NLT

Il Sole 24 Ore

Noleggio a Lungo Termine: nuovo obbligo di annotazione, all’Industria costa 35 milioni per Dati Gia Noti

Dove muove il futuro. Un’analisi del 24° Rapporto ANIASA

Il noleggio è al 27% di quota nelle immatricolazioni nazionali del 3° trimestre 2025

L’analisi condotta da ANIASA e Dataforce registra nel terzo trimestre del 2025 un trend di crescita positivo per le immatricolazioni a noleggio: +23,8%, a fronte di un mercato che, nel suo complesso, rimane stabilizzato (+0,2%).

La quota di mercato del noleggio nel terzo trimestre sfiora il 27%. Segnali positivi sia nel “lungo termine” (+20%) sia nel “breve termine” (+53,6%).

Le immatricolazioni del noleggio veicoli (auto e veicoli commerciali leggeri) confermano i segnali positivi emersi nella prima parte dell’anno: i dati delle immatricolazioni del terzo trimestre migliorano la prestazione annuale, pur con la presenza di un mese d’agosto che, per tradizione, è sempre poco significativo nei volumi delle immatricolazioni: +26,98% è il risultato del terzo trimestre, che contribuisce a portare il dato cumulativo del noleggio da gennaio a settembre a +10,31%. Nel terzo trimestre tutti gli indicatori sono positivi: il noleggio a lungo termine vetture (+17,68%), quello dei veicoli commerciali leggeri (+30,79%), il noleggio a breve termine vetture (+66,71%) e quello dei veicoli commerciali leggeri (+15,29%). Nel cumulato annuo, la prestazione dei veicoli da lavoro rimane ancora sottotono, sia nel noleggio a breve termine sia nel lungo.

Sono questi i principali dati e spunti che emergono dall’analisi trimestrale sul settore del noleggio veicoli promossa da ANIASA, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore della mobilità pay-per-use e dalla società di analisi di mercato Dataforce.

I dati che emergono nell’analisi del terzo trimestre indicano che il comparto del noleggio quest’anno è tornato a macinare risultati positivi, dimostrando di svolgere un ruolo sempre più fondamentale nella mobilità in Italia e nell’accelerazione della transizione ecologica, nonostante lo scarso supporto da parte delle istituzioni nel facilitare il comparto sia sotto il profilo fiscale sia comprendendolo nel sistema degli incentivi eco-bonus. Rispetto al primo semestre 2025, il comparto del noleggio a lungo termine veicoli commerciali leggeri ha quasi completamente azzerato il passivo, così come si è quasi dimezzato il risultato negativo in ambito noleggio a breve termine. Sul versante delle vetture, entrambe le tipologie di noleggio, già in positivo nella prima parte dell’anno, hanno ulteriormente migliorato il risultato, contribuendo a far crescere il saldo generale del comparto del noleggio dal +6,82% del periodo gennaio-giugno al +10,31% dei primi tre trimestri nel loro complesso.

Da luglio a settembre il settore del noleggio ha immatricolato 95.608 veicoli (+23,79%), di cui 77.167 vetture (+22,73%) e 18.441 commerciali leggeri (+28,39%). La quota del noleggio sull’intero mercato sfiora il 27%: in ambito vetture la quota è del 24,6%, nel settore dei mezzi da lavoro è salita addirittura al 45,3%.

I dati dei primi 9 mesi dell’anno confermano come il settore del noleggio veicoli costituisca un motore strategico della transizione ecologica del parco circolante nazionale e un attore primario per la mobilità aziendale, turistica e cittadina del nostro Paese. Con un mercato dei privati costantemente in calo, la quota di nuove immatricolazioni del comparto si avvicina al 32% e la crescente flotta di veicoli, che ha raggiunto quota 1 milione e 500mila unità, testimonia la fondamentale rilevanza anche per l’industria automotive. In vista della prossima Legge di Bilancio, ormai alle porte, vanno superati i numerosi ‘dazi occulti’ che frenano lo sviluppo e gli investimenti in mobilità pay-per-use. Su tutti, la detraibilità dell’IVA limitata al 40%, la limitata deducibilità dei costi delle auto aziendali, unica in Europa, l’incremento di tassazione sulle auto fringe benefit se non alla spina e la complessa tassazione locale su immatricolazioni e proprietà.Chiediamo al Governo un intervento concreto finalizzato a definire un quadro fiscale con regole chiare che semplifichino la mobilità delle imprese italiane, contribuendo a rendere più sicuro e sostenibile il parco circolante nazionale, nel rispetto di una reale neutralità tecnologica.”, ha commentato il Presidente ANIASA Alberto Viano.

TOP 5 AUTOVEICOLI PIÙ NOLEGGIATI

Nella classifica generale del 2025 la Fiat Panda rimane il modello più noleggiato nel lungo termine, con un totale di circa 16.700 unità da gennaio a settembre (+7,2%), con ampio distacco sugli altri modelli della Top 5 del noleggio a lungo termine. Però se si guarda al solo terzo trimestre, la prima posizione rimane appannaggio della citycar Fiat, ma il distacco nei confronti di Volkswagen Tiguan è di appena 36 unità: 3.060 immatricolazioni per Panda (+239%) e 3.024 per Tiguan (+23,8%). Le posizioni seguenti della Top 5 NLT autovetture del Q3 sono: terza BMW X1 (-8,7%), quarta Renault Clio (+74,8%) e quinta Peugeot 3008 (+228%). Tra i veicoli commerciali leggeri, il modello più noleggiato è una conferma: il Fiat Doblò, con immatricolazioni più che raddoppiate. Nelle posizioni successive Fiat Ducato (+65,6%), Fiat Scudo (+57,6%), Ford Transit (-0,5%) e Ford Transit Custom (-12,9%).

Nel noleggio a breve termine (NBT) la Top 5 delle vetture nel terzo trimestre vede salire per la prima volta al primo posto la BYS Seal U, un modello che nel secondo trimestre 2024 non era nemmeno in classifica perché in fase di lancio in Italia. Al secondo posto Jeep Avenger (+349%), seguita da Peugeot 3008 (+585%), Peugeot 2008 (nel 2024 era quasi assente nel NBT) e Fiat Panda (+141%). In ambito veicoli commerciali, Iveco Daily (+11%) mantiene il primato, a seguire Fiat Ducato, BYD ETP3, Ford Transit Custom e Citroen Jumpy.

L’ANALISI PER UTILIZZATORE

Nel noleggio a lungo termine, confrontando le quote di mercato del noleggio ai privati e di quello ad aziende del 2025 (da gennaio a settembre) con i quattro anni interi precedenti, si nota che la quota dei privati è andata calando a partire dal 2021: di 4 punti nel 2022, per poi scendere ancora di 4,4 punti nel 2023, arrivando a una market share del 14,4%. Un primo segnale di ripresa si è invece registrato nel 2024, con una risalita di 2,3 punti fino al 16,7% di quota. Quest’anno la quota dei privati ha raggiunto il 20,6%, tornando ad avvicinarsi ai livelli del 2021. Vale la pena di sottolineare che nella prima parte dell’anno scorso (fino a maggio) il noleggio a privati ha sofferto dell’ingiusta discriminazione sugli incentivi. Quasi 80 noleggi su 100 nel 2025 sono comunque appannaggio dei clienti aziendali.

Il dato del noleggio alle imprese è sempre salito di quota fino al 2023, mentre a partire dal 2024 si è attestato su livelli leggermente inferiori.

Nel noleggio a lungo termine di auto l’alimentazione più diffusa nel 2025 è quella a benzina (comprese le mild hybrid) con una quota del 42,8%. Nel terzo trimestre le benzina sono cresciute del 44,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma hanno conquistato una quota di mercato inferiore rispetto all’intero periodo gennaio-settembre di quest’anno: le benzina nel terzo trimestre hanno rappresentato il 34,5% delle immatricolazioni di NLT. Calo molto evidente, invece, per le diesel: -23,3% (anche in questo caso comprese le mild-hybrid) nel terzo trimestre, e hanno ridotto la loro quota di mercato al 28,8% (l’anno scorso costituivano invece l’alimentazione più diffusa nel NLT) Nel 2025 la quota del diesel è sotto al 28%. L’anno scorso, nel periodo gennaio-settembre, le immatricolazioni di auto a gasolio nel NLT erano sempre superiori a quelle delle benzina, quest’anno c’è stato il sorpasso.

Le “ibride vere”, ossia full e plug-in, nel terzo trimestre hanno cumulativamente superato il 27% del mercato del noleggio a lungo termine. Ma mentre le full hybrid sono cresciute nei volumi in maniera modesta rispetto al tasso di crescita del mercato NLT (+8,9% rispetto alla media generale di +17,7%), le plug-in hybrid sono invece protagoniste di un’avanzata senza precedenti: +110,7%, raggiungendo una quota di mercato del 17,1% (10,2% per le full hybrid). Nel cumulato 2025 HEV+PHEV si attestano al 21% di quota.

Le auto elettriche continuano a crescere in maniera importante nel noleggio a lungo termine: +41,7% nel III trimestre, +47,2% nel 2025. La quota delle BEV nel NLT ormai è attorno al 7%, contro quella del totale mercato che viaggia al 5%. Le auto a gas sono in crescita (+170% nel terzo trimestre) ma comunque rimangono confinate su volumi e quote di mercato trascurabili (poco più dell’1%), contrariamente a quanto avviene nel mercato dei privati.

Nei veicoli commerciali leggeri, il diesel si mantiene su percentuali di valore assoluto: supera l’82% nel terzo trimestre, ma la tendenza al calo è evidente nell’anno (da luglio a settembre, invece, si è registrato un rimbalzo di +17,2%). I mezzi commerciali a benzina sono risaliti all’8,1% da luglio a settembre, mentre nel 2025 le immatricolazioni di questo tipo di alimentazione sfiorano il 9%. Gli “ibridi veri” valgono poco più del 2% di market share, quindi sono quasi inesistenti: circa 350 immatricolazioni nel terzo trimestre (290 full hybrid, 58 plug-in hybrid). I veicoli elettrici, infine, hanno ripreso a correre nel terzo trimestre (+285%), dopo l’accentuata flessione nel primo. Il risultato del 2025 è dunque molto positivo: +83,7%. Quest’anno sono stati targati 2.565 BEV. La quota di mercato dei veicoli commerciali a corrente è attorno al 5,3% (che sale al 7% nel terzo trimestre).

Nel noleggio a breve termine, benzina (sotto al 40% di quota nel terzo trimestre, ma al 60,5% nei 9 mesi del 2025), diesel (20%) e plug-in hybrid (25,2%) si spartiscono quasi tutto il mercato delle auto. È interessante notare la crescita esponenziale delle immatricolazioni di PHEV, che nel terzo trimestre hanno surclassato le full hybrid (soprattutto grazie all’immissione in questo canale di oltre 2.100 esemplari della BYD Seal U nel trimestre), che invece si sono attestate a una quota del 6% scarso. Le immatricolazioni di auto a benzina nel NBT sono in leggera crescita, quelle delle diesel sono calate del 14,8% nel trimestre e addirittura del 40,4% nell’anno. La quota di mercato delle plug-in hybrid da gennaio a settembre, nonostante il formidabile avanzamento del terzo trimestre, è del 7,4%, mentre le full hybrid superano il 12%.

Tra i veicoli commerciali leggeri, il noleggio a breve termine evidenzia una scelta pressoché obbligata verso il diesel: il 79,8% di quota di mercato nel terzo trimestre di quest’anno (82,8% nell’anno). Nemmeno il benzina è preso in considerazione da questo canale, con una quota addirittura inferiore a 2 punti (4,2% nel terzo trimestre). Ibridi e a gas sono praticamente sconosciuti in questo canale, mentre quelli BEV stanno diventando ormai l’unica alternativa al diesel: nel terzo trimestre hanno conquistato una market share nel NBT VCL del 12,7%, mentre su base annua è appena inferiore: 11,7%.

Noleggio a Lungo e a Breve Termine - Approfondimento Dataforce 3° trimestre 2025

Nel terzo trimestre 2025 il settore del noleggio ha targato 95.608 veicoli tra Passenger Cars e Light Commercial Vehicles (+23,79%), di cui 82.252 per il long rent (+20,01%) e 13.356 per lo short rent (+53,57%). Complessivamente il noleggio nel Q3 vale il 26,98% del mercato, in flessione rispetto al Q2, perché i mesi estivi sono tradizionalmente poco significativi per il settore del noleggio a breve termine. Il NBT, infatti, nel Q3 rappresenta una quota sul totale del mercato di appena il 3,77%, mentre da gennaio a settembre la market share è del 7,52%. Il canale del NLT è in crescita sia grazie alle Passenger Cars (+17,68% di nuove targhe rispetto allo stesso periodo del 2024) sia grazie ai Veicoli Commerciali Leggeri (+30,79%), quello del NBT ha fatto segnare una performance molto positiva soprattutto in ambito Passenger Cars (+66,71%), mentre la crescita degli LCV è più modesta (oltre che, come sottolineato poc’anzi, numericamente meno rilevante in questo periodo dell’anno): +15,29%, percentuale che significa infatti appena 340 targhe in più.

Nel cumulato da luglio a settembre, il canale del NLT ha targato 10.000 auto in più e oltre 3.700 LCV aggiuntivi; il canale del NBT ha aggiunto più di 4.000 vetture e qualche centinaio di veicoli commerciali. I numeri complessivi positivi, dunque, sono ascrivibili a tutti i comparti, pur in proporzioni variabili.

Le previsioni per la fine del 2025 ipotizzano per le autovetture, al netto del rent to rent, un decremento del 12,48% per il “lungo termine” e una molto evidente avanzata per il “breve termine” (comprensiva del rent to rent) del 44,02%, mentre in ambito veicoli commerciali leggeri è previsto un andamento negativo per entrambi i canali: -11,4% nel NLT (sempre escludendo le immatricolazioni destinate al rent to rent) e -39,54% nel NBT (sempre considerando inclusi i volumi di rent to rent).

L’ANALISI DEL MERCATO DEL NOLEGGIO LUNGO TERMINE PER OPERATORE

Leasys mantiene la vetta nella graduatoria dei noleggiatori del lungo termine Passenger Cars nel 2025 (primi 9 mesi), con una quota di mercato del 23,24%. Ha fatto segnare un piccolo regresso delle immatricolazioni rispetto allo scorso anno, invece, Arval (che era leader di mercato nel 2024 e ora è seconda): ha finalizzato 50.000 nuove targhe, quasi 5.000 in meno (-8,9%), e detiene una quota di mercato del 20,4%. Al terzo posto Ayvens, che si avvicina alle 47.000 immatricolazioni perdendone circa 3.500 rispetto al 2024 (-7%): la sua market share è del 19,1%, con un regresso di oltre 3 punti. Il titolare della quarta piazza è un’altra captive, Volkswagen Leasing, che aumenta significativamente il proprio volume di nuove targhe (+17,3%) raggiungendo le 38.500 unità, con una quota di mercato del 15,7%. Questi quattro player complessivamente conquistano più del 78% del mercato. Nelle posizioni di rincalzo, bene Alphabet (che è quinta assoluta tra le Passenger Cars), Kinto Italia (la captive di Toyota-Lexus), Stellantis Renting ed ES Mobility (la società di Renault-Nissan).

In ambito LCV, è sempre Leasys a condurre le danze, con un forte aumento delle immatricolazioni (quasi raddoppiate) e con la conquista di una quota di mercato del 37,2%. Alle sue spalle Arval, Ayvens, l’insieme dei piccoli operatori di NLT e Volkswagen Leasing.

L’ANALISI DEL MERCATO DEL NOLEGGIO BREVE TERMINE PER OPERATORE

Quest’anno i protagonisti del mercato dei rent-a-car sono Europcar, l’agglomerato dei piccoli noleggiatori del breve termine, Avis Budget Italia, Hertz e Sixt: assieme si spartiscono il 62,4% dell’intero mercato NBT Passenger Cars.

Il settore dei Veicoli Commerciali Leggeri è, come sempre, molto diversificato, con i “piccoli” che dominano il mercato: in testa, con una quota di mercato che sfiora il 42%, c’è proprio l’insieme dei piccoli operatori locali. Al secondo posto il raggruppamento dei noleggi a breve termine delle concessionarie e delle Case Auto. Per tutti gli altri, i volumi di nuove targhe sono stati di minore rilievo nel terzo trimestre di quest’anno: Hertz, Europcar e Sixt (rispettivamente terza, quarta e quinta nella Top 5) complessivamente valgono quest’anno il 28,4% del mercato.

L’ANALISI DEI TOP 5 OPERATORI PER TIPOLOGIA DI UTILIZZATORE

Le tabelle mostrano le quote di mercato dei primi 5 player ma, parlando di volumi, sicuramente quest’anno Volkswagen Leasing e Arval sono i protagonisti indiscussi del canale dei privati, con Ayvens, Leasys e Kinto Italia distanziati nelle posizioni seguenti. Le captive di Volkswagen e Arval assieme conquistano quasi il 55% del mercato dei privati. Nel canale business, ovvero le immatricolazioni destinate a clienti aziendali, sono ancora Arval e Volkswagen Leasing e a realizzare i volumi maggiori, ma con il “terzo incomodo” Ayvens che ha una quota di mercato attorno al 20% esattamente come Volkswagen Leasing. Il noleggio ai dealer vede un serrato testa a testa per la supremazia tra Volkswagen Leasing e Stellantis Renting, con una quota di mercato per entrambi corrispondente a circa un quarto di questo sotto-canale. A seguire: Kinto Italia, ES Mobility e Leasys. Volkswagen Leasing è anche lo specialista nel rent-to-rent verso gli operatori del breve termine, con una market share del 33%. Anche Leasys e Alphabet sono protagoniste in questo mercato, con crescite rilevanti rispetto allo stesso periodo dell’anno 2024. Bisogna comunque precisare che Leasys, Athlon e Ayvens risultano “indietro” nelle classifiche per tipologia di utilizzo in quanto hanno ancora una quota di mancate iscrizioni troppo elevata non cumulando così i volumi a privati e società che gli spetterebbero in queste tabelle.

In ambito LCV, i volumi destinati ai “privati” (cioè le ditte individuali, gli artigiani e i professionisti), ai dealer e al rent-to-rent sono scarsamente significativi: in questo ambito sono i noleggi alle società a costituire la parte più rilevante del mercato. L’operatore che comanda questa Top 5 è Leasys (fino al trimestre precedente era Arval), seguito da Arval, Ayvens, Volkswagen Leasing e UnipolRental.

I 5 MODELLI PIÙ NOLEGGIATI PER TIPOLOGIA DI UTILIZZATORE

Le classifiche dei modelli più noleggiati variano molto a seconda della tipologia di cliente, anche se due modelli, Volkswagen Tiguan e Fiat Panda, sono ricorrenti in tutte le tipologie di utilizzatore. Quali sono state le auto, dunque, più richieste nel 2025 da gennaio a settembre? Tra i privati è appunto Volkswagen Tiguan e, a seguire, Toyota C-HR, Renault Clio, Cupra Formentor e Volkswagen Golf; significativo quindi il lavoro di fondo fatto dal gruppo VW verso i privati.

Tiguan mantiene il primato anche nella classifica dei modelli preferiti dai clienti aziendali: precede Fiat Panda, BMW X1, Renault Clio e Toyota Yaris Cross. Attenzione però: queste graduatorie sono provvisorie perché, nonostante l’obbligo di comunicazione dell’utilizzatore dell’autoveicolo per un periodo superiore ai 30 giorni debba essere fatta entro un mese dalla consegna del mezzo, ci sono ancora troppe mancate iscrizioni. La Top 5 di questa graduatoria a fine settembre è la seguente: Fiat Panda, Peugeot 3008, Citroen C3, Opel Corsa e Jeep Avenger. Sono tutti modelli del Gruppo Stellantis ed è proprio questo è il motivo per cui molti di loro non appaiono per il momento nella Top 5 del canale privati e di quello aziende.

Infine, la Top 5 dei modelli più immatricolati dai noleggiatori a breve termine. I primi 5 sono: Fiat Panda, VW Taigo, Opel Corsa, Peugeot 208 e Seat Arona.

In ambito LCV il Fiat Doblò è al primo posto sia nelle immatricolazioni di noleggio a privati, sia ad aziende, ma anche tra i modelli privi di iscrizione al registro dei locatari. Da menzionare nel mondo del noleggio lungo termine a professionisti e aziende anche Ford, con il suo Transit anche in versione Custom. Nello short term, invece, il modello più immatricolato del 2025 rimane sempre il Fiat Ducato.

L’appello automotive su Smart Car

Radio 24

Convocazione Assemblea Sezione Digital automotive - Roma 23 ottobre 2025

Prot. n. p. 1882 Roma, 2 ottobre 2025

ALLE ASSOCIATE SEZIONE DIGITAL AUTOMOTIVE

Pc Organismo di Vigilanza

Oggetto: Elezione rappresentante sezione - Normativa statutaria ed adempimenti

Come da convocazione del 18 settembre u.s., giovedì 23 c.m. si terrà l’Assemblea della Sezione Digital Automotive per procedere all’elezione del rappresentante della Sezione nel Consiglio Generale ANIASA.

Sul punto desideriamo dare informativa sulla vigente regolamentazione statutaria.

Statuto - Articolo 11

Il Consiglio Generale è composto dal Presidente, da quattro Vice Presidenti (due per la sezione a breve termine, due per la sezione a lungo), da cinque Consiglieri eletti dai cinque settori e dall’ultimo past President purché ancora espressione di impresa associata e privo di incarichi politici.

Il Presidente, deve essere il capo azienda di una delle società associate ad Aniasa. I Vice Presidenti ed i Consiglieri, devono essere espressione delle società associate ad ANIASA, delle quali sono il Capo azienda o altra figura apicale che non svolga attività di natura commerciale.

Regolamento - Titolo III: requisiti di accesso alle cariche associative

Per la carica di Presidente e per quella di componente il CG occorre possedere il requisito del completo inquadramento a livello di Statuto confederale.

Le cariche associative non possono essere ricoperte da soggetti che abbiano riportato condanne, anche non passate in giudicato, per le figure di reato individuate dal Codice etico e dei valori associativi come particolarmente lesive dell’immagine dell’organizzazione confederale nonché coloro per i quali è in corso l’applicazione di misure interdittive; non possono altresì ricoprire dette cariche coloro che evidenziano situazioni di incompatibilità rispetto al divieto di cumulare cariche associative tra loro e con incarichi politici, secondo quanto previsto dalle delibere di Confindustria.

Le candidature alla carica di Presidente, componente il Consiglio Generale, devono essere validate da parte del Collegio speciale dei Probiviri prima della presentazione in assemblea per la votazione.

In relazione alla indicata regolamentazione, che ha l’obiettivo di garantire il corretto svolgimento della procedura ed assicurare la massima trasparenza, Vi invitiamo a presentare anticipatamente le Vostre candidature per la carica in oggetto.

Le Associate interessate potranno proporre un proprio rappresentante alla carica di Presidente entro il 18/10/2025, mediante comunicazione all’indirizzo e-mail ufficiale aniasa@aniasa.it, da presentare in sede di Assemblea.

La partecipazione attiva a questo momento istituzionale rappresenta un passaggio essenziale di democrazia interna e di responsabilità condivisa nella vita associativa.

Investimenti per muovere l’Italia

Confindustria - Rapporti di Previsione

Pubblichiamo di seguito, con link allo studio completo, il Rapporto di Previsione “Investimenti per muovere l’Italia” realizzato dal Centro Studi di Confindustria.

1.Lo scenario internazionale è indebolito: l’aumento delle barriere tariffarie e non tariffarie pesa sulle prospettive degli scambi. Gli ostacoli al libero commercio internazionale non provengono soltanto dalla politica commerciale USA, ma interessano la maggior parte dei paesi: nei primi otto mesi del 2025 le misure protezionistiche varate nel mondo sono ai massimi. Gli scambi globali hanno accelerato nel 1° trimestre 2025 per il cosiddetto frontloading delle vendite negli Stati Uniti, cioè l’anticipo delle tariffe poi introdotte in aprile sulla quasi totalità delle merci in entrata; viceversa, nel 2° trimestre si è avuta una brusca correzione al ribasso. Nello scenario del Centro Studi Confindustria (CSC), il commercio mondiale crescerà in media del +2,8% nel 2025, ma poi frenerà al +1,2% nel 2026 (Tabella A): rispetto al rapporto di aprile, la dinamica è rivista al rialzo nell’anno in corso proprio per l’effetto meccanico del frontloading a inizio anno, ma molto al ribasso nel prossimo. Restano, inoltre, significativi rischi sfavorevoli, legati soprattutto a un eventuale inasprimento della contrapposizione economica e politica tra grandi blocchi di paesi a livello mondiale.

Un freno alla crescita mondiale viene anche dall’incertezza che resta su livelli elevatissimi: l’indice di incertezza delle politiche economiche a livello globale ha toccato un picco nell’aprile 2025, scendendo in estate, ma restando su un livello pari a quello registrato nel 2020, durante la pandemia. Il contributo maggiore a tale incertezza proviene proprio dalla politica commerciale degli USA: nonostante il raggiungimento di accordi con i principali partner commerciali americani, che ha contribuito a chiarire la nuova situazione tariffaria con il primo acquirente mondiale, rimane sia il rischio di ulteriori cambiamenti, sia il mancato accordo con alcuni paesi. Tale scenario incerto rende i mercati finanziari più volatili, penalizza le decisioni di investimento, in particolare quelle internazionali, e spinge a riconfigurare le catene di fornitura mondiali.

L’economia più danneggiata dai dazi è proprio quella degli Stati Uniti. Gli indicatori congiunturali sembrano suggerire ancora debolezza nella seconda parte di quest’anno. La politica monetaria è un po’ meno restrittiva, ma il recente taglio dei tassi ufficiali farà sentire i suoi effetti positivi sugli investimenti solo tra qualche trimestre. Inoltre, le aspettative di inflazione suggeriscono un’accelerazione dei prezzi e mettono a rischio ulteriori tagli dei tassi e anche una crescita più robusta dei consumi. Come risultante di tali fattori, si ipotizza che l’economia statunitense mantenga un ritmo di crescita molto più moderato di quello del 2024, per recuperare un po’ di slancio solo a fine 2026. Nello scenario del CSC la crescita del PIL è attesa in frenata al +1,7% nel 2025 e +1,6% nel 2026, dal +2,8% nel 2024. Viene rivista al ribasso nonostante il rimbalzo superiore alle attese nel 2° trimestre 2025, dopo il calo a inizio anno, un’altalena da attribuirsi all’introduzione dei dazi.

Nonostante il deterioramento del contesto internazionale a causa delle politiche protezionistiche, le economie emergenti continueranno a vantare ritmi di crescita sostenuti, in aggregato al +4,1% per il 2025 e +4,2% nel 2026, seppur in ribasso rispetto alle previsioni CSC di aprile. Questo è il risultato di una riconfigurazione negli scambi commerciali e degli investimenti, che si orientano sempre più verso il baricentro asiatico, trainato principalmente dalla Cina (che continua a espandersi a ritmi vicini al +5,0%) e anche dall’India (che registra la crescita maggiore tra i primi 20 emergenti). La Russia, colpita dalle sanzioni occidentali ma sostenuta dal rafforzamento delle relazioni economiche con Pechino, è attesa stabilizzarsi su ritmi di crescita più moderati, ma in ogni caso positivi. In generale nei paesi emergenti prosegue il calo dell’inflazione, sono sotto pressione i tassi di cambio di diversi paesi, peggiorano i saldi commerciali, le politiche fiscali restano espansive.

I dazi USA verso il resto del mondo stanno ridisegnando la geografia degli scambi globali, in particolare quelli con l’Europa. Il nuovo regime tra le due sponde dell’Atlantico ha acquistato connotazioni abbastanza definite: tariffe azzerate sugli acquisti UE di prodotti industriali USA; dazi al 15% su gran parte dell’import USA dalla UE (compresi auto, farmaci non generici, semiconduttori); tariffe USA nulle o quasi su altri prodotti UE in settori strategici (aerei, farmaci generici, alcune risorse naturali); restano i dazi al 50% su acciaio e alluminio. L’accordo include impegni da parte europea di esito incerto, perché investono ambiti di competenza delle autorità nazionali e anche delle imprese private: acquisto dagli Stati Uniti di beni energetici, chip IA e attrezzature militari; investimenti diretti in settori strategici USA. Questi dazi, insieme all’euro forte sul dollaro (che essi stessi hanno determinato), penalizzano molto la competitività di prezzo dei beni europei negli USA, soprattutto rispetto alle produzioni domestiche americane, e anche nel resto del mondo. Dopo il frontloading pre-dazi, l’import USA dalla UE è caduto del -8,7% annuo in giugno-luglio; quello dalla Cina del -39,9% (in linea con il peso delle entrate tariffarie per paese di origine). Nel lungo periodo, è forte l’incentivo a rilocalizzare alcune produzioni nel mercato USA: il rischio per l’industria europea è quello di perdere parti vitali del tessuto produttivo.

2. L’economia europea risente del peggiorato scenario globale: la crescita del PIL dell’Eurozona nell’orizzonte previsivo è inferiore a quella americana, arrivando al +1,2% nel 2025 e al +1,1% nel 2026. Per il 2025 si tratta comunque di un’accelerazione dopo il +0,9% del 2024, ma è spiegata soprattutto dalla decisa espansione nel 1° trimestre, drogata dal dato anomalo relativo all’Irlanda. Nell’Area, gli investimenti sono stati finora molto volatili, mentre i consumi sono più stabili ma su ritmi deboli. Le esportazioni nette hanno beneficiato dell’effetto frontloading a inizio anno, ma poi hanno sofferto il rimbalzo negativo in primavera. Questo andamento altalenante si è riflesso anche sui dati relativi all’industria europea, che nel complesso ha registrato dei segnali positivi ma in gran parte per soddisfare a inizio 2025 la domanda proveniente dagli USA per anticipare i dazi. E senza aver risolto le difficoltà strutturali, come lo svantaggio sui costi energetici rispetto agli USA. In prospettiva, gli indicatori congiunturali non promettono una ripartenza solida dell’economia europea. L’andamento nel prossimo futuro è legato all’attesa ripartenza degli investimenti, che ancora non hanno preso una direzione chiara e che potrebbero beneficiare nel 2026 dei minori tassi e del traino di settori in crescita, come la difesa.

Cruciale sarà la traiettoria su cui riuscirà a posizionarsi la prima economia dell’Area. Dopo due anni di lieve recessione nel 2023-2024, il PIL della Germania ha registrato un 1° semestre 2025 sostanzialmente piatto. In particolare, il calo nel 2° trimestre non è dovuto solo all’effetto di frontloading su export e import, visto che sono nuovamente scesi anche gli investimenti. L’economia tedesca, dunque, non è ancora uscita dalla crisi, ma grazie agli effetti positivi delle recenti riforme è attesa rafforzarsi progressivamente, per tornare a crescere dal 2026 a tassi sopra il +1,0%. Infatti, il Governo di recente ha approvato un emendamento costituzionale al “freno all’indebitamento” e varato un programma di riforme strutturali per facilitare gli investimenti in infrastrutture e le spese per la difesa. È stato, inoltre, creato un fondo di 500 miliardi di euro per 12 anni, anch’esso escluso dal freno al debito, per migliorare le infrastrutture tedesche, tra cui ferrovie, strade, ospedali. Nel corso dell’estate si sono incominciati a vedere segnali di una ripresa, seppur lenta, in numerosi indicatori, compresa la produzione industriale. Il consolidamento di questi segnali dipenderà dai tempi e modi in cui il Governo tedesco riuscirà a implementare il massiccio piano di investimenti.

Intanto, la BCE ha completato il taglio dei tassi: a settembre 2025 li ha tenuti fermi al 2,00%, dopo un rapido percorso di otto tagli di un quarto di punto ciascuno da giugno 2024 a giugno 2025, partendo da un picco del 4,00%: l’allentamento monetario nell’Eurozona è stato pari a -2,00 punti. La BCE può contare su un’inflazione stabile negli ultimi mesi, vicino all’obiettivo del +2,0% e anche le aspettative di inflazione nell’Area sono stabili, sebbene restino numerosi rischi nello scenario, in particolare sui prezzi delle commodity. La stance monetaria, grazie ai tagli, non è più restrittiva e le condizioni di finanziamento sul canale bancario sono divenute più favorevoli. Nel complesso, dai documenti ufficiali BCE si ricava il messaggio che in assenza di altri shock, la correzione di politica monetaria è sufficiente per il momento. Le attese dei mercati finanziari sono coerenti con tassi fermi nell’orizzonte di previsione. Perciò, lo scenario CSC ipotizza che non ci saranno ulteriori tagli dei tassi, anche se resta una probabilità positiva che la BCE decida, invece, di riprendere nei prossimi mesi il percorso dei tagli, per sostenere la debole crescita europea.

Riguardo al costo dell’energia, le notizie sono in parte positive. Il prezzo del petrolio Brent registra un trend di lieve calo, pur con significative oscillazioni che riflettono l’alternarsi di notizie sulle guerre in Ucraina e Medio-Oriente. I valori recenti sono in linea con quelli storici di equilibrio per il mercato mondiale (60-70 dollari), a conclusione della lunga fase di aggiustamento del mercato fisico dopo il 2022. L’ipotesi prudente dello scenario CSC è che il Brent scenda in media a 67 dollari nel 2025 (da 81 nel 2024) e a 62 nel 2026. Anche il prezzo del gas in Europa è sceso, ma meno: 32 euro/mwh nell’agosto 2025, rispetto al massimo di 50 euro toccato a febbraio. I timori di scarsità sui volumi di gas restano moderati e i mercati si aspettano ora il permanere dei prezzi vicino ai valori attuali. Tuttavia, le quotazioni del gas europeo restano molto alte rispetto ai livelli pre-pandemia (14 euro nel 2019), a causa della transizione attuata in Europa dal 2022 e ormai completata, verso il gas naturale liquefatto (GNL), più costoso, e verso paesi fornitori alternativi alla Russia, politicamente instabili. Il prezzo in Europa resta, inoltre, molto più alto di quello negli USA, circa tre volte in più, visto che la quotazione sul mercato americano è tenuta bassa dal boom dell’estrazione di shale gas.

Per l’Europa, la conclusione di accordi commerciali costituisce uno strumento essenziale per contrastare la frammentazione degli scambi internazionali. Il trattato di libero scambio tra UE e Mercosur è arrivato a conclusione, in attesa della ratifica politica. L’accordo rappresenta una liberalizzazione tariffaria asimmetrica: l’UE concede un accesso ai beni agricoli sudamericani contenuto e legato alle norme di sicurezza alimentare, mentre ottiene un’ampia apertura nei settori industriali e dei servizi. Il Mercosur (in particolare Brasile e Argentina) svolge anche un ruolo cruciale come fornitore all’Europa di materie prime critiche, fondamentali per la realizzazione della transizione digitale ed energetica. L’area di libero scambio che si verrà a creare sarà formata da più di 700 milioni di persone, che producono circa un quinto del PIL globale: quasi il 40% in più in termini di popolazione rispetto all’USMCA (Stati Uniti, Messico e Canada), il 10% in meno in termini di PIL. Tutto questo favorirà un’espansione significativa delle esportazioni UE, rafforzando anche i legami produttivi già presenti. Sono perciò attese in recupero le quote di mercato nei paesi del Mercosur da parte dei paesi UE, da poco superati dalla Cina come primo partner commerciale. Oggi i primi due paesi europei per quota di mercato nel Mercosur sono la Germania e l’Italia, soprattutto come fornitori di beni strumentali. Questi due paesi sono le economie europee maggiormente beneficiarie dell’abbattimento dei dazi con il Mercosur, poiché presentano una specializzazione merceologica nei settori in cui la riduzione delle aliquote tariffarie sarà più forte.

3. Penalizzata dal difficile contesto globale ed europeo, la crescita in Italia resterà bassa nell’orizzonte di previsione (Tabella B): secondo lo scenario CSC, si avrà un incremento annuo del PIL pari ad appena il +0,5% nel 2025, inferiore di 0,1 punti a quanto previsto nello scenario di aprile. La crescita italiana è attesa accelerare di poco nel 2026, a +0,7%, tornando sui ritmi del 2024. La dinamica annua dell’economia è frenata in particolare dalla battuta d’arresto nel 2° trimestre 2025, quando il PIL italiano è diminuito di 0,1%, a causa della caduta delle esportazioni. La debole dinamica del PIL, sia nella media del 2025 che nel 2026, sarà sostenuta prevalentemente dagli investimenti, in minor misura dai consumi delle famiglie, mentre contribuiranno negativamente le esportazioni nette.

La componente più debole della domanda in Italia sono le esportazioni. Nello scenario CSC, la crescita dell’export di beni e servizi, già molto debole nel 2023-2024, si attesterà su ritmi vicini allo zero nel 2025-2026; in particolare, le vendite di beni sono previste in calo. Le importazioni, invece, saranno in aumento e di conseguenza l’export netto offrirà un contributo molto negativo alla variazione del PIL. Il profilo dell’export è rivisto significativamente al ribasso rispetto al rapporto di aprile, a causa del balzo delle barriere tariffarie USA sui prodotti europei e dell’inasprirsi delle tensioni geopolitiche mondiali. L’export di beni, inoltre, perde terreno anche rispetto al commercio mondiale, perché è ancora debole la domanda in Europa (principale destinazione dei prodotti italiani) e perché l’euro forte penalizza la competitività dei prodotti di tutta l’Eurozona. Le prospettive non sono buone, visto che l’attività industriale europea è attesa risalire solo gradualmente e i freni protezionistici e geopolitici appaiono duraturi. In positivo, la ratifica dell’accordo UE-Mercosur aprirebbe importanti mercati di sbocco, a parziale compensazione delle barriere sul mercato USA.

Viceversa, la componente di domanda più robusta in Italia sono gli investimenti fissi. Dopo il rallentamento nel 2024 (+0,5%), la loro dinamica è tornata a rafforzarsi tra fine anno scorso e prima metà del 2025. Sono attesi rimanere in espansione nella seconda parte di quest’anno (+3,0% in media) e rallentare il prossimo (+1,9%). Oltre che giovarsi della politica monetaria non più restrittiva, che avrà un impatto attenuato l’anno prossimo, gli investimenti sono stati stimolati efficacemente dagli incentivi fiscali. Quelli in costruzioni residenziali, caduti nel 2024 ma in ripresa quest’anno, sono sostenuti da Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni, pur depotenziati rispetto al passato; quelli in macchinari e attrezzature e intangibili, da Transizione 4.0 e, dopo le ultime semplificazioni, anche da Transizione 5.0; il PNRR sta trainando gli investimenti in fabbricati non residenziali, un traino che si affievolirà nel 2026 per il termine a metà anno del Piano.

I consumi delle famiglie italiane hanno frenato nella prima metà del 2025, in particolare la domanda di beni, mentre la spesa per servizi è cresciuta a ritmi moderati. Nello scenario previsivo del CSC, i consumi sono attesi avere una crescita modesta anche nei prossimi trimestri, arrivando a +0,5% nella media del 2025 e a +0,7% nel 2026. La causa principale di tale dinamica debole è l’alta propensione al risparmio, causata dall’anomala incertezza, che quest’anno frena l’effetto positivo dell’espansione del reddito delle famiglie; per il prossimo anno, il modesto calo ipotizzato per il tasso di risparmio lascia, invece, un po’ di spazio all’espansione dei consumi. Le famiglie, dunque, mostrano abitudini di consumo e risparmio strutturalmente più caute, dati gli elevati rischi dello scenario e perché fanno ancora i conti con i rincari degli ultimi anni, visto che il livello dei prezzi è rimasto più alto in modo permanente. Un altro cambiamento nelle abitudini delle famiglie italiane è l’alta propensione ad investire, che si riferisce alle spese per ristrutturazioni edilizie: è scesa solo di poco rispetto ai picchi toccati con il Superbonus. I motivi sono vari: le famiglie hanno familiarizzato con lo strumento fiscale delle detrazioni; nel clima di incertezza, la casa è divenuta ancor più il “bene rifugio” e le ristrutturazioni consolidano il valore del patrimonio immobiliare; il boom degli affitti brevi, per fini turistici specie nelle grandi città, incentiva l’investimento in ristrutturazioni di seconde case.

4. Dal lato dell’offerta, l’industria italiana, dopo la buona ripartenza del 1° trimestre 2025 in termini di produzione, ha rallentato già nel 2°. Questi dati appena positivi vengono dopo il forte calo della produzione nel 2023-2024, che ha riportato l’industria sotto i livelli pre-pandemia. Nel 2025, il clima di forte incertezza pervade anche gli indicatori congiunturali, che danno segnali misti, tra i quali si coglie una marginale risalita degli ordini dall’interno delle imprese manifatturiere e il PMI tornato finalmente in zona espansiva. Segnali di lenta e parziale ripresa arrivano dal settore automotive, comparto chiave della manifattura italiana, che mostra un’inversione di tendenza (al rialzo) della produzione da inizio 2025, pur insufficiente a colmare il crollo del biennio precedente. Nello scenario del CSC, elaborato in termini di valore aggiunto, l’industria è prevista recuperare nel 2025 (+1,0%), ma rallentare il prossimo anno (+0,4%), quando si esauriranno gli effetti degli incentivi agli investimenti e si attenuerà l’impatto positivo dei minori tassi.

Nella prima metà del 2025, il valore aggiunto totale in Italia è cresciuto grazie soprattutto al buon andamento delle costruzioni. Infatti, quelle di tipo abitativo, che avevano risentito fortemente nel 2024 della riduzione degli incentivi, tra la fine dello scorso anno e la prima metà del 2025 hanno registrato un’inversione di tendenza al rialzo. Quelle di tipo non abitativo sono in forte espansione già da due anni e dovrebbero continuare a beneficiare delle risorse del PNRR e di prestiti bancari meno onerosi. Il valore aggiunto complessivo del settore delle costruzioni registrerà un ulteriore miglioramento nella seconda metà di quest’anno, crescendo in media del +3,1% nel 2025, per poi rallentare a +1,4% nel 2026.

Il settore dei servizi privati, invece, è rimasto praticamente fermo nella prima metà del 2025. Le informazioni congiunturali più recenti, relative al 3° trimestre, non indicano ancora una ripresa significativa del settore, sebbene le presenze turistiche in Italia siano in aumento del +4,6% annuo a luglio e la fiducia delle imprese operanti nei servizi si sia rafforzata. Il valore aggiunto dei servizi, perciò, dovrebbe mantenere un passo lento di crescita nella seconda metà del 2025 e a inizio 2026, per poi acquisire slancio nella seconda metà del prossimo anno, grazie alla minore incertezza e quindi alla minore propensione al risparmio, all’effetto ritardato dell’aumento del reddito disponibile reale e ai tassi più favorevoli sul credito al consumo. Nello scenario CSC, il valore aggiunto del settore crescerebbe in misura marginale nel 2025 e in modo più robusto nel 2026 (+0,6%).

Nel 2025 l’occupazione continua a crescere più del PIL (+0,9% le ULA, già largamente acquisito al 2° trimestre), ma rallenterà nel 2026 (+0,5%), favorendo un primo recupero della produttività del lavoro. L’industria in senso stretto, dopo un fenomeno di “occupazione senza crescita” durante la crisi energetica e fino alla prima metà del 2025, è il settore dove la produttività del lavoro risulta più compressa (-4,7% il valore aggiunto per ora lavorata nel 2° trimestre 2025 rispetto al 4° 2019). Nelle previsioni del Centro Studi Confindustria, il debole avanzamento dell’attività industriale atteso nella seconda parte dell’anno sarà tuttavia accompagnato da una sostanziale stabilità dell’input di lavoro, che crescerà a ritmo più moderato del valore aggiunto anche nel 2026. Il comparto edile, in netta contrapposizione rispetto a quello industriale, si contraddistingue per ampi guadagni di produttività del lavoro rispetto al pre-pandemia, previsti rimanere su livelli elevati nello scenario previsivo.

La prolungata e ampia ripresa occupazionale post-pandemia ha ridotto il tasso di disoccupazione dal 10,2% di aprile 2021 al 5,9% di luglio 2025, minimo dal 2007; il tasso è atteso al 6,0% in media nel 2025 e al 5,8% nel 2026.

La dinamica delle retribuzioni di fatto pro-capite nell’intera economia italiana ha accelerato al +2,9% nel 2024 (dal +1,8% nel 2023) e al +3,1% nel 1° semestre 2025, ritmo su cui è prevista rimanere in media quest’anno (+3,2%), per decelerare solo lievemente l’anno prossimo (+2,7%). Grazie a una dinamica retributiva che rimarrà sopra all’inflazione, proseguirà il lento recupero delle retribuzioni reali, che avanzeranno del +2,3% cumulato nel biennio 2025-2026. La risalita è iniziata già nel corso del 2023, trainata dal settore privato, dove le retribuzioni reali per ULA nel 2° trimestre 2025 hanno recuperato quasi il 40% dell’ampia perdita di potere di acquisto generata dalla crisi energetica (-5,3% sul 1° 2021, da un minimo di -8,5% nel 4° 2022). Nel settore pubblico, che vale circa un quarto del monte retributivo totale, le retribuzioni reali pro-capite sono scese ancora di più con l’impennata dei prezzi nel 2022 e si attestavano a primavera 2025 su un livello ancora di 9,4 punti percentuali inferiore a quello di partenza.

L’inflazione in Italia è abbastanza stabile, grazie alla flessione dei prezzi energetici che sta compensando l’accelerazione dei prezzi alimentari. In prospettiva, è attesa rimanere intorno ai valori correnti, in media al +1,8% sia quest’anno che nel 2026, ovvero sui livelli su cui si è assestata di recente la core inflation. Questo scenario favorevole è basato su prezzi dell’energia in Europa che proseguono la fase di calo, pur restando ancora elevati, e su un cambio fermo, che implica apprezzamento dell’euro sul dollaro. Come risultato dell’andamento moderato dei prezzi di vendita e del rialzo dei costi, nella manifattura il mark-up delle imprese ha registrato dal 2024 una fase di forte erosione e solo nel 2025 si va stabilizzando. Persiste il differenziale di inflazione con l’Eurozona: nell’Area è più alta rispetto all’Italia di +0,5 punti percentuali; questo differenziale nasce sui prezzi dei servizi e dei beni industriali, per i quali l’inflazione europea è stabilmente superiore. Perciò, in termini di inflazione italiana, il taglio dei tassi di interesse potrebbe essere più profondo.

Il canale del credito è ripartito, con la dinamica annua dei prestiti bancari alle imprese italiane tornata finalmente in territorio positivo negli ultimi mesi (+0,7% a luglio 2025). Ciò grazie alla rapida fase di tagli dei tassi BCE, conclusa a giugno 2025, che ha indotto un allentamento dell’offerta di credito, sotto forma di una riduzione dei tassi pagati dalle imprese: il costo del credito ha incorporato interamente i tagli, con il tasso sulle nuove operazioni al 3,50%, da un picco di 5,59% a novembre 2023, un calo complessivo di oltre 2,0 punti. Questi minori tassi hanno consentito anche la risalita della domanda di credito da parte delle imprese, in particolare delle richieste di credito per finanziare gli investimenti fissi. Nell’orizzonte previsivo, i tassi di interesse sono attesi fermarsi ai livelli correnti, che sono “neutrali”, cioè non più alti come nel 2024, ma nemmeno bassi in prospettiva storica. Perciò, alcune imprese possono ancora incontrare difficoltà in termini di oneri del debito elevati, anche se la dinamica annua dei prestiti alle imprese è attesa irrobustirsi, sostenendo gli investimenti.

Nello scenario del CSC, il deficit pubblico è in calo, sotto la soglia UE del 3,0% del PIL nel 2026, creando le condizioni per l’uscita dalla procedura per disavanzo eccessivo. Il debito, però, continua a salire, a causa della spesa per interessi e degli ulteriori effetti contabili del Superbonus.

5. La crescita anemica del PIL attesa quest’anno e il prossimo rende necessario muovere l’Italia, intervenendo con le leve più efficaci a disposizione, anche sbloccando la ricchezza finanziaria dal parcheggio in depositi bancari improduttivi. All’impatto molto positivo del PNRR, che è già all’opera ma che si concluderà nei primi mesi del prossimo anno, va affiancata una manovra di bilancio che sapientemente prosegua sulla strada dello stimolo agli investimenti produttivi. Gli investimenti sono necessari per rilanciare la crescita del Paese e gli incentivi possono funzionare efficacemente per stimolarli, anche nel Mezzogiorno, come si è visto negli ultimi anni.

L’implementazione del PNRR, che include investimenti pubblici, riforme, incentivi, avrà un impatto molto positivo sulla crescita del PIL nel biennio di previsione: tra 2025 e 2026 le risorse programmate ammontano a circa 130 miliardi. L’ipotesi dello scenario CSC è che venga spesa la metà delle risorse disponibili, circa 65 miliardi; sono inclusi circa 11 miliardi, pari alla metà delle risorse non spese nel 2024, che slittano al 2026. Secondo una simulazione del CSC, l’effetto positivo del PNRR sul PIL è stimato in un +0,8% nel 2025 e un +0,6% nel 2026, rispetto alla variazione nello scenario base (+1,4% cumulato nei due anni). Questo significa che la dinamica del PIL italiano in assenza di PNRR sarebbe di -0,3% nel 2025 e di +0,1% nel 2026 (-0,2% nel biennio): non ci sarebbe crescita, ma una stagnazione.

Le analisi di valutazione ex-post dicono che gli incentivi agli investimenti in beni strumentali 4.0 hanno contribuito all’impennata degli investimenti osservata di recente in Italia. Questa risalita, tuttavia, non è ancora sufficiente al ripristino del capitale netto sui livelli pre-crisi finanziaria del 2008. Investimenti in beni materiali e immateriali a elevato contenuto tecnologico e digitale sono essenziali, dato l’ampio gap che ancora il nostro Paese sconta nelle tecnologie avanzate: la propensione a investire in questi asset è cresciuta in Italia, ma rimane inferiore rispetto a quella in altre economie avanzate. Gli incentivi fiscali agli investimenti 4.0 si concluderanno in larga parte alla fine del 2025: è necessario tornare a disegnare incentivi che siano potenzialmente in grado di far fare il salto necessario all’Italia. Sulla base delle esistenti analisi di valutazione ex-post si stima che, gli incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0 erogati tra il 2020 e il 2022 abbiano innalzato il tasso di investimento: più che raddoppiato per le micro-imprese, quasi raddoppiato per le piccole, cresciuto di circa il 35-45% per le medie, del 20-25% per le grandi. Calcoli del CSC indicano che il credito di imposta su investimenti in beni materiali 4.0 nel triennio 2020-2022, stimolando investimenti “aggiuntivi”, ha consentito allo Stato un importante recupero di gettito: la misura, costata 20,3 miliardi, si è ripagata da sola per quasi la metà della spesa (48,6%). Considerando tutte le principali misure di agevolazione fiscale su beni strumentali (al netto dei mezzi di trasporto) e prodotti di proprietà intellettuale (non solo 4.0), tra il 2016 e il 2024 si sarebbero ripagate per circa un quarto (23,5%) delle risorse pubbliche spese (74,6 miliardi).

Un ruolo cruciale per accelerare gli investimenti può avere la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane. Questa ricchezza sta crescendo rapidamente e ha raggiunto valori enormi, pari a oltre 6.000 miliardi di euro nel 2024, alimentata in primo luogo dagli elevati risparmi degli ultimi anni. In particolare, i depositi bancari di famiglie in Italia sono arrivati a oltre 1.500 miliardi, circa un quarto del totale. Mobilitare una parte, anche piccola, della ricchezza totale delle famiglie italiane potrebbe liberare ingenti risorse per finanziare nuovi investimenti produttivi nel Paese: per esempio, spostare appena un 1,0% dai depositi verso obbligazioni e azioni emesse da aziende italiane, potrebbe tradursi nel finanziamento di 15 miliardi di nuovi investimenti. Per questo, servono misure di policy ben costruite, che inducano le famiglie e i grandi intermediari finanziari (come i fondi pensione, le società di assicurazione, i fondi comuni) a muovere risorse verso strumenti emessi dalle nostre imprese. Da sottolineare che tali risorse potrebbero essere utilmente impiegate anche per finanziare infrastrutture di interesse nazionale, investimenti in sanità e in istruzione, creando un contesto più favorevole alla crescita.

Dopo decenni di divergenza rispetto al Centro Nord, dal 2020 la crescita del PIL nelle regioni meridionali ha superato quella del resto del Paese: tra il 2020 e il 2023, +7,1% cumulato, più del Nord (+5,1%) e del Centro (+2,8%). Senza il Mezzogiorno, la crescita sarebbe stata più bassa di mezzo punto cumulato in tale periodo. Dal pre-pandemia al 2024, oltre il 40% dell’aumento degli occupati in Italia si è concentrato nel Sud: 355mila, su 823mila. L’export del Mezzogiorno è cresciuto dal 2019 al 2024 di circa il 30% e dal 2022 ha superato la dinamica di quello del Centro Nord. Tutto ciò si deve a vari fattori. Primo, la maggior crescita degli investimenti al Sud, anche grazie al contributo del credito d’imposta ZES per i beni strumentali e nonostante l’orizzonte annuale di finanziamento che rimane un importante elemento di debolezza. Secondo, un contributo molto positivo viene dal PNRR: 60,7 miliardi dedicati al Mezzogiorno, dove sono localizzati 108mila progetti su 298mila (36%); per ottimizzarne l’impatto, è importante risolvere i problemi strutturali dell’area, come una minore velocità di pagamento e i ritardi nella realizzazione delle opere. Terzo, un contributo cruciale viene dalla ZES Unica per il Sud, operativa da agosto 2024, un fattore abilitante per gli investimenti privati che ha consentito importanti semplificazioni: risultano già circa 800 Autorizzazioni Uniche; importante anche lo strumento “Decontribuzione Sud”, che è in attesa di essere rinnovato. Infine, la politica di coesione (nazionale ed europea) rimane uno strumento fondamentale per il Mezzogiorno, anche se è necessario rafforzare la capacità amministrativa di vari territori. Sommando al PNRR le risorse dei Fondi SIE, che assegnano al Sud 48 miliardi, e quelle del FSC che apportano 47 miliardi, si arriva a un totale di circa 177 miliardi su un orizzonte pluriennale.

https://www.confindustria.it/pubblicazioni/investimenti-per-muovere-litalia/

Fonte: Centro Studi Confindustria

Targa Telematics si associa a Leaseurope

Con l’adesione all’associazione, Targa Telematics arricchisce la rete di competenze del settore e rafforza il dialogo con la comunità del leasing e del noleggio.

Targa Telematics, uno dei principali player globali nell’IoT e nello sviluppo di soluzioni e piattaforme digitali per la mobilità connessa, è entrata a far parte di Leaseurope come Membro Associato, affiancandosi alle associazioni nazionali di leasing e noleggio e ad importanti organizzazioni presenti nel mercato europeo. In qualità di parte della federazione con sede a Bruxelles, Targa Telematics rafforza il proprio impegno nei confronti dell’industria automobilistica europea e del supporto alle società di leasing e noleggio nella loro trasformazione digitale.

Leaseurope è l’unica piattaforma a livello europeo dedicata all’industria del leasing e del noleggio automobilistico, che combina attività di advocacy normativa, analisi di mercato e opportunità di networking in tutti i segmenti del settore.

Il contributo che Targa Telematics porta all’associazione si sostanzia nella vasta esperienza nell’IoT, in particolare nel settore dei veicoli connessi, sviluppata in oltre quindici anni di stretta collaborazione con le principali società di leasing e noleggio. Grazie al proprio know-how, alle tecnologie avanzate di IoT e Intelligenza Artificiale, a un ricco patrimonio di dati storici e a servizi gestiti completi, l’azienda supporta i clienti sia nello sviluppo di soluzioni di mobilità innovative per gli utenti finali, sia nell’ottimizzazione delle operazioni interne, contribuendo alla riduzione del Total Cost of Ownership (TCO) e all’accelerazione della trasformazione digitale del settore.

Un vantaggio chiave per i clienti di Targa Telematics è la capacità dell’azienda di integrare i dati dei veicoli connessi direttamente nei sistemi di gestione flotte. Ciò può avvenire sia tramite i flussi dati degli OEM, che forniscono informazioni dirette del costruttore senza hardware aggiuntivo, sia attraverso l’installazione di dispositivi semplici. In entrambi i casi, le società di leasing e noleggio hanno accesso immediato a dati diagnostici, piani di manutenzione e informazioni di utilizzo. Supportata dalle proprie piattaforme e servizi IoT completi, Targa Telematics fornisce insight affidabili che contribuiscono a ridurre i tempi di fermo, migliorare le prestazioni dei veicoli e preservare il valore degli asset.

Alberto Falcione, VP Sales di Targa Telematics, ha commentato: “Entrare a far parte di Leaseurope rappresenta per noi una scelta strategica. Ci consente di contribuire al dialogo che definisce il futuro della mobilità in Europa, rafforzando al tempo stesso le relazioni con le società di leasing e noleggio nei diversi mercati. Siamo orgogliosi di mettere a disposizione della federazione la nostra esperienza nella mobilità connessa e nella digitalizzazione, e attendiamo con entusiasmo di collaborare con la sua ampia rete.”

Richard Knubben, Direttore Generale di Leaseurope, ha dichiarato: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Targa Telematics come nostro nuovo Membro Associato. La loro esperienza nella mobilità connessa e nella gestione delle flotte sarà una risorsa cruciale mentre lavoriamo insieme per far progredire il futuro della mobilità in Europa. Attendiamo con interesse i loro contributi e il rafforzamento della collaborazione all’interno della nostra rete.”

VAN4YOU: 10 anni nel consiglio direttivo di assofranchising

Ancora una volta viene rinnovata la presenza di VAN4YOU nel Consiglio Direttivo di Assofranchising (Associazione Italiana Franchising).

La prima elezione da parte dell’Assemblea Soci Assofranchising, avvenuta nel 2016, è stata ora rinnovata per la quarta volta consecutiva anche per il triennio 2025-2027. Un importante riconoscimento per il contributo fornito negli anni all’Associazione e una conferma per l’impegno futuro, che vedrà VAN4YOU compiere 10 anni ai vertici della principale Associazione di Categoria.

Insieme ai più importanti attori del settore protagonista dello sviluppo dell’Associazione e del Franchising in Italia!

In attesa degli incentivi all’auto elettrica

Immatricolazioni auto in crescita in settembre (+4,1%)

In settembre sono state immatricolate in Italia 126.679 autovetture con una crescita sullo stesso mese del 2024 del 4,1%. Il consuntivo dei primi nove mesi chiude invece con 1.167.437 immatricolazioni e quindi con un calo del 2,9% sullo stesso periodo del 2024. Ovviamente questo di gennaio-settembre è un risultato tutt’altro che soddisfacente che proiettato sull’intero anno, tenendo conto della stagionalità delle vendite, consente di prevedere per il 2025 un volume di immatricolazioni di 1.489.164 auto, con un calo del 4,5% sul 2024 e con un calo molto più consistente (-22,3%) rispetto al 2019, cioè rispetto all’anno che ha preceduto la pandemia e che è il primo livello da raggiungere nella lenta risalita delle vendite dopo i guasti della pandemia.

Per quanto riguarda in particolare il mese scorso, occorre considerare che l’andamento del mercato è stato influenzato anche dalle molte notizie sistematicamente diffuse da ambienti di Governo sui nuovi incentivi alla rottamazione per le auto elettriche che a partire dal 15 ottobre saranno a disposizione di cittadini (e in misura minima anche delle aziende). E’ pacifico che l’annuncio con grandi dettagli e con notevole anticipo delle caratteristiche di una nuova campagna di incentivazione ha influenzato la domanda.

Tra l’altro l’entità degli incentivi è significativa e quindi una risposta positiva ci sarà, ma l’aver limitato la platea dei potenziali beneficiari a persone con redditi non particolarmente elevati, per non dire bassi, se è apprezzabile dal punto di vista sociale non sembra molto efficace per sostenere le vendite di auto elettriche, che hanno prezzi non certo abbordabili da persone che non sempre riescono ad acquistare un’automobile e generalmente si rivolgono alle auto usate o sono costretti a rinunciare alle quattro ruote. D’altra parte, pur con tutto il rispetto per le esigenze dell’ambiente, l’auto elettrica non pare proprio la soluzione migliore per facilitare l’accesso all’automobile dei ceti meno abbienti, tanto più che l’auto elettrica viene scelta soprattutto come seconda auto.

Fonte: Centro Studi Promotor

ANIASA 2 ottobre 2025

Il noleggio vale il 35% delle immatricolazioni in Italia

Lettera congiunta alle Istituzioni - ANIASA e intero settore automotive nazionale

A TUTTE LE ASSOCIATE

Oggetto: Lettera congiunta alle Istituzioni – ANIASA e intero settore automotive nazionale

ANIASA, in collegamento con ACI, ANFIA, FEDERAUTO, MOTUS-E e UNRAE, in rappresentanza dell’intero settore automotive italiano, ha sottoscritto lettera congiunta per sottoporre alle istituzioni proposte urgenti per affrontare la crisi in atto nel settore.

La nota evidenzia in particolare la grave situazione di stagnazione del mercato, di invecchiamento del parco circolante, di stallo della transizione energetica, dannosi fattori che stanno sempre più incidendo negativamente su tutti i comparti dell’industria e dei servizi automotive.

In assenza di alcun cenno di ripresa all’orizzonte, con un livello di immatricolazioni su volumi nettamente inferiori al livello pre-pandemico, la filiera pone all’attenzione del Governo, del Parlamento e dei Ministeri competenti sei punti prioritari per invertire le riportate tendenze negative. Nello specifico la filiera ritiene fondamentali:

1) Stabilità e chiarezza delle misure incentivanti a carattere strutturale

Le misure di sostegno alla diffusione di veicoli a basse e zero emissioni devono essere semplici, di lungo periodo, con uno stretto coordinamento fra tutti i ministeri competenti (MASE, MIT):

2) Piano nazionale per le infrastrutture di ricarica elettrica e per le altre alimentazioni

Un cronoprogramma con obiettivi cogenti per accelerare l’installazione e l’attivazione adeguata ed omogenea in aree urbane e periferiche e reti stradali e autostradali, con interventi normativi sulle tariffe, per ridurre il prezzo dell’energia nelle infrastrutture pubbliche.

3) Riforma della fiscalità sull’auto aziendale

Allineamento della fiscalità alle best practices europee in tema di deducibilità, detraibilità di ammortamento, con regole che favoriscano il rinnovo delle flotte aziendali.

4) Sostegno alla filiera industriale e artigianale

Supporto agli operatori del settore lungo l’intera catena del valore, incentivando la transizione tecnologica e la ricerca e lo sviluppo su tecnologie chiave.

5) Supporto alla clientela privata ed aziendale

Informazioni neutrali su regole, divieti e misure incentivanti per la esatta scelta del veicolo.

6) Valorizzazione culturale dell’auto e del trasporto merci su gomma

L’industria ed i servizi automotive come elemento capace di generare design, innovazione, trasferimento tecnologico, indotto nell’economia, flussi turistici, connessione tra territori.

In merito a tali punti e sulla base del condiviso principio di neutralità tecnologica, le associazioni del settore si sono rese disponibili a occasioni di confronto diretto e strutturato per un approfondimento strategico con l’analisi, l’elaborazione e la realizzazione di proposte puntuali e sostenibili.

Intervista al vice Presidente Italo Folonari su Urania TV

URANIA TV

Stellantis, Filosa vede i sindacati il 20 ottobre

Le proposte del mondo automotive

La Stampa.it, ANSA, Auto.it, Automoto, Motori online, Borsa Italiana, Radiocor, Fleet Magazine, Formula Passion, La Discussione, HD Motori, La Provincia, Adriaeco, Vai Elettrico, Corriere dell’Umbria, Moto1, Trasporti-Italia

ACI Radio sulle proposte della filiera dell’auto

Isoradio

La marcia del noleggio continua con le nuove tasse si va in salita

Affari e Finanza de la Repubblica e su L’Economia del Corriere della Sera

Lettera al Governo della filiera dell’auto

Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera, Quattroruote.it, La Stampa, la Repubblica

Leaseurope Annual Convention- 9-10 Ottobre 2025 Cascais - Portogallo

Prot. n. p. 1879 Roma, 26 settembre 2025

ALLE ASSOCIATE

Oggetto: Leaseurope Annual Convention 9-10 Ottobre 2025 Cascais – Portogallo

Informiamo che Leaseurope, la Federazione Europea del settore a cui ANIASA aderisce, terrà l’annuale convention a Cascais in Portogallo il 9 e 10 ottobre pv.

Si tratta di importante evento con la partecipazione di oltre 400 delegati delle varie associazioni europee, con numerosi incontri e sessioni di approfondimento sulle più rilevanti tematiche riguardanti la situazione e le prospettive future del comparto dell’automotive.

Nell’allegare il programma dell’iniziativa, segnaliamo il seguente sito per ogni dettaglio organizzativo a cui le associate interessate potranno direttamente accedere al fine di partecipare alla Convention https://www.annual-convention.eu/buy-ticket/.

Salone Auto Torino 2025 al via giornata stampa con grandi novità e test drive

È ufficialmente partito Salone Auto Torino 2025, la grande rassegna automobilistica che animerà piazza Castello, piazzetta Reale e Giardini dei Musei Reali con oltre 50 case automobilistiche, più di 100 modelli in esposizione e l’area test drive ricca di modelli di ogni alimentazione. Con ingresso gratuito e orario dalle 9 alle 19, Salone Auto Torino accoglierà i visitatori da tutta Italia fino a domenica 28 settembre.

L’inaugurazione si è svolta questa mattina sotto il Portale di Piazza Castello, con il taglio del nastro alla presenza di Andrea Levy, Presidente Salone Auto Torino, e della madrina Federica Masolin, insieme a Andrea Tronzano, Assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive, all’Internazionalizzazione e all’Attrazione degli Investimenti della Regione Piemonte, e a Domenico Carretta, Assessore allo Sport, Grandi Eventi, Turismo e Tempo Libero della Città di Torino.

Accanto a loro, i rappresentanti degli oltre 70 brand espositori, i media e le istituzioni politiche e automotive, che hanno dato ufficialmente il via a una tre giorni attesa con grande entusiasmo da addetti ai lavori e pubblico.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA STAMPA – VENERDÌ 26 SETTEMBRE

La giornata inaugurale è dedicata a stampa, istituzioni e partner. Il calendario completo è disponibile su www.saloneautotorino.com, di seguito gli appuntamenti principali:

• Ore 9.30 – Hyundai (Piazza Castello): Reveal di un concept in anteprima italiana

• Ore 10.00 – Cerimonia ufficiale di inaugurazione (Piazza Castello) con Andrea Levy, Federica Masolin e le istituzioni

• Ore 10.40 – EMC Auto (Piazza Castello): Presentazione ufficiale del brand

• Ore 11.00 – BMW (Piazzetta Reale): Anteprima nazionale della nuova BMW iX3

• Ore 11.15 – Lepas (Piazza Castello): Presentazione del brand al debutto europeo

• Ore 12.00 – PETRONAS Lubricants International (Piazza Castello): Conferenza stampa Selenia

• Ore 12.30 – RECARO Automotive (Piazzetta Reale): Conferenza stampa

• Ore 14.00 – Forum “Going Glocal” (Palazzo Madama): tavola rotonda internazionale tra Europa e Cina

• Ore 15.00 – Premiazioni TADA – Turin Automotive Design Award (Palazzo Madama)

• Ore 15.00 – Tavola rotonda UNRAE “Rilanciare l’automotive in Italia” (Palazzo Reale)

• Ore 15.30 – Suzuki (Piazza Castello): Suzuki Collection Hip Hop Show

• Ore 16.30 – SWM (Giardini dei Musei Reali): Presentazione in anteprima SWM G01 Pro

• Ore 17.00 – ASI (Giardini dei Musei Reali): Approfondimento sulla Collezione Bertone

• Ore 17.30 – Aperitivo Salone Auto Torino & TADA (Giardini di Levante dei Musei Reali)

TUTTI I BRAND E I MODELLI ESPOSTI A SALONE AUTO TORINO 2025:

ABARTH: 600e Scorpionissima; ALFA ROMEO: Junior Ibrida Q4; BIRBA: Birba; BMW: iX3, M4 CS; BYD: Seal U DM-i, Dolphin Surf, Seal 6 DM-i Touring; CITROËN: C5 Aircross; DALLARA: Stradale, LMP1; DENZA: D9, Z9GT Dual Mode; DFSK: Glory 500 Turbo, E5 PHEV; DONGFENG: Box, Mage L7, 007, 008, Vigo, Huge, Mage, Z9 Pick-up; DR: Collection 3, Collection 5, Collection 6, Collection 7; DS: N°8 Etoile; EMC: 212; EVO: 7 Kairos, 5, 6, Spazio; FERRARI: 12Cilindri, 499P Modificata, 296 Challenge, 365 GTB, Purosangue, 296 GTB

,SF90 Spider, Roma Spider; FIAT: 500 Hybrid Torino, Grande Panda Hybrid; FOTON: Tunland 9; GEELY: Starray , EX5, Galaxy M9; HYUNDAI: Concept Hyundai, IONIQ 9; ICH-X: K2, K3; JAECOO: 5; JEEP: New Compass; KIA: Nuova Stonic, Nuovo Sportage, EV5; LAMBORGHINI: Temerario, Revuelto, Urus SE; LANCIA: Ypsilon HF Line Ibrida; LEAPMOTOR: B10; LEPAS: L8; LOTUS: Evija, Emira First Edition I4, Eletre; MASERATI: MCPURA, MCPURA Cielo; MAZDA: MX-5 Homura, 6e; MERCEDES: Nuova CLA 250+, AMG GT 63 4MATIC+; MHERO: 817, 1; MICROLINO: 90, Spiaggina; OMODA: 5,7;

OPEL: Frontera GS Electric; PEUGEOT: Nuovo 3008 GT Hybrid; POLESTAR: 5; RENAULT: R4 E-Tech electric, R4, R5 E-Tech electric; SPORTEQUIPE: S6 GT, S8 GT; SUZUKI: LJ Jimny, Swift Hybrid, VITARA Hybrid, Nuova eVITARA; SWM: G01 Pro, G05, G03F Super Hybrid; TIGER: Six, Eight; TESLA: Model Y, Model 3; VOYAH: Free REV, Courage, Dream.

Nell’area test drive, allestita in Piazza Castello lato Prefettura, i visitatori potranno provare: BYD: Dolphin Surf, Seal 6 DM-i Touring, Seal U DM-i, Seal 6 DM-I; DENZA: Z9GT Dual Mode; EMC: 212; FOTON: Tunland 9; GEELY: Starray, Galaxy M9; HYUNDAI: INSTER Cross, IONIQ 5 N Line; JAECOO: 7 SHS-P; KIA: EV3, EV4, Sportage; MAZDA: 6e, CX-60; OMODA: 9; POLESTAR: 3, 4; SWM: G01, G03F Super Hybrid; TESLA: Model 3, Model Y.

I centri stile e i partner porteranno in esposizione al Salone Auto Torino 2025:

ASI AUTOMOTOCLUB STORICO ITALIANO: Collezione Bertone: Ferrari Rainbow, Autobianchi A112 Runabout, Chevrolet Ramarro, Porsche Karisma, Aston Martin Jet 2, Opel Slalom, Fiat Barchetta, Saab Novanta, Bertone Blitz, Chevrolet Corvette Nivola AUTOMOBILI PININFARINA: B95 Gotham

FONDAZIONE GINO MACALUSO: Lancia Stratos, Fiat 124 Sport Abarth Rally 16 valvole

GFG STYLE: Peralta S, Alfa Romeo Brera Concept, Corvair Testudo

IED TORINO: Rapida Italdesign

ITALDESIGN: VAD.HO, WheeM-i, Panda 4x4 Strip, Bugatti EB 18/3 Chiron, Wolkswagen Up! Sailing Team, Avathor one, DMC 12 DeLorean, Lotus Esprit Turbo, Daewoo Matiz D’Arts MAUTO: Alfa Romeo 33 stradale (1967) e Alfa Romeo 33 stradale riedizione 2023. Vetture visibili presso il Museo Nazionale dell’Automobile (Corso Unità d’Italia 40, Torino)

MUSEO FRATELLI COZZI: Alfa Romeo Montreal 1971

PETRONAS: Mercedes-AMG F1 W16 Andrea Kimi Antonelli

POLITECNICO DI TORINO: Policumbent Taurus X, Squadra Corse SAE SC25 PININFARINA: Cisitalia 202, Ferrari 308 GTB, Honda HP-X, Sintesi, 2uettottanta, Sergio RECARO: Mercedes – Benz G CLASS, Porsche Abt Classic Modell 9RS, Kimera Evo 38 SABELT: Ferrari SF-25 Lewis Hamilton

SPARCO: Citroën C3 Rally 2, Lancia Ypsilon Rally 4

SPECIAL CAR: Ferrari 250 GTE, Ferrari 365 GT4, Ferrari 512 BBi, Ferrari Testarossa, Ferrari 612 Scaglietti, Maserati 3500 GT, Maserati Merak, Maserati MCXextrema, Fiat 124 Sport Abarth Rally, Lancia Stratos, Alfa romeo Montreal, Dallara Stradale, Dallara LMP1, Lamborghini Murciélago, Itala, Ares, Ceirano Junior.

I media partner protagonisti al Salone Auto Torino 2025 con i seguenti modelli:

ALVOLANTE: Abarth 500 Opening Edition pre-serie QUATTRORUOTE: Kia EV3, Citroën e-C3 Aircross, Peugeot E-5008 AUTO: Renault 5, Alpine A290

MOTOR1: “Perché comprarla?” con DR, SKÖDA, MAZDA, OMODA e JAECOO

Dichiarazioni Salone Auto Torino

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Ringrazio l’organizzazione per l’invito e saluto la prestigiosa platea, scusandomi di non essere con voi a causa di impegni istituzionali. Il Salone Auto Torino si conferma anche quest’anno come un appuntamento imprescindibile per conoscere il futuro della mobilità stradale. Stiamo attraversando un periodo di difficoltà, confermato anche dai dati: nel 2024 la filiera automotive italiana ha subito una contrazione significativa, registrando un calo del 22,7% nella produzione e di oltre il 14% nel fatturato. Gli altri Paesi europei non se la passano meglio di noi. In questo contesto l’Italia, grazie a una visione lungimirante e alla fermezza del Governo, ha dato una scossa all’Europa e mettendo in discussione le folli idee del Green Deal. Come Ministro delle Imprese e del Made in Italy un anno fa ho lanciato un forte allarme a Bruxelles a difesa della filiera: occorre la rapida revisione delle attuali normative europee, troppo rigide e penalizzanti per la tenuta del comparto e dei suoi livelli occupazionali. Siamo stati pionieri di una posizione fuori dal coro dal coro, promuovendo un non paper automotive, sottoscritto poi da altri 14 Stati membri, così da indicare in modo coeso le riforme radicali, le azioni strategiche e i fondi adeguati. Il nostro obiettivo prioritario è favorire la produzione di autovetture di piccole dimensioni, il segmento più importante del mercato, e agevolare investimenti tramite strumenti come il Fondo automotive, le cui risorse saranno dedicate alla componentistica, prevedendo in particolare 2,5 miliardi di euro per l’innovazione e la riconversione industriale. Con la collaborazione di tutti, vogliamo continuare a sostenere il comparto, sia incentivando l’uso di veicoli più puliti secondo il principio di neutralità tecnologica, sia promuovendo nuove forme di mobilità sociale come il noleggio a lungo termine per le categorie meno abbienti. Insieme possiamo tracciare il percorso di una transizione sostenibile, equilibrata e inclusiva così da affrontare le sfide di oggi e cogliere le opportunità di domani, per il nostro Paese e per l’intera Europa”.

Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, e Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio e alle Attività Produttive Regione Piemonte:Il Salone dell’Auto conferma Torino e il Piemonte quale cuore pulsante dell’automotive italiano ed europeo. Qui c’è una straordinaria tradizione industriale unita a un ecosistema che guarda al futuro: innovazione tecnologica, ricerca, filiere produttive integrate, competenze che ci permettono di essere protagonisti nella sfida globale della mobilità sostenibile. Crediamo che il settore auto sia uno dei motori principali per lo sviluppo, l’attrazione di investimenti e l’occupazione qualificata. Per questo accompagniamo il lavoro delle imprese e dei centri di ricerca con politiche mirate, sostegni concreti e una visione che tiene insieme competitività, sostenibilità e crescita. Il Salone è un appuntamento espositivo importante e una vetrina internazionale del saper fare piemontese, un’occasione per ribadire che il nostro territorio è pronto a guidare la transizione verso la mobilità del futuro”.

Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino:Torino si prepara ad accogliere una nuova edizione del Salone dell’Auto. La sede naturale di questa manifestazione, che siamo certi saprà attrarre un folto pubblico di torinesi, turisti e appassionati, non può che essere la nostra città, dove l’industria automobilistica è nata, si è sviluppata e ha fatto scuola per oltre un secolo e che oggi si pone come punto di partenza da cui guardare al futuro, laboratorio di innovazione e transizione ecologica. Sarà ancora una volta una passeggiata a cielo aperto tra modelli di ogni epoca ma anche l’occasione per approfondire i temi della mobilità del futuro. Diamo quindi il benvenuto al Salone dell’Auto che darà il via ad un autunno di grandi eventi che vedranno la nostra città grande protagonista”.

Domenico Carretta, Assessore ai Grandi eventi della Città di Torino: “Il Salone dell’Auto nella nostra città è l’occasione per rendere Torino protagonista nel panorama automobilistico nazionale e internazionale. Siamo felici di accogliere una manifestazione così prestigiosa, in grado di portare a Torino oltre 500mila visitatori e rinsaldare il legame tra la città, la sua storia industriale e l’innovazione della mobilità. Il Salone, con il suo format diffuso e gratuito nel cuore del centro storico, rappresenta al meglio la nostra idea di evento accessibile, inclusivo e capace di valorizzare le bellezze della città, trasformandole in una cornice unica per un settore in continua evoluzione. Dalle anteprime dei modelli che disegneranno il futuro, ai nuovi brand, fino agli eventi e ai talk dedicati ai professionisti del settore, sarà un’esperienza aperta a tutti che metterà al centro il tema dell’auto in tutte le sue forme”.

Roberto Pietrantonio, Presidente UNRAE: “Sono felice che oggi, tutti insieme, abbiamo dimostrato cosa significa fare sistema. L’auspicio è che questo sia il primo passo di un dialogo costruttivo e costante con le Istituzioni, per rimettere finalmente l’automobile al centro della discussione in Italia, come motore di progresso, innovazione e benessere per il Paese”.

Roberto Vavassori, Presidente ANFIA: “Con cauto ottimismo, cogliamo i piccoli segnali di apertura alle negoziazioni che Bruxelles sta dando in queste settimane per proseguire l’intenso lavoro che da anni stiamo portando avanti per ridisegnare la transizione in maniera pragmatica, realistica ed in chiave competitiva per la principale filiera industriale europea. Ma dalle parole si deve adesso passare ai fatti: revisione dei target per auto, veicoli commerciali e veicoli pesanti in chiave di neutralità tecnologica; sviluppo accelerato delle condizioni abilitanti della mobilità elettrica e ad idrogeno; piano strategico di politica industriale che supporti la filiera europea nel recuperare i gap di competitività dovuti agli elevati costi dell’energia, del lavoro e degli oneri amministrativi. È ora, inoltre, che anche l’Europa si doti di misure di tutela dei veicoli “made in Europe” con un alto contenuto di componentistica prodotta nell’Unione”.

Massimo Artusi, Presidente FEDERAUTO: “Questa seconda edizione del Salone dell’Auto di Torino cade in un momento decisivo per il futuro dell’industria automobilistica italiana ed europea, alla vigilia, cioè, di decisioni che l’Unione europea dovrà assumere in materia di decarbonizzazione dei trasporti su strada. FEDERAUTO ha sempre insistito perché i decisori europei riescano a uscire dal dogma della trazione elettrica, aprendo a un mix di alimentazioni mirate sulle singole mission dei veicoli e questo sosterrà nel dibattito sul rilancio dell’automotive in Italia, previsto nell’ambito del Salone. FEDERAUTO, nel rimarcare il ruolo fondamentale che la distribuzione riveste nei confronti dei costruttori e degli automobilisti garantendo il funzionamento ottimale del mercato, ritiene, infatti che non poteva esserci tribuna migliore per sostenere le autentiche modalità con cui ottenere tale rilancio - nel rispetto della indiscutibile decarbonizzazione - che quella di una manifestazione che, con il suo ritorno a Torino - culla dell’industria automobilistica italiana - di tale industria sottolinea l’importanza storica, economica e sociale”.

Alberto Viano, Presidente ANIASA: “Purtroppo oggi non potrò partecipare a questo incontro di cui l’Associazione condivide pienamente gli obiettivi. Rivolgo un saluto e un ringraziamento ai presenti, agli organizzatori del Salone dell’Auto di Torino, alle altre Associazioni, ai media e in particolare al Presidente Roberto Pietrantonio per la preziosa attività di promozione dell’iniziativa. Il settore del noleggio rappresenta oggi un motore strategico della transizione ecologica del parco circolante nazionale e un attore primario per la mobilità aziendale, turistica e cittadina del nostro Paese. La quota di nuove immatricolazioni superiore al 30% e la crescente flotta di veicoli, che ha raggiunto quota 1 milione e 500mila unità, ne testimoniano la fondamentale rilevanza anche per l’industria automotive, che sta vivendo una fase di profondo cambiamento. Nonostante questi numeri, le attività di noleggio poterebbero dare ancora maggiore contributo agli utilizzatori ed al mercato dell’automotive se fossero regolamentate da un quadro normativo adeguato e coerente con lo sviluppo che il settore ha vissuto negli ultimi 20 anni. Oggi vanno superati i numerosi ‘dazi occulti’ che frenano lo sviluppo e gli investimenti in mobilità pay-per-use La detraibilità dell’IVA limitata al 40%, la limitata deducibilità dei costi delle auto aziendali unica in Europa, l’incremento di tassazione sulle auto fringe benefit se non alla spina, accompagnata dalla complessità legate ai tributi locali rappresentano un freno al ricambio delle flotte aziendali e alla competitività delle imprese clienti, nonché una minor certezza di riscossione per l’erario. Chiediamo al Governo un intervento concreto finalizzato a definire un quadro fiscale con regole chiare che semplifichino la mobilità delle imprese italiane, contribuendo a rendere più sicuro e sostenibile il parco circolante nazionale, nel rispetto di una reale neutralità tecnologica”.

Fabio Pressi, Presidente MOTUS-E:La mobilità elettrica non è solo il futuro, è il nuovo presente dell’industria con cui anche l’Italia deve misurarsi. La comunione di intenti mostrata oggi dall’intera filiera nazionale dimostra che il Paese ha tutte le carte in regola per continuare a essere protagonista assoluto del panorama automotive mondiale, ma non c’è più tempo da perdere”, osserva il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, secondo cui “valorizzare questo spirito cooperativo con una politica industriale forte sarà decisivo ora per garantire la competitività del settore e la soddisfazione degli automobilisti, agendo anche su leve mirate quali fiscalità e costo dell’energia”.

Mobilità, infrastrutture e fisco I due freni della transizione

Il Riformista

Flotte aziendali sempre più sicure: con l’AI LoJack “anticipa” il furto e accelera il recupero

Presentate nuove soluzioni che migliorano la prevenzione del furto e riducono i tempi di avvio delle ricerche delle auto rubate, aumentando le percentuali di successo della ricerca.

La protezione delle flotte aziendali compie un salto di qualità grazie all’intelligenza artificiale. LoJack, società leader nelle soluzioni telematiche per la mobilità e il recupero dei veicoli rubati, ha presentato due nuove soluzioni tecnologiche in grado di migliorare l’attività di prevenzione dei furti e ridurre drasticamente i tempi di reazione in caso di sottrazione del mezzo.

Da oggi, oltre al consolidato sistema basato sulla tecnologia (unica sul mercato) della radiofrequenza, su una centrale operativa attiva H24 e su un team di specialisti che ogni giorno supporta le attività di ricerca delle auto rubate da parte delle Forze dell’Ordine, LoJack introduce soluzioni innovative basate sull’AI che rendono ancora più efficace la protezione dei veicoli.

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nella nostra piattaforma consente di compiere un ulteriore, decisivo passo in avanti nella lotta quotidiana contro i furti di auto e aumentare il livello di sicurezza delle flotte aziendali. Spesso a determinare il successo dell’attività criminale è proprio il ritardo nella denuncia del furto e il conseguente avvio tardivo delle ricerche. Sappiamo che dopo le prime 48 ore dal furto le probabilità di ritrovare la propria auto si riducono del 58%. L’AI permette proprio di aumentare la reattività al furto, accorciando i tempi di avvio delle ricerche e di segnalare preventivamente situazioni di potenziale rischio furto, in cui alzare il livello di guardia”, spiega Massimo Braga –Vice President e Direttore Generale LoJack Italia.

Allerta preventiva e intervento immediato

Da oggi, infatti, il portale LoJack Connect, grazie a un’innovativa funzione, permette di inviare un alert al fleet manager e alla società di noleggio in presenza di condizioni di rischio precodificate per la sicurezza del veicolo: ad esempio, quando la vettura in piena notte viaggia verso un hub portuale, oppure quando l’auto si appresta a superare il confine del Paese oppure si trova in zone “a rischio” (ad esempio all’interno di un porto) o ancora quando il dispositivo viene disattivato.

In questi e in diversi altri casi, la centrale operativa rileva la possibile anomalia e contatta driver ed azienda per verificare la concretezza del rischio e, nel caso, avvia prontamente la procedura di ricerca e recupero.

Più dati, più sicurezza

Il livello di sicurezza delle flotte garantito da LoJack risulta oggi ulteriormente rafforzato grazie a una recente operazione con cui Deutsche Automobil Treuhand (DAT) ha aumentato la propria partecipazione in High-Mobility, la piattaforma che fornisce a LoJack accesso standardizzato e in tempo reale ai dati delle auto connesse di 29 marchi automobilistici che vengono integrati nella suite LoJack. L’aumento della partecipazione di DAT in High-Mobility garantirà un ulteriore sviluppo della piattaforma, assicurando a LoJack una fonte dati sicura, sostenibile e sempre aggiornata, in grado di rispondere efficacemente alle crescenti esigenze del mondo delle flotte aziendali.

Auto europea: agosto senza infamia, ma con poca lode..

..ma spunta un concorrente per l’auto elettrica

Agosto senza infamia e con una piccola lode per il mercato automobilistico dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK). Rispetto ad agosto 2024 le immatricolazioni sono aumentate, ma soltanto del 4,7%, mentre nei confronti della situazione ante-pandemia, sempre in agosto, si registra un calo di ben il 26,3%. Se si considera il periodo gennaio-agosto la situazione è lievemente diversa, ma comunque insoddisfacente perché la crescita su gennaio-agosto 2024 è dello 0,4% e rispetto alla situazione ante-pandemia si registra un calo del 19,8%.

Grande interesse nel quadro non esaltante del mercato auto dell’Europa Occidentale hanno i dati relativi al tipo di alimentazione delle auto immatricolate e in particolare all’andamento delle vendite di auto elettriche. In agosto le immatricolazioni di questo tipo di auto hanno toccato quota 159.810 con un incremento su agosto 2024 del 26,8% e con una quota di mercato che passa dal 16,7% al 20,2%. Come già più volte segnalato molto più modesta è comunque la quota dell’Italia, che pare decisamente impegnata a conquistare la maglia nera nella corsa per la diffusione dell’auto elettrica.

L’elemento più interessante nei dati diffusi oggi dalla Acea non è però questo, ma il fatto che l’auto elettrica è insidiata da un concorrente che sta diventando sempre più pericoloso e cioè l’auto ibrida plug-in che, come è noto, è un’auto a benzina che recupera energia in frenata e in rallentamento (energia che viene utilizzata per la propulsione elettrica) e che ha una spina per stivare in una batteria a bordo dell’auto energia utilizzabile per la propulsione. Certo l’ibrida plug-in non è un’auto elettrica, ma riduce molto le emissioni di CO2 senza rinunciare alla maggior facilità di impiego che le auto tradizionali hanno rispetto alle elettriche. In sintesi, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, l’ibrida plug-in potrebbe essere una soluzione per rendere la transizione energetica meno drammatica di quanto i talebani dell’ecologia vorrebbero.

Fonte: Centro Studi Promotor

Noleggio Folonari (ANIASA): “Superare burocrazia e vecchie norme fiscali”

ANIASA 25 settembre 2025

Dialoghi strategici e piani di inazione

Il futuro dell’assicurazione auto passa per la tecnologia

Intervista ad Alberto Viano sulla Gazzetta di Parma

Gazzetta di Parma

Intervista Benincasa all’evento insurance e AI

ANSA

Flotte aziendali e crisi dell’auto: dibattito sulla mobilità del futuro

Costituzione Gruppo di Lavoro ANIASA Veicoli Commerciali - Save the date - 28 ottobre 2025

Prot. n. p. 1878 Roma, 18 settembre 2025

A TUTTE LE ASSOCIATE

Pc Organismo di Vigilanza ANIASA

Oggetto: Costituzione Gruppo di Lavoro Veicoli commerciali – Save the date – Martedì 28 ottobre 2025

Dai dati del 24° Rapporto ANIASA sullo stato del noleggio, emerge la crescita delle flotte di veicoli commerciali in locazione.

Si tratta di una flotta complessiva arrivata a 246.000 unità tra breve e lungo termine, un aumento del 10% sul 2023.

E’ anche emerso come il noleggio sia oggi strumento che consente alle aziende di trasporto nuove opportunità, maggiore flessibilità di utilizzo e convenienza per le necessità d’impresa, contribuendo a contenere i costi e a rendere più proficui gli investimenti.

In tale contesto, come da decisioni intercorse nell’Assemblea Generale del 25 giugno scorso, l’Associazione ritiene opportuno ricostituire il Gruppo di Lavoro Veicoli Commerciali, precedentemente attivo su tematiche contingenti.

Come da articolo 15 dello Statuto, i Gruppi di Lavoro sono infatti costituiti a seguito di delibera dell’Assemblea e sono composti da membri designati dalle associate, che potranno avvalersi dell’attività di consulenti esterni.

Al riguardo le associate sono invitate per il giorno Martedì 28 ottobre p.v. ore 10.30-13.00 presso la sede dell’ANIASA in Roma alla riunione di costituzione del Gruppo di Lavoro Veicoli Commerciali.

Le associate sono richieste di trasmettere via email la loro partecipazione (attenzione Dott.ssa Giulia Scarfò g.scarfo@aniasa.it email con nominativo, incarico aziendale, riferimenti di contatto) entro il 10 ottobre pv.

Intervista a Pietro Teofilatto - Caos tributario e transizione elettrica: il settore delle auto aziendali vuole regole chiare

Il Riformista

ANIASA 18 settembre 2025

La nuova dash cam di Geotab basata sull’AI riduce i comportamenti di guida rischiosi fino al 95%, grazie ad avvisi vocali in cabina

La più recente soluzione di video intelligence trasforma la sicurezza della flotta offrendo ai conducenti un supporto immediato

Geotab Inc. e le sue affiliate (“Geotab”), leader globale nelle soluzioni per i veicoli connessi, ha annunciato il lancio della dash cam GO Focus Plus, basata sull’AI, e di una nuova piattaforma di video intelligence. La dash cam dual-face è progettata per rispondere a un’esigenza fondamentale del settore, offrendo un supporto proattivo direttamente in cabina, che aiuta gli autisti a correggere autonomamente i comportamenti di guida rischiosi. In un recente progetto pilota su larga scala, la funzionalità di coaching vocale ha contribuito a ridurre del 90% il mancato rispetto della distanza di sicurezza e del 95% l’utilizzo del telefono alla guida. Questo sistema trasforma ogni alert in un’opportunità di miglioramento, con l’obiettivo di prevenire gli incidenti e generare un impatto misurabile sulla cultura della sicurezza nelle flotte.

Il settore dei trasporti sta attraversando un momento critico. In Italia, nel 2024, si è verificato un aumento delle vittime negli incidenti che coinvolgono gli autocarri, con 146 decessi (un +30,4% rispetto al 2023), secondo dati ACI-ISTAT. Un recente sondaggio di Geotab ha rilevato che gli stessi conducenti percepiscono un aumento degli incidenti stradali, ed il 34% degli intervistati italiani ha dichiarato di aver preso in considerazione l’idea di lasciare il proprio lavoro nel corso dell’anno precedente. Gli autisti che operano nel trasporto commerciale affrontano lunghe ore di lavoro, condizioni imprevedibili, difficoltà legate allo stress e al benessere psicofisico, e talvolta persino accuse infondate in caso di incidente. In parallelo, i gestori delle flotte devono far fronte ai costi in aumento, alla cruciale esigenza di garantire la sicurezza della propria forza lavoro e alla necessità di proteggere la reputazione aziendale. Queste sfide hanno un impatto umano ed economico profondo, andando a influenzare direttamente il benessere dei conducenti, la dinamicità dell’azienda e la sicurezza delle strade.

“Crediamo che una flotta sicura sia una flotta ben supportata”, ha dichiarato Charlie Elliott, Senior Vice President, Marketing & Marketplace di Geotab. “La nostra nuova piattaforma di video intelligence e la dash cam AI GO Focus Plus rappresentano un investimento concreto a supporto dei conducenti e della loro sicurezza. Unendo le potenzialità del video con la data intelligence di Geotab, offriamo ai conducenti un assistente a bordo in grado di aiutarli a correggere i rischi prontamente. Questo sistema consente ai fleet manager di andare oltre la revisione reattiva degli incidenti, promuovendo una cultura della sicurezza che protegga la risorsa più importante: le persone.”

Caratteristiche principali di Go Focus Plus

• Formazione proattiva per il conducente: la dash cam basata sull’AI invia avvisi vocali istantanei all’interno del veicolo quando vengono rilevati comportamenti rischiosi, come distrazione alla guida (ad esempio, uso del telefono o stanchezza) e mancato rispetto della distanza di sicurezza, aiutando i conducenti a correggere le proprie abitudini.

• Gestione mirata della flotta: la piattaforma di video intelligence alimentata dall’AI evidenzia i principali rischi e comportamenti ricorrenti, permettendo una revisione più rapida ed evitando ai gestori delle flotte di analizzare grandi quantità di filmati. Ogni avviso include video e informazioni contestuali, per un coaching mirato ed efficace.

• Flusso di lavoro integrato e cultura della sicurezza: la piattaforma MyGeotab consente un flusso di lavoro fluido, che comprende l’assegnazione, il monitoraggio e il riconoscimento dei progressi, promuovendo una solida cultura della sicurezza all’interno della flotta.

Migliora la sicurezza della flotta con la piattaforma di AI video intelligence di Geotab in continua evoluzione

La piattaforma di video intelligence di Geotab è progettata per evolversi costantemente. I suoi modelli avanzati di intelligenza artificiale perfezionano automaticamente le capacità di rilevamento e coaching a ogni aggiornamento, facendo sì che le flotte dispongano sempre degli strumenti più avanzati e accurati per anticipare i rischi, senza ulteriori carichi di lavoro dal punto di vista gestionale. L’architettura aperta della piattaforma è pensata per supportare una gamma di telecamere avanzate in continua espansione, con nuovi modelli e funzionalità previsti nei prossimi mesi.

La nuova piattaforma di video intelligence, insieme alla dash cam AI Go Focus Plus, rappresenta un passo avanti significativo nell’impegno di Geotab per la sicurezza delle flotte: integrando dati di guida e materiale video, offre una visione completa dei rischi e traccia il percorso verso il miglioramento. Si tratta di un nuovo capitolo per Geotab, che si impegna a supportare le flotte nella creazione di strade più sicure e attività operative più solide ed efficienti.

Incentivi automotive previsti nel PNRR- Decreto Ministeriale MASE 8 agosto 2025

Prot. n. p. 1877 Roma, 15 settembre 2025

A TUTTE LE ASSOCIATE

Oggetto: Incentivi automotive previsti nel PNRR- Decreto Ministeriale MASE 8 agosto 2025

Come noto, successivamente a prolungato dibattito politico e governativo, i fondi originariamente previsti per il Piano Automotive 2021-2030 destinati all’adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera sono stati progressivamente ridimensionati.

In tale scenario, il Ministero dell’Ambiente con DM dell’8 agosto u.s. pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 c.m., avvalendosi dei fondi del PNRR, ha introdotto incentivi per il rinnovo del parco veicoli privati e commerciali leggeri mediante l’acquisto di veicoli elettrici a zero emissioni.

Ambito di applicazione

Gli incentivi sono incentrati esclusivamente in ordine alla rottamazione di veicoli.

Si applicano infatti solo per l’acquisto diretto di veicoli nuovi di fabbrica, immatricolati per la prima volta in Italia. Sono quindi escluse le forme di acquisizione quali locazione veicoli e leasing operativo.

Incentivi per persone fisiche

Gli incentivi sono concessi alle persone fisiche per l’acquisto di un solo veicolo M1 a alimentazione esclusivamente elettrica, con prezzo di listino ufficiale della casa produttrice non superiore a 35.000 euro (IVA e optional esclusi), intestato al beneficiario e mantenuto in proprietà per almeno 24 mesi.

L’accesso al contributo è subordinato alla rottamazione di un veicolo fino alla classe Euro 5, intestato da almeno 6 mesi al richiedente o ad un componente del medesimo nucleo familiare secondo quanto previsto dall’ISEE, ed alla residenza in uno dei 1.892 comuni che fanno parte delle cosiddette FUA, le 83 aree urbane funzionali così definite dall’Istat.

L’incentivo è pari a 11.000 euro per ISEE fino a 30.000 euro e a 9.000 euro per ISEE compreso tra 30.001 e 40.000 euro, ed è applicato direttamente dal concessionario mediante compensazione sul prezzo di vendita, senza cumulabilità con altri incentivi nazionali o europei.

Incentivi per microimprese

Alle microimprese con residenza in uno dei Comuni rientranti nelle FUA, è riconosciuto l’incentivo per l’acquisto di un massimo di due veicoli commerciali N1/N2 ad alimentazione esclusivamente elettrica.

Anche in questo caso, la proprietà dei veicoli deve essere mantenuta per almeno 24 mesi e l’accesso al contributo è subordinato alla rottamazione di un veicolo della stessa categoria fino a Euro 5, intestato da almeno sei mesi al titolare della microimpresa.

L’incentivo copre fino al 30% del prezzo di acquisto (IVA esclusa) con un massimale di 20.000 euro per veicolo, ed è erogato dal venditore mediante compensazione sul prezzo, senza possibilità di cumulabilità con altri incentivi nazionali, europei o aiuti di Stato destinati agli stessi veicoli.

Fondi disponibili e termini

I fondi disponibili ammontano a circa 600 milioni di euro e potranno essere utilizzati fino ad esaurimento, con contratti di acquisto da sottoscrivere entro il 30/6/2026.

Flotte e mobilità, le sfide del futuro

Ennesimo autunno caldo per le flotte

ANIASA 11 settembre 2025

Geotab supera i 5 milioni di attivazioni nel mondo

L’intelligenza artificiale e gli approfondimenti analitici basati sui dati supportano la sicurezza, l’efficienza e la sostenibilità delle flotte

Geotab Inc. e le sue affiliate (“Geotab”) annunciano di aver raggiunto un nuovo importante traguardo aziendale, superando i 5 milioni di attivazioni in tutto il mondo. Questa rapida crescita, con l’ultimo milione di attivazioni ottenuto in meno di due anni, rafforza il posizionamento di Geotab come leader globale nelle soluzioni per i veicoli connessi, oltre che come pioniere nell’utilizzo di dati e intelligenza artificiale per generare risultati significativi per le flotte.

Il percorso di Geotab si basa sull’innovazione costante: investiamo oltre 150 milioni di dollari all’anno in ricerca e sviluppo e abbiamo depositato 630 brevetti a livello globale; tutto questo ha contribuito a plasmare il settore dei veicoli connessi negli ultimi 25 anni. Il traguardo dei 5 milioni dimostra che il nostro approccio alla gestione delle flotte basato sui dati sta risolvendo sfide reali e concrete, affrontate quotidianamente dalle aziende”, ha dichiarato Neil Cawse, Founder & CEO di Geotab. “Con la rapida adozione dell’AI, ci aspettiamo che i prossimi 5 anni saranno tanto rivoluzionari quanto gli ultimi 25”.

Come i dati di Geotab supportano i clienti nella riduzione dei costi e nel miglioramento delle prestazioni delle flotte

Le informazioni fornite da Geotab aiutano le aziende a ottimizzare le attività operative delle flotte, contribuendo in particolare a contenere i tempi di inattività imprevisti dei veicoli, migliorare la sicurezza e diminuire il chilometraggio giornaliero grazie a una pianificazione più efficiente dei percorsi. Questi miglioramenti permettono alle flotte di ridurre i costi del carburante e altre spese operative, riducendo direttamente, allo stesso tempo, l’impatto ambientale.

La possibilità di offrire questi vantaggi concreti è abilitata dal volume significativo di informazioni generato dalle 5 milioni di attivazioni, che producono oltre 100 miliardi di dati al giorno, pari a più di 37 trilioni all’anno. Questi dati alimentano i modelli di AI e machine learning di Geotab con parametri di riferimento accurati, analisi predittive e approfondimenti analitici operativi che consentono a flotte di ogni dimensione di prendere decisioni più intelligenti e rapide.

Come 25 anni di innovazione hanno permesso a Geotab di raggiungere il traguardo di 5 milioni di veicoli connessi

Il 2025 segna il 25º anniversario di Geotab, che è passata da una start-up di due persone a un’organizzazione globale con oltre 2900 dipendenti, a conferma dell’impegno dell’azienda per l’innovazione e l’espansione internazionale. Geotab ha consolidato la sua leadership nel settore grazie a investimenti in ricerca e sviluppo, ampliando costantemente le capacità della propria piattaforma aperta e costruendo un ecosistema di oltre 700 partner a livello globale. Negli ultimi dieci anni, il Marketplace di Geotab è cresciuto e si è evoluto, offrendo ora quasi 530 soluzioni tra cui i clienti possono scegliere.

La forza del noleggio, nonostante il calo delle immatricolazioni

Bellauto

C’era una volta l’auto per tutti

Flotte elettriche 2030: Aniasa frena la proposta europea

Sprint di metà anno

L’euro follia di imporre l’elettrico per le flotte e i noleggi

Auto: sempre più care e più vecchie

ACI: mercato dell’usato ad agosto in lieve calo (-0,7%), crollo delle radiazioni (-18,9%) 

Il mercato italiano dei veicoli di seconda mano frena leggermente ad agosto. I passaggi di proprietà delle quattro ruote, al netto delle minivolture (trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), hanno registrato una variazione negativa dello 0,7% rispetto allo stesso mese del 2024, anche a causa di una giornata lavorativa in meno. Per ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute ben 261 usate (201 nei primi otto mesi dell’anno), ovvero oltre il doppio rispetto alle prime immatricolazioni. Un dato che conferma le difficoltà che attraversa il mercato dell’auto in Italia e la propensione dei consumatori all’acquisto di auto di seconda mano.

I dati sono riportati nell’ultimo bollettino mensile “Auto-Trend”, l’analisi statistica realizzata dall’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA, consultabile sul sito www.aci.gov.it.

Bilancio maggiormente in rosso per i passaggi di proprietà dei motocicli che, sempre al netto delle minivolture, hanno chiuso il mese con una variazione negativa del 2,3% a confronto con l’analogo mese del 2024.

Nei primi otto mesi del 2025 - rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente - i trasferimenti netti di proprietà hanno archiviato incrementi dell’1,9% per le autovetture, del 2,7% per i motocicli e del 2% per tutti i veicoli.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, sul mercato dell’usato, a occupare la vetta della classifica sono sempre le alimentazioni tradizionali (gasolio e benzina). Prosegue, tuttavia, la costante crescita delle vetture ibride a benzina, che hanno messo a segno un aumento mensile del 28,1%, raggiungendo una fetta di mercato del 9,2%. Fatica ancora a decollare il settore delle elettriche di seconda mano che, nonostante una salita in agosto del 28,1%, tocca appena la quota dell’1,1%.

Nel comparto delle minivolture, si conferma il primato del diesel (49% di quota questo mese), mentre l’incidenza delle ibride a benzina sale all’8,7%, superando nuovamente le alimentazioni a GPL, che si attestano al 7,2%.

Si conferma, per l’ennesima volta, la crescita del parco circolante italiano, causata anche dalla frenata delle radiazioni registrate in agosto, -18,9%, rispetto allo stesso periodo 2024. Il tasso unitario di sostituzione è a 0,92 in agosto (0,72 nei primi otto mesi del 2025), quindi ogni 100 auto nuove ne sono state rottamate 92. Calo anche per le radiazioni di motocicli, che archiviano negli ultimi trenta giorni un cedimento del 4,9%.

Rispetto allo stesso periodo del 2024, tra gennaio e agosto 2025, le radiazioni hanno registrato contrazioni dell’8,1% per le autovetture, del 3,5% per i motocicli e del 7,5% per tutti i veicoli.

Fonte: ACI

ANIASA 4 settembre 2025

Continua la serie negativa per l’auto italiana, elettrica e non

Immatricolazioni auto: agosto -2,68 %, gennaio-agosto -3,68 %

Quarto calo mensile consecutivo per il mercato italiano dell’auto. In agosto sono state immatricolate 67.272 autovetture con un calo del 2,68% rispetto allo stesso mese del 2024, mentre in luglio si era registrato un calo del 5,11% preceduto da un -17,44% in giugno e da un -0,16% in maggio. Piccole crescite si sono avute invece in aprile (+2,71%) e in marzo (+6,22%), ma inizio d’anno in negativo con -5,86% in gennaio e -6,28% in febbraio.

Con questo andamento altalenante il consuntivo dei primi otto mesi del 2025 chiude con un calo del 3,68%. Non è un calo drammatico, ma drammatica è la situazione del mercato italiano dell’auto dopo la pandemia e particolarmente eloquente in proposito è il confronto di questa prima parte del 2025 con i primi otto mesi del 2019. Il calo è del 21,5%. E poco conforto viene dal fatto che il confronto con la situazione ante-crisi è sostanzialmente analogo con il resto dell’Unione Europea, mentre quello che differenzia invece sensibilmente il quadro italiano da quello del resto dell’Unione è la situazione della transizione energetica.

I dati pubblicati qualche giorno fa dicono che l’Italia è al penultimo posto nella graduatoria UE delle quote di mercato di auto elettriche e questo nonostante che anche il nostro Paese abbia investito consistenti risorse per sostenere gli acquisti di auto elettriche. E a questo proposito va segnalato che stanno per partire nuovi incentivi per una spesa complessiva di quasi 600 milioni di euro e con una formula che premierà particolarmente gli automobilisti che percepiscono redditi bassi, dimenticando, forse, che chi percepisce redditi molto bassi difficilmente può comprare un’auto elettrica anche con l’aiuto degli incentivi e molto spesso non può comprarsi nessuna auto nuova, ma al massimo può permettersi un’auto usata. Non a caso uno degli effetti della crisi che il nostro paese non ha ancora superato è che a fronte di un mercato dell’auto nuova in grande difficoltà vi è un mercato dell’auto usata che gode di ottima salute. I numeri parlano chiaro. Nonostante la crisi in atto tra il 2019 e il 2024 le auto circolanti sono aumentate di 1.795.284 unità, ovviamente con una crescita delle auto usate che sono diventate l’unica possibilità di comprare un’auto per un numero crescente di persone.

In questo contesto, afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, non meraviglia certamente lo scarso interesse che gli italiani dimostrano per l’auto elettrica che non costa certo poco anche con incentivi. D’altra parte, nel mondo della vendita di auto elettriche si cominciano a sentire scricchiolii non solo in Italia, ma anche in paesi molto più “virtuosi” del nostro. Giunge notizia che case importanti che avevano proclamato di voler produrre in futuro solo auto elettriche stanno facendo macchina indietro quantomeno per l’alto di gamma. E giunge notizia anche che l’ACEA, che è l’associazione europea dei costruttori di automobili, e la CLEPA, che è l’associazione europea dei fornitori automobilistici, hanno dichiarato che è impossibile raggiungere l’obiettivo di immatricolare solo auto elettriche a partire dal 2035 e chiedono che l’Unione Europea riveda le decisioni già assunte in questo senso. E a tutto questo si aggiunge che in questo quadro di sostanziale implosione vi è qualcuno che può cantare vittoria e ci riferiamo a coloro che vendono nella UE auto elettriche prodotte nel resto del mondo.

Fonte: Centro Studi Promotor

OPTIFaaS: Il futuro della Mobilità Intelligente e Sostenibile

Il 30 settembre sarà un’occasione per conoscere una novità nel settore automotive: l’evento “Il futuro della Mobilità Intelligente e Sostenibile” in programma a fine settembre darà la possibilità di scoprire le potenzialità di OPTIFaaS, la soluzione flagship del CN MOST- Centro Nazionale per la mobilità sostenibile- powered by Snap4City, progettata per supportare città, enti pubblici e operatori del trasporto nella pianificazione e gestione della mobilità urbana, con un approccio integrato e intelligente.

OPTIFaaS nasce all’interno del framework Snap4City, sviluppato dal DISIT Lab – Università degli Studi di Firenze, un centro riconosciuto a livello internazionale nella ricerca su Smart City, Intelligenza Artificiale, IoT/WoT, Big Data e Digital Twin.

Il DISIT Lab coordina da oltre 30 anni attività scientifiche e sperimentazioni su scala urbana, regionale ed europea, promuovendo modelli e piattaforme di riferimento per la transizione digitale delle città.

Con Snap4City, ha costruito un ambiente scalabile, sicuro e interoperabile, in grado di accogliere e valorizzare soluzioni avanzate come OPTIFaaS.

Powered by Snap4City, OPTIFaaS fornisce funzionalità avanzate per la gestione operativa e la pianificazione tattico-strategica di sistemi di mobilità urbana, integrando:

- Digital Twin per la modellazione del territorio e delle infrastrutture,

- Algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning,

- Analisi predittive, simulazioni what-if, e strumenti di ottimizzazione e business intelligence,

- Monitoraggio real-time ed early warning.

OPTIFaaS offre servizi “as a service” (a consumo) dedicati alle piccole e medie città, operatori del trasporto collettivo, pubbliche amministrazioni, con l’obiettivo di ridurre i costi, migliorare l’efficienza e supportare le decisioni strategiche in ambito mobilità.

Grazie al contributo congiunto di LUTECH (partner tecnologico), del Politecnico di Bari (POLIBA), dell’Università di Napoli Federico II (UNINA), e del DISIT Lab dell’Università degli studi di Firenze, la soluzione è oggi validata su scenari reali di mobilità urbana, diventando uno strumento operativo per amministrazioni, gestori e pianificatori.

OPTIFaaS è un ambiente aperto di sviluppo: ricercatori, startup e aziende possono integrare i propri moduli e algoritmi sfruttando dati; gli strumenti di sviluppo, di visualizzazione e simulazione di Snap4City; nonché quelli di analisi di AI, su un’infrastruttura HPC, senza rinunciare alla proprietà intellettuale delle proprie soluzioni. Un modello scalabile e collaborativo che rafforza il ruolo dell’università come facilitatore di trasferimento tecnologico.

Per maggiori informazioni Evento OPTIFaaS MILANO: Il Futuro della Mobilità Intelligente e Sostenibile | Snap4City

Ancora risultati deludenti per l’auto europea

Vendite auto in Europa occidentale: luglio +5,9%, gennaio-luglio -0,04%

In luglio sono state immatricolate nell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) 1.085.356 autovetture con un incremento del 5,9% su luglio 2024, ma con un calo del 18,4% su luglio 2019, cioè sul dato ante-pandemia. Il consuntivo dei primi sette mesi del 2025 chiude invece a quota 7.900.877 con un calo dello 0,04% sullo stesso periodo dello scorso anno, ma con un calo di ben il 19% sullo stesso periodo del 2019.

E’ appena il caso di ricordare che questo risultato disastroso è in netto contrasto con quanto avviene nel resto del mondo che ha già raggiunto e superato i risultati ante-pandemia. Come è noto, la ragione del pessimo andamento del mercato dell’auto dell’Europa Occidentale è la politica dell’Unione Europea per la transizione energetica e ciò anche perché la pretesa di non consentire a partire dal 2035 l’immatricolazione di auto diverse da quelle elettriche non è stata fatta propria da alcun altro paese del mondo se si esclude il Regno Unito che dell’Unione Europea non fa più parte, ma continua a seguirne gli orientamenti politici in materia di transizione energetica.

Tornando ai dati pubblicati oggi dall’ACEA va detto che nei primi sette mesi di quest’anno si è registrato un passo avanti nella quota delle immatricolazioni di auto elettriche che è passata nel mercato dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) dal 13,6% del luglio 2024 al 17,2%. Siamo decisamente lontani dagli obiettivi, ma comunque è stato ottenuto un risultato positivo di cui va dato atto anche se, a fronte di questo piccolo risultato, vi è il fatto che l’andamento della produzione di auto nei paesi dell’Unione Europea desta notevoli preoccupazioni tantoché, mentre scriviamo questa nota, ci giunge una comunicazione dell’Ansa che riporta il testo di una lettera indirizzata a Ursula von der Leyen firmata dall’ACEA, l’associazione dei costruttori automobilistici europei, e da CEPLA, l’associazione dei fornitori del settore auto, datata 27 agosto in cui si afferma che “i piani dell’Unione Europea per l’automotive dovrebbero andare oltre l’idealismo per riconoscere le attuali realtà industriali e geopolitiche e ricalibrare l’attuale percorso di riduzione delle emissioni di CO2 salvaguardando la competitività industriale, la coesione sociale e la resilienza strategica delle attuali catene di approvvigionamento europee.

Come non condividere le richieste di ACEA e CEPLA, ha commentato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, se si considera che, come i dati pubblicati oggi dicono chiaramente, il mercato auto dell’Unione Europea, rispetto a quello del resto del mondo, ha accumulato un ritardo del 19% per il mancato recupero del calo legato alla pandemia e del 7,5% per la mancata crescita che il mercato auto del resto del mondo ha conseguito dopo aver recuperato integralmente il calo dovuto alla pandemia”.

Fonte: Centro Studi Promotor

FIAT 500 contro tutti

MF

I numeri del noleggio

La Rotta dei Trasporti

Lo sviluppo del noleggio

TG5

ANIASA 6 agosto 2025

Business Intelligence per la gestione delle flotte: dai dati alle decisioni

La mobilità aziendale è cambiata. Non basta più sapere dove si trovano i veicoli: serve capire come si muovono, quanto consumano, quanto rendono. Che si tratti di logistica, flotte aziendali, car sharing o veicoli elettrici, il vero vantaggio competitivo si gioca oggi nella capacità di leggere e interpretare i dati. È qui che entra in gioco WAY, con una piattaforma che fa della Business Intelligence un motore di efficienza trasversale.

Cos’è la Business Intelligence per flotte e perché è indispensabile

Ogni veicolo connesso produce una grande quantità di informazioni. Ma non tutti i sistemi sanno valorizzarle. Con WAY4Web e la suite WAY BI, le aziende possono trasformare questi flussi in strumenti di gestione reali, grazie a un’interfaccia intuitiva e personalizzabile.

Il sistema consente di:

• ridurre i consumi e le emissioni;

• ottimizzare i percorsi e il carico di lavoro;

• monitorare i comportamenti di guida;

• gestire la manutenzione preventiva;

• supportare la rendicontazione e la reportistica aziendale.

Ma il vero plus è nella profondità dell’analisi che permette una lettura puntuale e multilivello: dal singolo mezzo alla visione aggregata per flotta, con la possibilità di filtrare per giorni, fasce orarie, stili di guida e consumi.

Una piattaforma, tante applicazioni

La tecnologia WAY non si limita alla logistica. È pensata per adattarsi a una vasta gamma di settori e utilizzi:

• flotte aziendali multisede e auto in pool;

• servizi tecnici e veicoli commerciali leggeri;

• car sharing elettrico;

• trasporti refrigerati e distribuzione urbana;

• servizi pubblici e flotte in outsourcing.

Questa versatilità è resa possibile dall’integrazione diretta con i principali sistemi ERP, TMS e CRM aziendali, nonché da connettori con piattaforme esterne come Project44, CO3 e Shippeo.

KPI operativi, sostenibilità e stile di guida

Tra i report più utilizzati in WAY BI troviamo:

veicoli attivi/inattivi, per mappare l’efficienza d’uso;

consumi carburante, differenziati tra marcia e sosta;

stile di guida, con punteggi su prudenza, rischio ed eco driving;

dati tecnici vitali, come tensione batteria, RPM e temperature.

Ogni report è disponibile in versione tabellare e grafica, esportabile in formato CSV o PDF, e pensato per supportare decisioni rapide, basate su evidenze oggettive.

Compliance e sicurezza: dispositivi certificati CEI 79/56

La piattaforma si integra con dispositivi conformi alla normativa CEI 79/56, utilizzati anche in ambito assicurativo. Le dash cam e le black box di bordo rilevano automaticamente eventi critici, registrano video e acquisiscono dati utilizzabili come prove in caso di sinistro – nel pieno rispetto del GDPR.

Questa funzionalità riduce i contenziosi, migliora i comportamenti di guida e contribuisce a una gestione più sicura della mobilità aziendale.

Business Intelligence per flotte: una leva trasversale

WAY ha già portato i suoi benefici a realtà attive nel fleet management urbano, nella logistica integrata, nel trasporto refrigerato e nella GDO. Ma i suoi strumenti sono pensati per scalare in base alle esigenze: dalla PMI con pochi veicoli all’impresa nazionale con centinaia di mezzi.

ACI: Mercato usato

Aci: luglio 2025 +4,4% veicoli, +3,9% auto, +6,0% moto

Gen-lug 2025:+2,3% veicoli, +2,1% auto, + 3,2% moto

Ogni 100 vetture nuove, vendute 226 auto usate (196 nel periodo gennaio-luglio 2025)

Luglio 2025, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, ha fatto registrare una crescita del 4,4% del mercato dell’usato: +3,9% per le auto; +6,0% per le moto. In pesante contrazione le radiazioni, sia del totale dei vei-coli (-11,1%) che delle auto (-14,5%). In crescita, invece, le radiazioni di motocicli (+13,3%).

Nei primi sette mesi dell’anno, i passaggi di proprietà sono risultati in aumento sia nel totale dei veicoli (+2,3%), che nelle auto (+2,1%) e nei motocicli (+3,2%).

A luglio, ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 226 usate (al netto delle minivolture, più del doppio di quelle nuove); 196, nel periodo gennaio-luglio 2025.

Il tasso unitario di sostituzione, invece, è stato pari a 0,84 (ogni 100 auto nuove ne sono state radiate 84) a luglio e a 0,71 nei primi sette mesi dell’anno.

Per quanto riguarda le alimentazioni, nel mercato dell’usato, prevalgono ancora quelle tradizionali (diesel e benzina); a luglio la quota dell’ibrido a benzina si pone al 10%, con una crescita pari a +34,8%. Le elettriche, invece, sono ancora all’1,1% di quota, nonostante un aumento pari al 27,6%. Nei minipassaggi, infine, pri-meggiano sempre le auto diesel: 44,1% di quota a luglio 2025, in calo rispetto al 48,2% dello stesso mese del 2024.

Sono questi alcuni dei dati più significativi dell’ultimo bollettino mensile “auto-trend”, l’analisi statistica realiz-zata dall’automobile club d’italia sui dati del pra, consultabile sul sito aci.gov.

Passaggi di proprietà

Passaggi proprietà totali: +4,4%

In valore assoluto, i passaggi di proprietà del totale dei veicoli sono stati 411.262, contro i 393.759 di luglio 2024: +4,4%.

Passaggi proprietà auto: +3,9%

I passaggi di proprietà delle auto - depurati dalle minivolture (trasferimenti temporanei a nome del conces-sionario in attesa della rivendita al cliente finale) – hanno fatto registrare una variazione positiva del 3,9%: 294.264 formalità, contro le 283.160 di luglio 2024. A luglio, ogni 100 autovetture nuove ne sono state ven-dute 226 usate (al netto delle minivolture, più del doppio di quelle nuove); 196, invece, nel periodo gennaio-luglio 2025.

Passaggi proprietà moto: +6%

In aumento i trasferimenti delle moto, al netto delle minivolture: 71.705 pratiche, contro le 67.677 di luglio 2024.

Nei primi sette mesi dell’anno, sono stati rilevati aumenti del 2,3% per tutti i veicoli, del 2,1% per le auto e del 3,2% per i motocicli.

Radiazioni

Radiazioni totali: -11,1%

Per quanto riguarda il totale dei veicoli, luglio 2025 ha fatto registrare un decremento del 11,1% delle radia-zioni: 133.552, rispetto alle 150.261 del luglio dello scorso anno.

Radiazioni auto: -14,5% - tasso di sostituzione: 0,84

In forte calo (-14,5%) le radiazioni di auto: 109.147 pratiche, contro le 127.602 di luglio 2024. Riduzione de-terminata, in particolare, dal calo delle demolizioni -22,8%, a fronte di una crescita del 13% delle esportazioni. Il tasso unitario di sostituzione è stato pari a 0,84 nel mese di luglio (ogni 100 auto nuove ne sono state ra-diate 84) e a 0,71 nei primi sette mesi dell’anno.

Radiazioni moto: +13,3%

In crescita (+13,3%) le radiazioni dei motocicli: 13.124, contro le 11.581 del luglio 2024.

Alimentazioni: ibrido/benzina 10% (+34,8%), elettriche 1,1% (+27,6%)

Nel mercato dell’usato prevalgono ancora le alimentazioni tradizionali (diesel e benzina); la quota dell’ibrido a benzina si pone al 10% a luglio con una crescita pari a +34,8%. Le auto elettriche sono ancora all’1,1% di quota a luglio (aumento pari al 27,6%). Nei minipassaggi primeggiano tuttora le auto diesel (44,1% di quota a luglio 2025, comunque in calo rispetto a luglio 2024, quando era il 48,2%). L’incidenza delle auto ibride a benzina per le minivolture si colloca all’11,9% a luglio (+33,3% l’incremento), quota che continua a superare la stessa delle auto a gpl, ferme al 7,5%. In evidenza risulta anche l’aumento delle minivolture di auto ibride a gasolio, che hanno ottenuto un rialzo del 56,9%, con una percentuale sul totale ancora pari al 2,8%. Le minivolture del-le auto elettriche hanno registrato una quota dell’1,6% ed una crescita del 30,7%.

Fonte: ACI - Automobile Club Italia

Sempre peggio il mercato dell’auto in Italia: immatricolazioni luglio -5,11% e prospettive negative

In luglio sono state immatricolate in Italia 118.493 autovetture con un calo sullo stesso mese del 2024 del 5,11%. Il consuntivo dei primi sette mesi dell’anno chiude invece con un 973.396 immatricolazioni e con una contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 3,75%.

Proiettando il risultato dei primi sette mesi sull’intero anno tenendo conto della stagionalità degli acquisiti di auto, si ottiene un volume annuo di immatricolazioni per il 2025 di 1.456.070 con una contrazione rispetto al 2024 del 6,6% e una contrazione rispetto al livello ante-crisi (2019) di ben il 24% e quindi decisamente superiore all’analoga contrazione del mercato dell’Unione Europea che nel primo semestre di quest’anno ha chiuso con un calo delle immatricolazioni, rispetto al 2019, del 19,1%.

Come più volte sottolineato dal Centro Studi Promotor, la grave situazione di crisi del mercato dell’Unione Europea, e quella ancora più grave del mercato italiano, non trovano riscontro nel resto del mondo che nel 2024 aveva già interamente recuperato gli effetti della crisi mondiale legata alla pandemia facendo registrare un incremento, rispetto al 2019, del 7,5%. La crisi del mercato dell’auto in Italia, come nel resto dell’Unione Europea ha, d’altra parte, la stessa causa: una politica per la transizione energetica che non trova riscontro in nessun’altra parte del mondo.

Per quanto riguarda le prospettive dell’Italia interessanti indicazioni vengono dall’inchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor sui concessionari italiani, cioè sulla prima linea del mercato che per la sua collocazione a diretto contatto con i potenziali compratori di auto, sono in condizioni di percepire con anticipo l’evolversi delle tendenze. Il quadro attuale, letto con i risultati dell’inchiesta appena citata, lascia intravedere una situazione di sostanziale stagnazione sugli infimi risultati raggiunti. Nel luglio scorso solo il 4% dei concessionari interpellati dichiara un livello di acquisizione di ordini elevato, mentre il 14% dichiara un livello normale e ben l’82% dichiara invece un livello di acquisizione basso. Coerenti con queste indicazioni sono anche le previsioni che i concessionari fanno per i prossimi tre/quattro mesi. Il 7% degli interpellati prevede un aumento delle vendite, il 44% si attende stabilità e ben il 49% ulteriori cali.

Come è noto, afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, la causa principale di questa difficilissima situazione è l’intransigenza dimostrata dalla governance dell’Unione Europea nel difendere le scelte fatte con rigore talebano per imporre l’auto elettrica come unica soluzione per immatricolare nuove auto dopo il 2035. Nelle ultime settimane si riteneva che fosse possibile un rinnovo della governance europea che favorisse una revisione della politica della UE per l’auto. In effetti questa speranza è stata delusa e le conseguenze saranno pesanti.

Fonte: Centro Studi Promotor

8 italiani su 10 non rinunciano all’automobile

Interauto News

LoJack rafforza il proprio ruolo di partner tecnologico globale: online il nuovo sito corporate e la rinnovata piattaforma MyLoJack

Online il nuovo hub digitale che offre strumenti evoluti per una mobilità più intelligente e sicura. La società supera il milione di clienti in Europa e raggiunge i quasi 13 milioni di dispositivi in tutto il mondo.

LoJack, società del Gruppo CalAmp leader nelle soluzioni telematiche per l’Automotive e nel recupero dei veicoli rubati, rafforza il proprio posizionamento come partner tecnologico globale per la mobilità e la sicurezza e amplia l’offerta di servizi digital alla propria community, annunciando la messa online del nuovo sito corporate e il rinnovo della piattaforma MyLoJack.

Il nuovo sito (https://lojack.eu) presenta i numeri del network LoJack a livello globale, con 1 milione di clienti in tutta Europa, 1,8 miliardi di euro di valore dei veicoli recuperati, oltre 12,8 milioni di dispositivi installati in tutto il mondo (in oltre 25 Paesi), evidenziando i diversi settori in cui il supporto strategico della tecnologia e del know-how dell’azienda rende più smart ed efficaci le attività delle imprese: dal recupero dei veicoli rubati alla gestione di flotte e veicoli a noleggio, dal supporto ai dealer alle soluzioni assicurative, fino alla logistica, alla protezione dei beni nei cantieri e alle partnership con le case automobilistiche per affrontare le sfide della mobilità globale.

Al centro dell’offerta LoJack c’è un avanzato sistema di recupero veicoli a livello internazionale che combina le tecnologie VHF (Very High Frequency), GPS, GSM, migliorando il tracciamento dei mezzi rubati e riducendo i tempi di intervento da parte delle squadre sicurezza di LoJack, attivi sul territorio. Dopo l’acquisizione da parte di CalAmp nel 2016, LoJack International – che comprende LoJack Italia, Tracker UK, LoJack Mexico e LoJack Iberia – sta ampliando la propria presenza globale, con particolare sviluppo in Europa, con il recente lancio di LoJack France, e rafforzando il proprio ruolo di partner tecnologico globale. Il Gruppo, insieme a LoJack Benelux, offre oggi un’ampia gamma di soluzioni che uniscono tecnologia telematica e VHF e permettono di raccogliere e integrare i dati con quelli delle Case automobilistiche all’interno della piattaforma LoJack Connect, disponibile sia per i fleet manager che tramite app per i driver.

LoJack è stato un pioniere globale nel recupero di veicoli rubati e oggi è leader anche nella fornitura di soluzioni telematiche avanzate e servizi software su misura per il settore automobilistico, supportando un’ampia rete di partner attraverso strumenti innovativi e offrendo soluzioni integrate che soddisfano le esigenze in continua evoluzione di aziende e consumatori in tutto il mondo.”, evidenzia Maurizio Iperti, Presidente Automotive LoJack EMEA.

Per potenziare ulteriormente la propria offerta di servizi digitali, LoJack ha lanciato la piattaforma MyLoJack, un ecosistema digitale pensato per offrire un’esperienza utente sempre più completa e personalizzata. Attraverso MyLoJack, i clienti driver possono accedere in modo semplice e sicuro a tutte le informazioni relative al proprio abbonamento: dalla documentazione contrattuale al certificato di collaudo del sistema, fino all’informativa sulla privacy. La piattaforma consente inoltre di gestire il rinnovo del servizio, con possibilità di pagamento tramite carta di credito/debito o in modalità rateizzata grazie all’integrazione con la soluzione Klarna. MyLoJack offre anche l’accesso diretto ai contatti utili della centrale operativa e del servizio clienti, alle FAQ aggiornate e alle offerte esclusive riservate ai clienti. È inoltre possibile ampliare il pacchetto di servizi sottoscritti, integrandolo con nuove funzionalità pensate per rispondere in modo proattivo alle esigenze di mobilità e sicurezza degli utenti.

Auto sempre più care

UP-TV

ANIASA 31 luglio 2025

Decarbonizzazione delle flotte - Intervento di Leaseurope - Avvio consultazione EU - Time limit 8 settembre

Prot. n. p. 1863 Roma, 30 luglio 2025

A TUTTE LE ASSOCIATE

Oggetto: Decarbonizzazione delle flotte – Intervento di Leaseurope - Avvio consultazione EU – Time limit 8 settembre

Facciamo riferimento alle precedenti sul tema, informando che anche Leaseurope è intervenuta in merito ai lavori sulla decarbonizzazione delle flotte, inviando una nota ai vertici della Commissione (in allegato).

Lettera al Presidente Von der Leyen

Leaseurope, con riferimento a imminente proposta legislativa della Commissione, esprime forte preoccupazione per eventuali scenari di obbligo generalizzato di acquisizione di autoveicoli elettrici da parte delle aziende e delle società di noleggio.

La federazione europea definisce precipitoso e contrario ai principi di competitività tale orientamento, la cui attuazione causerebbe ulteriori pesantissimi danni all’intera filiera automotive europea, e che siano invece necessarie le più ampie valutazioni e test di impatto, evitando decisioni affrettate.

Nella nota sono evidenziati i negativi effetti di obblighi per le flotte, con una riduzione degli acquisti di nuovi veicoli da parte dei produttori europei, una riduzione dell’accesso ai finanziamenti e della mobilità in Europa per la circolazione di persone, merci e servizi nonché un aumento dei costi per cittadini e imprese. Oltre ingenti danni per la competitività dei produttori di veicoli e dei fornitori di servizi di mobilità europei. In sintesi uno stop alla transizione ecologica, obiettivo declamato dalla EU.

Leaseurope, contestando decisamente ipotesi legislative che contemplino obblighi per le flotte aziendali, sostiene quindi la maggiore utilità di sistemi di incentivazione produttrici di domanda da parte del mercato e la necessità di raccogliere maggiori informazioni sulla situazione dei Paesi EU.

Consultazione pubblica – Termine 9 settembre 2025

Il 25 luglio la Commissione europea ha aperto una consultazione su una proposta di direttiva per la decarbonizzazione delle flotte aziendali. La consultazione è pubblica e le parti interessate, le aziende di ogni settore e dimensione ed i cittadini, sono invitati a presentare previa registrazione le loro osservazioni fino all’8 settembre 2025.

Auto, nuova follia Ue: flotte aziendali tutte elettriche dal 2030

Schema di D.lvo in materia di Tributi locali e di federalismo fiscale regionale - Audizione ANIASA ed iniziative a tutela del settore

Prot. n. p. 1862 Roma, 28 luglio 2025

A TUTTE LE ASSOCIATE

Oggetto: Schema di D.lvo in materia di Tributi locali e di federalismo fiscale regionale – Audizione ANIASA ed iniziative a tutela del settore

Come da precedenti in argomento ed evidenziato in occasione dell’Assemblea Generale e del GDL Normativa Tributaria, sono in corso in Parlamento i lavori riguardanti lo schema di D.lvo in argomento, approvato dal Consiglio dei Ministri a maggio scorso.

Lo schema di provvedimento trae fonte legislativa dalla Legge Delega sulla Riforma Tributaria n.111/2023, di cui, in relazione a imminente proroga, sarà prevista l’attuazione entro il 29/9/2026.

Il provvedimento, nel recepire positivamente alcune indicazioni tecniche del settore per parzialmente semplificare il pagamento della tassa regionale automobilistica (bollo), conferma il sistema di pagamento del bollo basato sulla soggettività passiva del locatario e interviene anche in materia di IPT, configurando, nel caso in cui vi sia una difformità tra la sede legale e quella in cui avviene la gestione ordinaria in via principale dell’attività della società di noleggio, che il gettito dell’IPT sia attribuito alla provincia dove è situata tale sede.

In ultimo lo schema di provvedimento prospetta l’obbligo per gli utilizzatori di veicoli in locazione a lungo termine senza conducente di annotazione al PRA del contratto di noleggio, un aggiuntivo adempimento che, aggraverebbe i costi gestionali del settore.

L’Associazione ha espresso ripetutamente forti criticità su tali previsioni, in netta controtendenza con gli scenari di semplificazione e di supporto delle attività imprenditoriali più volte evidenziati in sede politica e parlamentare.

ANIASA è nuovamente intervenuta nel corso delle recenti audizioni presso la Commissione Finanze del Senato, rimarcando gli effetti fortemente negativi sul settore del noleggio ed auspicando una revisione generale della normativa afferente la locazione dei veicoli (Qui testo depositato in audizione). A tale riguardo ANIASA si è dichiarata disponibile a fornire ulteriori contributi per determinare un ambiente normativo favorevole che contribuisca ulteriormente alla trasparenza del settore, con inevitabile e tempestiva riconsiderazione dell’ipotesi normativa.

In tale contesto ANIASA, evidenziato che il settore versa ogni anno e con regolarità un totale di 2,6 miliardi di tributi nelle casse dello Stato, delle Regioni e delle Province, continua a rimarcare anche sulla stampa la necessità di un regime speciale per il settore del noleggio (allegati articoli di interesse https://www.aniasa.it/uploads/allegati/QuattroruoteF_luglio.pdf), che agevoli e non ostacoli le modalità di pagamento dei tributi locali.

Nel far riserva di aggiornamenti sul tema, inviamo cordiali saluti.

VAN4YOU Noleggio Furgoni eletto Franchising dell’anno!

Un altro successo per VAN4YOU che, proprio nell’anno del 15° anniversario, riceve un importante riconoscimento: FRANCHISING DELL’ANNNO nella prima edizione del contest “Ranking Franchising 2025” promosso dal Corriere della Sera! Il premio, che gode del patrocino delle più importanti realtà del settore: Assofranchising, Confimprese e Federfranchising, è pensato per celebrare le aziende che hanno dato prova di un alto livello di competenza e di professionalità, offrendo servizi di qualità e dimostrando un impegno costante di crescita qualitativa e quantitativa.

Tra l’elevato numero di azienda partecipanti solo 56 hanno superato i criteri di valutazione definiti dal Comitato Scientifico dell’iniziativa.

Una certificazione di eccellenza che mira ad identificare le migliori aziende del sistema del Franchsing in Italia e che il Gruppo accoglie (come unico Franchisor nell’ambito dell’Autonoleggio a breve/medio termine) con grande entusiasmo e soddisfazione!

VAN4YOU è la società di noleggio a breve e medio termine specializzata nel settore dei Van che mette a disposizione dei propri Clienti un’ampia gamma di veicoli commerciali leggeri e altri furgoni professionali di ultima generazione, tutti guidabili con patente B e dotati dei più moderni dispositivi di sicurezza e comfort.

Gli esperti di Business Travel vanno in scena

Eventuale proposta UE di divieto anticipato dei motori termici per flotte aziendali e noleggio

Prot. n. p. 1859 Roma, 24 luglio 2025

A TUTTE LE ASSOCIATE

Oggetto: Eventuale proposta UE di divieto anticipato dei motori termici per flotte aziendali e noleggio

Da fonti autorevoli della stampa europea emergono notizie su un possibile orientamento della Commissione EU a vietare dal 2030 l’immatricolazione di vetture endotermiche e ibride per le flotte aziendali e per le società di noleggio.

Come noto, a seguito della recente presentazione del Piano di azione per il settore automotive e della Comunicazione sulle flotte aziendali, la Commissione dovrà intervenire nel prossimo autunno per la relativa attuazione.

ANIASA, che ha già espresso parere negativo in audizione presso la X Commissione della Camera riguardo la Decarbonizzazione delle flotte, è nettamente contraria a tali scenari normativi EU, intervenendo al momento sulla stampa (cfr. allegata).

Secondo quanto riportato dalla stampa europea, sarebbe intenzione della Commissione di anticipare di cinque anni il già discusso phase-out dei motori endotermici, previsto per il 2035, introducendo un divieto selettivo e fortemente impattante sul comparto delle flotte aziendali, che rappresenta circa il 60% delle nuove immatricolazioni annue nell’Unione Europea.

Ciò rischierebbe di creare un’Europa a doppia velocità, aggravando le disparità tra territori e a minare la fiducia degli operatori e disincentivando gli investimenti necessari alla transizione ecologica.

Per ANIASA l’impatto economico della misura sarebbe considerevole. Le aziende dovrebbero affrontare un incremento dei costi per il rinnovo delle flotte stimabile in decine di miliardi di euro, senza un quadro definito di incentivi/agevolazioni tributarie di accompagnamento.

Dal punto di vista tecnico e regolatorio, ci si discosterebbe dal principio europeo di neutralità tecnologica, escludendo a priori una serie di soluzioni alternative già disponibili o in via di sviluppo, (biocarburanti, e-fuel, motorizzazioni ibride evolute e endotermiche a basso impatto ambientale).

In attesa di effettive informazioni sull’attività della Commissione, l’Associazione si riserva di avviare, in raccordo con le altre organizzazioni europee del settore, tutte le azioni necessarie – a livello istituzionale, mediatico e giuridico – per tutelare gli interessi legittimi delle aziende associate.

ANIASA si prefigge altresì di raccogliere dati, osservazioni e contributi da parte delle Associate, al fine di predisporre un position paper da sottoporre ai membri delle istituzioni italiane e della Commissione Europea impegnati nei prossimi passaggi legislativi.

ANIASA, no alle immatricolazioni di flotte e noleggio solo elettriche al 2030

In relazione a quanto riportato nelle scorse ore da fonti autorevoli della stampa europea su un possibile divieto al 2030 di immatricolazione di vetture endotermiche e ibride per le flotte aziendali e per le società di noleggio, ANIASA esprime la più totale contrarietà nei confronti di un simile provvedimento. Costringendo a noleggiare esclusivamente vetture elettriche, non si favorisce la transizione ecologica, né la riduzione delle emissioni di CO2, ma si spinge aziende e privati a mantenere più a lungo le proprie auto, rallentando l’immissione sul mercato di mezzi più sostenibili e sicuri.

Senza contare che, prevedendo un obbligo anticipato al tutto elettrico per il solo settore delle flotte aziendali, si creerebbe una grave distorsione sul mercato tra soggetti privati e aziendali, con il rischio di un radicale cambiamento nelle modalità di approvvigionamento dei veicoli che determinerebbe un ulteriore peggioramento delle condizioni del settore dell’auto, in generale, e dell’industria automobilistica europea, in particolare.

Aniasa: no alle flotte solo elettriche al 2030

ANSA, il Giornale, Al Volante, Fleet Magazine, Mission Fleet, Sicurauto, InsideEVS, Motori online, Finanza.com, #FORUMAutoMotive

Auto aziendali elettriche Aniasa: no all’obbligo delle Bev dal 2030

ANIASA 24 luglio 2025

Mentre non si allentano i vincoli per la transizione energetica, vendite auto in Europa occidentale ancora in calo a giugno (-5,1%)

Ancora cattive notizie dal mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK). In giugno sono state immatricolate 1.243.732 autovetture con un calo del 5,1% rispetto al giugno 2024. Tra i cinque maggiori mercati dell’area solo quelli di Spagna e Regno Unito sono in crescita (+15,2% e +6,7%), mentre la Francia perde il 6,7%, la Germania il 13,8% e l’Italia il 17,4%. Il dato più preoccupante è però quello che emerge dal confronto fra la situazione ante-pandemia (2019) e quella attuale che, nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2019, fa registrare un calo di ben il 19,1%.

Come è noto, questa situazione è dovuta in larga misura alla politica dell’Unione Europea per imporre la transizione energetica (o meglio l’auto elettrica) vietando a partire dal 2035 la possibilità di immatricolare auto a combustione interna, cioè a benzina, a gasolio, a gpl o a metano e innescando una crisi profonda dell’industria dell’auto europea che oggi rischia di soccombere per la concorrenza delle auto cinesi e per gli oneri imposti dall’Unione per produrre e lanciare auto elettriche in larga misura non gradite dal pubblico.

Dai dati diffusi oggi dall’ACEA emerge che nel primo semestre di quest’anno la quota delle auto elettriche ha raggiunto il 17,5% grazie ad incentivi pubblici generosi, ma anche, in alcuni paesi come Regno Unito e Spagna, con un impegno diretto da parte delle case automobilistiche con stanziamenti generosi per concedere sconti di assoluto rilievo agli acquirenti di auto elettriche.

Tra l’altro nonostante gli alti costi sostenuti dagli Stati, ma anche dalle case automobilistiche, il ritorno delle immatricolazioni ai livelli ante-crisi non appare certo dietro l’angolo mentre i volumi ante-crisi sono stati già raggiunti e superati nel resto del mondo che non fa parte dell’Unione Europea.

D’altra parte, segnala Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, che con la riconferma degli attuali assetti nella guida dell’Unione Europea viene meno, almeno per il momento, la possibilità di un ammorbidimento nella politica comunitaria per l’auto e quindi dei vincoli dettati dagli ambientalisti ideologici che sono ampiamente responsabili della grave situazione che si è creata, non solo e non tanto, per il mondo dell’auto del nostro continente, ma anche per tutti i cittadini europei per i quali l’auto è uno strumento fondamentale per la vita di tutti i giorni.

Fonte: Centro Studi Promotor

Incidenti stradali - anno 2024

Nel 2024 si è consolidato definitivamente il ritorno a una mobilità su livelli analoghi a quelli pre-pandemia, con un aumento degli spostamenti per motivi di lavoro, studio e turismo. Sul fronte dell’incidentalità stradale, il numero delle vittime è rimasto pressoché stabile rispetto al 2023, mentre si registra un aumento degli incidenti e dei feriti.

Il numero di morti in incidenti stradali ammonta a 3.030 (-0,3% rispetto al 2023), quello dei feriti a 233.853 (+4,1%), per un totale di 173.364 incidenti stradali (+4,1%). Rispetto al 2019, le vittime e i feriti sono diminuiti (rispettivamente del -4,5% e -3,1%), mentre gli incidenti stradali mostrano un leggero aumento (+0,7%).

Il numero delle vittime cresce tra i conducenti e i passeggeri di motocicli, di monopattini e di autocarri, mentre diminuisce per le altre categorie. In particolare, si contano 830 vittime tra i motociclisti (+13,1% rispetto al 2023) e 146 tra gli occupanti di autocarri (in aumento del 30,4%); tra gli utenti di monopattini elettrici aumentano anche gli infortunati: il numero dei feriti sale a 3.751 e quello dei morti (entro i 30 giorni dall’incidente) a 23, cui si aggiunge 1 pedone (nel 2023 erano rispettivamente 3.195 e 21). Le vittime tra gli occupanti di autovetture scendono a 1.252 (-6,0% rispetto al 2023), tra i ciclomotoristi a 61 (-10,3%), tra i pedoni a 470 (-3,1%) e tra gli utenti di biciclette – anche elettriche – a 185 (in diminuzione del -12,7% rispetto al 2023 quando erano 212).

Tra il 2023 e il 2024, gli incidenti e i feriti aumentano su tutte le tipologie di strade, soprattutto sulle autostrade (+6,9% incidenti, +7,0% feriti). Anche il numero delle vittime aumenta in maniera marcata sulle autostrade (+7,1%), a fronte della diminuzione sulle strade urbane (-2,1%) e del leggero aumento su quelle extraurbane (+0,1%). Gli incidenti su autostrade e strade extraurbane aumentano anche nel confronto con il 2019 (+4,0% e +2,7% rispettivamente).

Nel 2024, il numero di vittime per incidenti stradali nel complesso della Ue27 diminuisce in maniera contenuta (-2,2% rispetto al 2023), in linea con la tendenza dell’anno precedente; rispetto al 2019, la variazione percentuale è stata del -12,1%. In termini assoluti, le vittime nella UE27 sono state 20.017 nel 2024, a fronte di 20.466 nel 2023 e 22.823 nel 2019. Ciò corrisponde, nel 2024, a 45 morti per incidente stradale ogni milione di abitanti, un valore inferiore a quello del nostro Paese, pari a 51, che resta al 19° posto della graduatoria europea per mortalità stradale.

I comportamenti errati alla guida più frequenti si confermano essere la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. Insieme, costituiscono il 37,8% delle cause (85.339 casi), valore stabile nel tempo.

La guida troppo veloce è il comportamento più sanzionato dopo la sosta vietata e rappresenta il 34% del totale delle violazioni del codice della strada. In lieve calo le sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, a fronte di un incremento di quelle per mancato uso del casco. Rimane elevato il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto e aumentano le sanzioni per guida sotto l’effetto di stupefacenti, in lieve calo quelle per guida in stato di ebbrezza.

Il mercato dell’auto presenta una lieve crescita nel 2024: le prime iscrizioni di autovetture sono aumentate dello 0,7% rispetto al 2023. Sulla rete autostradale le percorrenze medie annue dei veicoli sono aumentate del 2,2% e le percorrenze totali, nel 2024, hanno superato la quota di 83 miliardi di veicoli per km.

Fonte: ACI

Obbligo di annotazione ennesima tassa?

Consultazione UE su standard di emissione di CO2 per auto e furgoni e etichettatura delle automobili - Time limit 29 settembre 2025

A TUTTE LE ASSOCIATE

Oggetto: Consultazione UE su standard di emissione di CO2 per auto e furgoni e etichettatura delle automobili

In collegamento con gli Uffici di Confindustria, informiamo che la Commissione Europea ha indetto una consultazione pubblica sugli “standard di emissione di CO2 per auto e furgoni e etichettatura delle automobili”.

La Commissione ha comunicato che “Le norme UE sugli standard prestazionali in materia di emissioni di CO2 per autovetture e furgoni nuovi rappresentano una politica fondamentale per ridurre le emissioni di CO2 del trasporto su strada e raggiungere gli obiettivi climatici.

L’iniziativa mira a rivedere le norme attuali, sulla base di un’analisi basata sui fatti, tenendo conto di tutti gli sviluppi tecnologici pertinenti e dell’importanza di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a zero emissioni.”

Con l’avvio di questa consultazione pubblica, la Commissione accelera i preparativi per il riesame del regolamento sulle norme in materia di CO2, come annunciato nel piano d’azione industriale per il settore automobilistico europeo.

La revisione dell’etichettatura delle autovetture, a sua volta, informerà meglio i consumatori che acquistano veicoli nuovi e compiono scelte sostenibili, aiutando ulteriormente i costruttori a conseguire gli obiettivi in materia di emissioni di CO2.

Gli inviti a presentare contributi e la consultazione pubblica congiunta confluiranno nella prossima valutazione e revisione da parte della Commissione delle normativa in materia.

Le parti interessate, le aziende di ogni settore e dimensione ed i cittadini, sono invitati a presentare le loro osservazioni fino al 29 settembre 2025.

Esprimi la tua opinione: standard sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni

Esprimi la tua opinione – Direttiva sull’etichettatura delle auto

Vi invitiamo a partecipare e a dare ampia diffusione a questa iniziativa, per diffondere le opinioni espresse dal nostro tessuto produttivo.

Targa Telematics ottiene il TISAX® LABEL

Il risultato della valutazione TISAX® conferma la solida posizione dell’azienda in materia di sicurezza delle informazioni

Targa Telematics – uno dei principali player globali nel campo dell’IoT e dello sviluppo di soluzioni e piattaforme digitali per la mobilità connessa e la digital transformation – ha ottenuto il label TISAX® (Trusted Information Security Assesment Exchange) Level 2, lo standard di riferimento internazionale che valuta e dimostra le capacità in materia di sicurezza delle informazioni nel settore automotive.

Promosso dall’Associazione Tedesca dei Costruttori di Automobili (VDA) e accreditato dal Consorzio ENX, TISAX® è un meccanismo di valutazione basato su un modello specificamente progettato per soddisfare le esigenze dell’industria automobilistica. Il riconoscimento del livello 2 posiziona Targa Telematics come partner qualificato per i costruttori di veicoli tedeschi e gli OEM automobilistici in generale.

Più in particolare, la TISAX® label conferma che Targa Telematics è in grado di garantire confidenzialità, alta disponibilità dei sistemi e protezione dei dati personali in conformità al Regolamento Europeo GDPR e riconosce l’impegno della società nel porre sicurezza e affidabilità al centro di ogni progetto in cui i dati e le informazioni sono trattate, trasmesse ed elaborate nei e dai veicoli connessi.

L’esito della valutazione TISAX® segna un passo importante nel rafforzamento delle nostre collaborazioni con i principali costruttori di veicoli”, ha dichiarato Henning Wiefelspuetz, Head of OEM Business Integration di Targa Telematics. “Garantire elevati standard di sicurezza nella gestione dei flussi di dati dai veicoli connessi è un requisito fondamentale per l’integrazione efficiente con i sistemi OEM. Il nostro marchio TISAX®, insieme alla nostra certificazione ISO 27001, convalida ulteriormente la solidità del nostro approccio e rafforza la nostra posizione di partner tecnologico di fiducia”.

Carissima automobile

L’Espresso

Senza il possesso

ANIASA 17 luglio 2025

Attività aeroportuale nella prima metà del 2025: boom di ore lavorate in Italia

L’Italia nella prima parte dell’anno ha assistito a un incremento delle proprie attività aeroportuali del +27%, se comparato con lo stesso periodo del 2024.

Gli aeroporti italiani hanno iniziato il 2025 con un ritmo particolarmente sostenuto e si sono distinti per aver operato con livelli di attività che superano di gran lunga quelli dell’anno precedente.

Questo è quanto emerge dall’analisi sui dati riguardanti la media giornaliera delle ore di attività dei mezzi di servizio aeroportuali (GSE, Ground Support Equipment) compiuta dall’Osservatorio di Targa Telematics, uno dei principali player globali nel campo delle tecnologie dedicate all’IoT e allo sviluppo di soluzioni e piattaforme digitali per la mobilità connessa.

Targa Telematics conta complessivamente oltre 4 milioni di asset connessi, che equipaggiano le flotte di noleggiatori a breve e lungo termine, società finanziarie, mezzi professionali e da cantiere, oltre ai veicoli gestiti per il mercato assicurativo, nonché i veicoli di servizio (come scalette, autobus per passeggeri, carrelli porta bagagli, mezzi di carico/scarico, mezzi di traino, GPU – Ground Power Units, ecc.) che operano all’interno delle aree degli aeroporti.

Nello specifico, se si prende in esame la prima metà del 2025, si registra un incremento delle attività degli aeroporti italiani pari al +27% rispetto allo stesso periodo del 2024. Numero a cui sicuramente ha contribuito il calendario favorevole dei diversi ponti pasquali e post pasquali.

Il picco di attività, infatti, si è avuto proprio nel periodo pasquale, dove si sono visto livelli ancora più elevati di ore lavorate, fino a raggiungere un incremento del +35% rispetto all’anno precedente (contro il +13% della media dei Paesi europei), con picchi addirittura del 45%. Non ultimo, è stato rilevato un aumento del 30% delle unità inflottate.

Grazie a questi numeri, l’Italia si è tenuta ben al di sopra sia della media mondiale, ferma al +7%, sia dei numeri fatti registrare da un Paese come il Regno Unito, dove si segnala un pur positivo +11% di ore lavorate sempre nella prima metà del 2025.

LoJack lancia l’assistenza stradale digitale con Charlie24

Guasti, incidenti e fermi veicolo: LoJack amplia i servizi di assistenza stradale per i suoi clienti grazie alla partnership con Charlie24.

LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp leader nelle soluzioni telematiche per l’Automotive e nel recupero dei veicoli rubati, ha siglato oggi un’intesa con Charlie24 Italia, la piattaforma digitale di assistenza stradale, grazie alla quale i propri clienti potranno ricevere un moderno e tempestivo servizio di assistenza stradale, facendo affidamento su un capillare network di mezzi ed esperti presenti su tutto il territorio nazionale.

In caso di guasto del proprio veicolo l’automobilista potrà quindi accedere al servizio tramite web APP su qualsiasi dispositivo (o chiamare il numero verde), inserire la propria targa per essere riconosciuto, selezionare il tipo di assistenza necessaria, fornire la propria posizione tramite geolocalizzazione e ricevere in tempi rapidi il supporto richiesto. In attesa dell’intervento, è possibile anche monitorare in tempo reale sulla mappa interattiva il percorso di avvicinamento e i tempi d’arrivo del mezzo soccorritore.

Il driver potrà chiedere soccorso in qualsiasi momento della giornata, nei casi di: batteria scarica, gomma a terra, problema meccanico, incidente, serbatoio a secco, porte bloccate o altre situazioni che compromettano la possibilità di muoversi in autonomia e sicurezza. In queste occasioni l’intervento di esperti potrà prevedere il ripristino della vettura in loco oppure il suo trasporto presso l’officina più vicina.

“L’accordo con Charlie24 segna per noi una importante nuova tappa nell’ampliamento della gamma dei servizi offerti”, ha osservato Maurizio Iperti, Presidente Automotive LoJack EMEA, “Grazie a questa partnership, da oggi potremo prenderci cura dell’automobilista e del suo veicolo, non solo in caso furto o nei diversi momenti di gestione del mezzo (ad esempio aiutandolo a prevenire malfunzionamenti o in caso di incidenti), ma anche garantendogli una tempestiva e puntuale assistenza stradale in caso di guasto o anche solo per la foratura di una ruota o di batteria scarica; l’obiettivo è trasformare una spiacevole situazione caratterizzata da agitazione e preoccupazione, in qualcosa di risolvibile facilmente e in poco tempo”.

«Questa partnership con LoJack Italia rappresenta un passaggio strategico nel nostro percorso di crescita e innovazione nell’ambito dell’assistenza stradale digitale», ha dichiarato Tommaso Lemessi, Co-fondatore e CEO di Charlie24. «La nostra piattaforma nasce con l’obiettivo di semplificare radicalmente l’esperienza dell’automobilista, offrendo un servizio completamente digitale, attivabile in pochi secondi, senza chiamate né app da installare. Grazie all’integrazione con le soluzioni LoJack e all’utilizzo di API snelle e modulari, possiamo offrire una user experience unica e tempi di intervento ottimizzati, supportati da tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning. Charlie24 non si limita a digitalizzare il soccorso stradale, ma promuove un modello integrato di towing & repair, che consente di gestire in modo efficiente l’intero ciclo dell’assistenza. Insieme a LoJack, condividiamo l’ambizione di ridefinire gli standard del settore, mettendo al centro l’efficienza operativa, la trasparenza e la centralità del cliente.»

Il servizio Charlie24 è già disponibile per i clienti privati che potranno abbinarlo al servizio LoJack e dai prossimi mesi l’offerta sarà accessibile anche alle flotte aziendali e ai concessionari.

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